Sibiu Tour, in salita arrivo in parata per la Bora: primo Mühlberger, secondo Konrad. 3 italiani nei 10
La prima tappa in linea del Sibiu Tour era quella più attesa, con l'arrivo oltre quota 2000 metri a Balea Lac dopo 183 km dal via; l'ascesa conclusiva, soprannominata lo Stelvio dei Carpazi dato l'affascinante paesaggio e la lunghezza, misura oltre 25 km per una pendenza media vicina al 6%. Solitamente chi si impone qui mette un'ipoteca sul successo finale.
La fuga di giornata è nata nei primissimi km e ha visto la presenza del neerlandese Ivar Slik (A Bloc CT), dello svizzero Valère Thiébaud (Akros Excelsior Thömus), i polacchi Pawel Bernas (Mazowsze Serce Polski) e Wojciech Sykala (Voster ATS), sorprendente terzo ieri, e gli italiani Filippo Ferronato (Cycling Team Friuli) e Andrea Meucci (Amore&Vita-Prodir).
Il margine massimo dei sei ha superato quota 6' prima che la Bike Aid del leader Holler e la Bora Hansgrohe, imitate in seguito dalla Israel Start-Up Nation, prendano in mano la situazione, riducendo considerevolmente il gap. Gli attaccanti vengono riassorbiti a 18 km dal termine, quando la salita è già iniziata; il ritmo è importante e il capoclassifica Nikodemus Holler perde contatto a 15 km dal traguardo.
Il passo della Bora fa molti danni e viene finalizzato da Gregor Mühlberger: l'austriaco scatta prima ancora del cartello dei meno 10 km in compagnia del francese Rémy Rochas (Nippo Delko Provence). Su di loro si riportano solo l'austriaco Patrick Konrad (Bora Hansgrohe), lo svizzero Matteo Badilatti (Israel Start-Up Nation), il polacco Piotr Brozyna (Voster ATS) e un bravissimo Luca Wackermann (Vini Zabù KTM).
L'azzurro e Brozyna devono alzare bandiera bianca, con il lombardo trapiantato in Toscana che rimane solitario a bagnomaria per alcuni km. Poco prima del segnale dei meno 5 km arriva il momento chiave della tappa: Rochas piazza un attacco deciso, ma Konrad lo riprende e subito lo stacca, iniziando una azione solitaria. Alle sue spalle Mühlberger si riporta a sua volta su Rochas e, dopo un inseguimento di un paio di km, torna sul compagno di squadra e connazionale Konrad.
I due sono arrivati sul traguardo in parata, con Gregor Mühlberger che ha varcato per primo la linea centrando in questa maniera il quarto successo da professionista. Secondo Patrick Konrad, per un dominio della Bora Hansgrohe anche superiore alle attese della vigilia. Il podio viene completato a 16" da Matteo Badilatti, unico a restare entro il minuto di ritardo; seguono quindi Remi Rochas a 1'04", un ottimo Luca Wackermann quinto a 1'41", Piotr Brozyna a 3'20".
Settimo a 4'18" l'eterno Davide Rebellin (Merdiana Kamen), 48 anni e non sentirli; completano la top ten lo svedese Erik Bergström (Bike Aid) a 4'22", un più che positivo Raul Colombo (Work Service Dynatek) a 4'26" e il ceco Karel Hnik (Elkov-Kacper) a 4'30". Undicesimo a 5'12" il neopro' Filippo Fiorelli (Bardiani CSF Faizanè), in un drappello comprendente anche Marco Tizza (Amore&Vita-Prodir).
In classifica generale la maglia gialla passa sulle spalle di Patrick Konrad, che ora può amministrare un vantaggio cospicuo su tutti i rivali, Mühlberger escluso che lo segue a 3". Domani terreno per le ruote veloci a Sibiu, in una frazione di 181.2 km.