Il ct Marco Villa esplode in una fragorosa quanto breve esultanza dopo la vittoria europea del suo quartetto maschile
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Chi è Marco Villa, il nuovo Commissario Tecnico dell'Italia su strada

Ex atleta di successo su pista, Villa è stato nominato nuovo commissario tecnico della nazionale élite su strada. La sua carriera, tra medaglie olimpiche e lavoro con gli atleti

La scorsa settimana il Consiglio Federale della FCI ha nominato come nuovo CT della nazionale élite su strada Marco Villa, fino a ieri responsabile delle nazionali dell'Italia su pista, con l'incarico di seguire direttamente atleti e atlete élite. Villa ha preso il posto di Daniele Bennati, che a sua volta nel 2021 aveva preso il posto di Davide Cassani.

La carriera da atleta

Il cinquantaseienne cremasco (ma nato ad Abbiategrasso) vanta un passato come atleta su strada e su pista, benché il grosso dei suoi risultati da atleta sia arrivato proprio da quest'ultima. Nonostante su strada non siano arrivati tidultati rilevanti nel professionismo (nel 1994 vinse l'ottava tappa del Coca Cola trophy, una serie di Criterium), nei dieci anni di carriera tra il 1994 e il 2004 vanta due partecipazioni al Giro d'Italia con due top ten in due frazioni nel 1995.

Su pista il palmarès è ben altro: da dilettante, tra il 1989 e il 1991, ha conquistato tre titoli italiani consecutivi nell'inseguimento a squadre, affermandosi come uno dei migliori specialisti della disciplina. Nel 1989, ha anche vinto la medaglia di bronzo mondiale nella stessa specialità, mentre nel 1991 ha raggiunto l'apice ai Giochi del Mediterraneo, conquistando l'oro nell'individuale a punti.

Divenuto professionista, nel 1995 e nel 1996, si è laureato campione del mondo nell'Americana, in coppia con Silvio Martinello, e nel 2000 ha raggiunto un altro traguardo memorabile: la medaglia di bronzo olimpica a Sydney 2000, sempre nell'Americana e sempre con Martinello, che sarebbe rimasta l'ultima medaglia olimpica della pista azzurra fino all'oro di Elia Viviani nell'Omnium del 2016 a Rio de Janeiro.

Marco Villa e Silvio Martinello impegnati in una delle tante Sei Giorni disputate in coppia © Montodinese.com
Marco Villa e Silvio Martinello impegnati in una delle tante Sei Giorni disputate in coppia © Montodinese.com

I successi nelle Sei giorni

Per lungo tempo, Villa ha formato una coppia vincente proprio con Silvio Martinello, con cui ha condiviso, oltre ai due titoli mondiali e alla medaglia olimpica, diverse vittorie nelle rassegne in pista, come la Sei giorni di Berlino, vinta nel ‘98 e nel 2000, e la Sei giorni di Milano, vinta per tre volte (’96,'97,'99). Altri successi arrivarono in coppia con Ivan Quaranta e Adriano Baffi. Nell'ottobre del 2006, anche Paolo Bettini, fresco vincitore del Campionato del Mondo su strada e del Giro di Lombardia, volle cimentarsi in pista con lui durante la Sei giorni di Grenoble. La sua carriera in pista terminò nel 2008.

Da atleta a commissario tecnico

Dopo il termine dell'attività agonistica, divenne collaboratore tecnico del CT della nazionale su pista Andrea Collinelli, per poi subentrargli nel giugno del 2011. Da lì iniziò una lenta costruzione della squadra nazionale, che portò Elia Viviani a lottare per una medaglia nell'Omnium (poi chiuso sesto) già a Londra 2012, per trovare addirittura l'oro a Rio de Janeiro 2016. Nell'inseguimento a squadre l'Italia tornò a gareggiare alle Olimpiadi (con Liam Bertazzo, Simone Consonni, Filippo Ganna e Francesco Lamon), dopo che da Sidney 2000 nessuna quartetto azzurro si era più qualificato.

L'apice del lavoro di Villa arrivò a Tokyo 2020, quando il quartetto con Simone Consonni, Filippo Ganna, Jonathan Milan e Francesco Lamon vinse l'oro, ed Elia Viviani trovò di nuovo la medaglia, questa volta di bronzo. Dopo quell'Olimpiade, a Marco Villa venne affidata anche la nazionale femminile su pista, fino ad allora in mano a Dino Salvoldi. L'ultima spedizione Olimpica, quella di Parigi 2024, ha raggiunto un'altra medaglia d'oro proprio con due ragazze, Vittoria Guazzini e Chiara Consonni, oltre che con una medaglia di bronzo nel quartetto maschile e un argento con Viviani e Consonni nella Madison maschile.

Il ct azzurro della pista Marco Villa a Tokyo 2020 © Federciclismo
Il ct azzurro della pista Marco Villa a Tokyo 2020 © Federciclismo

Gli atleti hanno sempre descritto Villa come un tecnico scrupoloso e metodico ma molto collaborativo e accogliente verso le scelte e le esigenze degli atleti e delle atlete, qualità che è stata molto apprezzata specialmente da chi ha dovuto portare avanti il doppio impegno in strada e pista.

Il ct Marco Villa al passaggio di Vittoria Guazzini, Martina Fidanza, Letizia Paternoster ed Elisa Balsamo © FCI-SprintCycling
Il ct Marco Villa al passaggio di Vittoria Guazzini, Martina Fidanza, Letizia Paternoster ed Elisa Balsamo © FCI-SprintCycling

Nel giugno scorso era stato ospite di Riunione Tecnica, il nostro Podcast Youtube.
 

La nomina alla nazionale su strada

Nonostante a Villa siano arrivate diverse offerte (secondo alcune fonti, anche i Paesi del golfo gli avrebbero fatto proposte negli ultimi anni per lavorare sulle squadre nazionali, analogamente a quanto avvenne nel calcio una anno e mezzo fa) lui ha sempre detto di essere appassionato del proprio lavoro nei velodromi, e anche recentemente si era detto lusingato dalle voci che lo davano come sostituto di Daniele Bennati alla guida della nazionale su strada, ma asserendo di preferire mantenere il proprio ruolo. Tuttavia l'ultimo consiglio federale ha stabilito il contrario, nominandolo nuovo CT della nazionale strada pur lasciandolo alla supervisione della nazionale femminile in collaborazione con Diego Bragato.

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