Van Vleuten sul traguardo di Glasgow, suo ultimo mondiale ©UCI
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L'ultimo mondiale di Van Vleuten: "Un bel modo per dire addio"

L'ex iridata saluta tra gli applausi, con due cambi bici e tanta sfortuna. "Orgogliosa di essere davanti fino alla fine, il livello sta crescendo". Ufficiale il suo programma per il finale di carriera

14.08.2023 00:18

C'è stato tutto nell'ultimo mondiale della carriera di Annemiek van Vleuten, che si presentava a Glasgow da campionessa uscente dopo l'impresa di Wollongong, quando vinse con un gomito rotto attaccando nell'ultimo chilometro. Ai -66 AVV ha avuto un primo problema meccanico, che la ha costretta ad inseguire il gruppo per una decina di chilometri. Una volta tornata davanti, Van Vleuten ha avuto ancora le energie per aiutare Demi Vollering nelle fasi decisive, in cui il gruppo sempre più selezionato stava inseguendo Chabbey, proponendo anche un paio di attacchi in prima persona intorno ai -35, che hanno tagliato fuori alcune potenziali favorite. Alla fine nel gruppetto di sette che si è giocato la maglia iridata c'era anche lei, prima che una seconda foratura all'inizio dell'ultimo giro la costringesse a cambiare bici e ad abbandonare le chance di vittoria. Alla fine ha chiuso all'ottavo posto, a quasi tre minuti da Lotte Kopecky, tra gli applausi del pubblico scozzese, che ha salutato l'ultima grande giornata di una carriera leggendaria, che terminerà ufficialmente a inizio settembre al Simac Ladies Tour, la corsa a tappe di casa, preceduta dal Tour of Scandinavia (23-27 agosto). 

Nell'intervista post-gara, Van Vleuten ha fatto un bilancio complessivo del suo ultimo mondiale: “Quando ho forato all'ultimo giro ho dovuto accettare di non poter più lottare per la vittoria. Poteva essere triste, ma mi sono goduta ogni momento in mezzo al pubblico che mi applaudiva, so che molti sapevano che questo è il mio ultimo mondiale, per cui penso sia stato un bel modo per dire addio a questo sport. Sono orgogliosa di poter dire che anche nel mio ultimo anno riesco ancora ad essere sempre davanti e a lottare per le vittorie. Dopo i due cambi di bici non mi sono arresa, non pensavo di poter rientrare ma ci ho provato, e sono contenta di essere riuscita a tornare in gruppo e aiutare Demi Vollering e ad attaccare, mi lascia sensazioni migliori per questo mondiale e dice molto del mio carattere: non mi arrendo mai. Mi è piaciuto molto questo percorso, ho iniziato a correre nei criterium, dove sono diventata una ciclista migliore. Mi sarebbe piaciuto meno sotto la pioggia, ma per fortuna è rimasto asciutto, per cui mi sono divertita molto: c'erano molti ingredienti diversi in questa corsa, ed è questo che mi piace. Sono rimasta un po' sorpresa di rimanere in un gruppo di sette in una gara così dura, ed eravamo anche le uniche a essere in due, era un'ottima situazione per noi.”

Anche dopo il ritiro della loro principale icona, ai Paesi Bassi non manca certo il ricambio generazionale, visto che oltre a Vollering, anche Shirin van Anrooij è andata medaglia ieri tra le under 23. Per Van Vleuten però l'aspetto fondamentale è un altro: “Le nostre giovani stanno andando bene, ma sono ancora più contenta che altre nazioni stiano migliorando, c'erano diversi nazionali presenti nel finale. Credo sia ideale per rendere il ciclismo femminile più interessante, anche per me dal prossimo anno, non mi piace vedere solo le olandesi lottare per le vittorie, è importante che sia tutto più internazionale. Sono sicura che con il minimo salariale altri paesi avranno sempre maggiori opportunità, il livello sta aumentando ed è importante che continui a crescere ogni anno.” 

Il suo storico complessivo al mondiale parla di due titoli in linea (2019 e 2022) e due a cronometro (2017 e 2018), e racchiude alcune delle sue imprese più memorabili : “Credo che il momento più alto sia stato l'anno scorso al mondiale, quando in una settimana c'è stato tutto: la delusione, fare i conti con la delusione, accettarla, adattarsi, andare avanti e tirarci fuori qualcosa di buono, correndo con il gomito rotto ma riuscendo comunque a vincere nell'ultimo chilometro, è stato speciale. Anche la fuga solitaria di 105 chilometri nello Yorkshire (mondiale 2019) è stato elettrizzante da correre; ho tantissimi bei ricordi, ora mi prenderò del tempo per realizzare tutto quello che ho conseguito, ne sono molto orgogliosa. E sono orgogliosa di fermarmi qui, con ancora le energie per lottare per vincere, sono ancora a un buon livello e mi piace l'idea di smettere quando c'è ancora gente che quasi mi implora di continuare ancora un anno, ricevo molte e-mail in cui mi dicono che amano il mio modo di correre. Credo che oggi sia stato un altro esempio di questo.”

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