E alla Polonia restò quasi solo la squadra del poliziotto...
La Voster ATS resiste alla crisi del ciclismo polacco grazie a Krzysztof Parma, fondatore, team manager e corridore che lavora anche in Polizia. Focus sul travagliato ritorno al successo di Max Stedman
Ventitreesimo appuntamento con la rubrica Mondo Continental. In questa puntata: Juegos Centroamericanos y del Caribe, Campionati Nazionali, GP Erciyes, Visegrad 4 Kerekparverseny, Visegrad 4 Bicycle Race–GP Slovakia, l'inusuale e travagliata (ma vincente) stagione di Maximilian Stedman e la Voster ATS, fondata e diretta dal corridore-poliziotto Krzysztof Parma.
Le corse della settimana
Juegos Centroamericanos y del Caribe
Nello stato di El Salvador si sono disputati i Juegos Centroamericanos y del Caribe, delle mini Olimpiadi riservate agli atleti dei paesi dell’America Centrale (quelli geograficamente situati tra il Messico e la Colombia) e dei Caraibi. Per il ciclismo su strada erano previste due prove: la cronometro e la corsa in linea.
Nella gara contro il tempo, lunga poco più di 40 km, hanno preso il via diciotto atleti, in rappresentanza di undici paesi. I grandi favoriti erano i colombiani del Team Medellin Miguel Ángel López e Walter Vargas, che hanno centrato un’altra doppietta dopo aver occupato i primi due gradini del podio sia ai campionati nazionali (con vittoria di López) che a quelli Panamericani (con vittoria di Vargas).
Questa volta si è imposto Superman, giunto al ventesimo successo UCI del suo 2023, con 16” di margine sul compagno di squadra. Grande sorpresa alle loro spalle: sul terzo gradino del podio, staccato di 48”, è salito, infatti, il bermudiano Conor White, dilettante negli USA con la maglia degli Austin Aviators. L’unico professionista in gara, il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) si è dovuto accontentare del quarto posto, a 58” dal vincitore. Lontanissimi tutti gli altri: il costaricense Donovan Ramírez ha chiuso in quinta posizione, con un ritardo di 3’44”.
La prova in linea prevedeva un circuito di circa dieci chilometri da ripetere diciassette volte, con diversi strappi, ma poche possibilità di fare la differenza. Il grande protagonista di giornata è stato il messicano Eder Frayre (L39ion of Los Angeles), partito all’attacco nel primo giro e ripreso solo nel quattordicesimo. Il panamense Christofer Jurado (Panamá es Cultura y Valores) gli ha fatto compagnia nei primi cinque giri, ma ha deciso di rialzarsi e farsi riprendere dal gruppo quando, all’inizio del sesto giro, è rientrato davanti il suo connazionale e compagno di squadra Alex Strah. Il ventisettenne ha perso contatto da Frayre in un tratto in salita dell’undicesimo giro, e così il messicano ha proseguito da solo.
Il gruppo è stato tirato per quasi tutta la gara dalla nazionale colombiana che, di fatto, ha commesso lo stesso errore della prova in linea dei Campionati Panamericani, spremendo la squadra più forte del lotto per inseguire la fuga di giornata e ritrovandosi in inferiorità numerica nei momenti decisivi. Venti dei quarantatré corridori al via facevano parte del gruppo di testa all’inizio dell’ultimo giro e Miguel Ángel López era l’unico rappresentante della Colombia.
Sullo strappo finale, che si concludeva a soli 200 metri dal traguardo, lo scatto decisivo è stato quello di Orluis Aular, che si è così riscattato completamente dopo la delusione per la medaglia mancata nella cronometro. A 2” dal venezuelano, Superman López è riuscito almeno a prendersi la medaglia d’argento davanti a Dorian Monterroso. Quest’ultimo difendeva i colori del Centro Caribe Sports, perché il CIO, a causa di ingerenze politiche, ha sospeso il comitato olimpico nazionale guatemalteco e, sebbene gli atleti siano liberi di gareggiare, la nazione centroamericana non è autorizzata a disputare competizioni di questo tipo.
Da segnalare il quinto posto dell’altro professionista in gara, il portoricano Abner González (Movistar), che ha chiuso la prova con 3” di ritardo da Aular, preceduto di poco dal bermudiano Kaden Hopkins.
Campionati Nazionali Corea del Sud e Bielorussia
In settimana si sono svolti i campionati nazionali di due paesi che ancora mancavano all’appello: la Corea del Sud e la Bielorussia.
La cronometro in Corea del Sud ha visto il totale dominio di Jang Kyung-Gu, tornato a vincere la prova dopo otto anni. Il trentatreenne è uno dei pochi ciclisti coreani a poter vantare un’esperienza in Europa: nel 2012, infatti, vestì i colori della Arbö Gebrüder Weiss-Oberndorfer, una formazione austriaca. Sebbene sia rimasto uno dei migliori corridori del paese (l’anno scorso fu l’unico rappresentante della Corea del Sud ai Campionati del Mondo), non corre in una squadra UCI dal 2016.
Nella prova contro il tempo, l’ex corridore della Korail ha rifilato distacchi enormi a tutti gli avversari: Choe Hyeong-Min (Geumsam Insam Cello), cinque volte campione nazionale e quattro volte medagliato ai Campionati Asiatici nella specialità, ha chiuso al secondo posto, staccato di ben 3’12”. Sul terzo gradino del podio è salito il campione uscente Min Kyeong-Ho (Seoul), che ha pagato addirittura 4’24”.
Nella corsa in linea cinque uomini hanno fatto la differenza sul resto della compagnia e si sono giocati il titolo in volata: Jang Kyung-Gu ha provato a ripetersi, ma nulla ha potuto contro lo spunto di Park Keon-Woo (LX) che, aiutato dal compagno di squadra Jang Jun-Hyeok, poi quinto a 6”, ha conquistato a trentun anni la prima vittoria UCI in carriera. Sul terzo gradino del podio è salito Jung Woo-Ram, mentre Choe Hyeong-Min si è dovuto accontentare del quarto posto, con 2” di ritardo. In un ciclismo sempre più dominato dai giovanissimi, la Corea del Sud rappresenta un’eccezione: i primi quattro, infatti, sono tutti nettamente sopra i trent’anni.
Come la Russia, anche la Bielorussia è attualmente sospesa dall’UCI (e dalle altre federazioni sportive) a causa della guerra in Ucraina. I campionati nazionali si sono svolti, ma non hanno un valore ufficiale. La prova a cronometro ha premiato, per la quarta volta consecutiva, Yauheni Karaliok. Alle spalle del due volte campione del mondo dello scratch, si sono piazzati Dzianis Mazur e Raman Ramanau, staccati rispettivamente di 24” e 44”. In realtà la terza posizione, con 43” di ritardo, è andata ad Ilya Baydikov, ma il ventiseienne è russo e correva da ospite senza la possibilità di entrare in classifica.
Dominio totale di Yauhen Sobal nella prova in linea: il quarantaduenne è andato a conquistare il sesto titolo in carriera al termine di una lunga azione solitaria che lo ha portato a tagliare il traguardo con ben 6’31” di vantaggio sui primi inseguitori. Yauheni Karaliok ha vinto la volata per il secondo posto davanti ad Ilya Baydikov, Siarhei Shauchenka e Vasili Strokau. Come nella cronometro, Baydikov era ininfluente ai fini della classifica e quindi a salire sul podio è stato Shauchenka.
GP Erciyes
In Turchia è andata in scena la quarta edizione del GP Erciyes, corsa di un giorno che quest’anno presentava un percorso di soli 112 km, ma dal profilo altimetrico abbastanza impegnativo. Al via si sono schierate solamente cinque squadre: le Continental locali Beykoz Belediyesi, Konya Buyuksehir e Spor Toto, una selezione nazionale uzbeka e una formazione dilettantistica, la Çatalhuyuk Cumra Belediye. Assente, invece, l’altra formazione turca di terza divisione, la Sakarya BB.
Fresco di ingaggio da parte della Beykoz Belediyesi, Maximilian Stedman ha festeggiato l’esordio nella compagine turca con una splendida vittoria in solitaria. Il corridore britannico ha preceduto di 51” il campione nazionale turco Burak Abay (Konya Buyuksehir) e di 1’47” il quarantunenne uzbeko Muradjan Khalmuratov, in gara con la sua nazionale.
Delusione per la Spor Toto, unica Continental locale rimasta fuori dal podio: Emir Uzun ha dovuto accontentarsi del quarto posto, staccato di 2’31”. Nettamente inferiore sulla carta alle altre squadre in gara, la Çatalhuyuk Cumra Belediye può essere soddisfatta: la quinta posizione di Umut Goz e la sesta di Ali Goz, finiti rispettivamente a 2’50” e a 3’46” da Stedman, sono di ottimo auspicio per il futuro, dato che entrambi sono giovanissimi.
A meno di novità dell’ultima ora, il ciclismo UCI dovrebbe tornare in Turchia alla fine del mese per il GP Kültepe.
Visegrad 4 Kerekparverseny e Visegrad 4 Bicycle Race – GP Slovakia
Nel weekend si sono disputate le prime due corse del circuito Visegrad 4 Bicycle Race. Si tratta di quattro gare che si svolgono nei paesi dell’Alleanza Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria).
La prima prova è stata la Visegrad 4 Kerekparverseny, ex GP Hungary. Al via della corsa magiara si sono schierate ventidue squadre: nove Continental, una selezione nazionale ungherese e dodici formazioni dilettantistiche. Il percorso di gara prevedeva il classico arrivo di Pannonhalma, in cima ad uno strappo in lastricato di 1100 metri, con punte al 15%. La salita, da ripetere due volte, era ovviamente il punto decisivo di un tracciato per il resto abbastanza semplice.
L’ultimo superstite della fuga di giornata, Gregor Matija Černe (meblo-JOGI) è stato ripreso durante il primo passaggio sulla salita, a meno di 10 km dal traguardo. Sulla successiva discesa ha attaccato Michael Boroš (Elkov-Kasper), la cui azione è stata sventata nel corso dell’ultimo chilometro da un gruppo inseguitore molto ristretto.
Nel finale lo scatto decisivo è stato quello di un altro corridore della Elkov-Kasper, Adam Ťoupalík, che è riuscito a fare la differenza su tutti gli avversari e ha tagliato il traguardo a braccia alzate. Il ventisettenne, giunto alla terza vittoria stagionale, ha rispettato il pronostico che lo vedeva favorito, dato che aveva già vinto lo scorso anno. Alle spalle del corridore ceco si sono piazzati due polacchi, l’esperto Maciej Paterski (Voster ATS), staccato di 2”, e Szymon Tracz (Santic-Wibatech), che ha accusato un ritardo di 4”.
Il percorso della seconda prova, il GP Slovakia, era decisamente più impegnativo, con un finale che prevedeva un circuito di 12,5 km da ripetere tre volte, comprendente il durissimo strappo di Nová Baňa (1400 metri costantemente sopra il 10%). I primi 100 chilometri, inoltre, presentavano altri due passaggi sullo strappo e tre sulla più semplice ascesa di Kostivrch. Al via erano presenti venti squadre: le nove Continental già presenti in Ungheria erano accompagnate da undici formazioni dilettantistiche, dieci delle quali avevano disputato anche la prova magiara.
La salita di Nová Baňa ha fatto la differenza e, all’inizio dell’ultimo giro, sono rimasti davanti otto corridori. L’ultimo passaggio sullo strappo ha dimezzato il gruppo di testa, riducendo la lotta per la vittoria ad un'insolita sfida due contro due: il quartetto di testa era, infatti, formato da Michael Boroš e Adam Ťoupalík della Elkov-Kasper e da Piotr Brożyna e Maciej Paterski della Voster ATS. I quattro sono rimasti insieme fino alla fine e, all’ultima curva, i due polacchi sono riusciti a sorprendere il duo ceco, prendendo un paio di metri di vantaggio. Il rettilineo finale non ha cambiato le cose e la Voster ATS ha potuto festeggiare la doppietta, con Paterski vincitore davanti a Brożyna e Boroš, con Ťoupalík costretto ad accontentarsi del quarto posto. Il campione slovacco Matúš Štoček (ATT Investments), primo degli inseguitori, ha pagato 49".
Le gare del circuito Visegrad 4 Bicycle Race si concluderanno fra una decina di giorni: il 22 luglio andrà in scena il GP Poland e il 23 il GP Czech Republic.
Le Continental tra i big
Vista la contemporaneità con il Tour de France, che ha catalizzato l’attenzione di tutte le squadre più importanti, le Continental hanno avuto grandissimo spazio nelle altre corse professionistiche disputate nell’ultima settimana. Ben tredici formazioni di terza divisione hanno partecipato al Tour of Austria e addirittura quindici al Sibiu Tour.
La presenza di diversi squadroni WorldTour ha limitato molto le possibilità delle Continental in Austria: in classifica generale, il miglior rappresentante del ciclismo di terza divisione è stato Luca Vergallito, ottavo, ma il milanese della Alpecin-Deceuninck Development era in gara con il ramo WorldTour del team. Colin Stüssi (Vorarlberg), undicesimo, è stato il primo dei Continental “puri”. Il miglior risultato di tappa è stato ottenuto da Michael Boroš (Elkov-Kasper), terzo nella penultima frazione. Vanno sottolineate anche le prove di Patryk Stosz (Voster ATS), vincitore della classifica del GPM, e di Martin Messner (WSA KTM Graz), che si è portato a casa la maglia di miglior austriaco.
Prestazione da ricordare per la ATT Investments (se ne parla più diffusamente qui) al Sibiu Tour: Jakub Otruba è salito sul podio finale (terzo), dopo aver chiuso al secondo e al quarto posto le due tappe più impegnative. Molto bene anche Márton Dina, nono in classifica, e Daniel Turek, vincitore della classifica degli sprint intermedi. Possono lasciare la Romania con soddisfazione anche la Alpecin-Deceuninck Development, grazie al successo di Marceli Bogusławski nell’ultima frazione, e la ABLOC, che ha vinto la graduatoria riservata agli scalatori con Antti-Jussi Juntunen.
Anche questa settimana l’UCI ha annunciato diversi movimenti di mercato. Oltre al già citato Max Stedman, i turchi della Beykoz Belediyesi hanno ingaggiato il ventunenne Petros Mengis, fresco di medaglia d’argento nel campionato eritreo in linea. Il rumeno Daniel Crista, miglior pistard del suo paese, ha firmato con i cinesi della The Hurricane & Thunder. Il trentunenne, però, non ha preso parte al Tour of Qinghai Lake, nonostante fosse fra gli iscritti. La messicana Petrolike ha arricchito la sua colonia colombiana con Bernardo Suaza, trentenne che vanta in carriera un’esperienza tra i professionisti con la Manzana Postobon.
Scagionato dalle accuse di doping che avevano spinto l’Efapel a licenziarlo nel 2022, Francisco Campos rientra nel mondo Continental con gli angolani della BAI-Sicasal-Petro de Luanda: il portoghese si è ben comportato nella prima parte di stagione con i dilettanti della Fonte Nova-Felgueiras ed ora avrà probabilmente la possibilità di partecipare alla Volta a Portugal. Prima occasione in un team UCI per il giovane britannico Tyler Hannay, nuovo arrivo in casa Saint Piran. Considerato fra gli juniores più promettenti del paese nel 2021, ha corso fra i dilettanti francesi nella scorsa stagione e quest’anno si era spostato in Italia per vestire i colori della Mastromarco.
Il corridore della settimana: Maximilian Stedman
I primi mesi del 2023 sono stati particolarmente inusuali per Maximilian Stedman: il ventisettenne ha iniziato la stagione con la AT85, ma, prima ancora di poter esordire, si è ritrovato senza squadra a causa dei problemi economici che hanno portato, nel mese di marzo, alla chiusura della formazione britannica. Per non buttare al vento una annata alla quale si era ben preparato, ha deciso di scendere tra i dilettanti e ha firmato con la Velo Schils Interbike. La scelta si è rivelata vincente: nella prima corsa UCI della sua stagione, il Tour of Albania, si è subito imposto nella tappa regina, aggiudicandosi anche la classifica finale. In seguito è stato protagonista anche nel Tour de Maurice, vinto dal suo compagno di squadra Archie Cross, in cui ha dimostrato di essere il più forte in salita.
All’inizio del mese ha ritrovato un posto a livello Continental, firmando con la Beykoz Belediyesi, compagine al primo anno nella categoria, che aveva dovuto fare i conti con lui nella corsa a tappe mauriziana. La squadra turca, che può contare nel suo organico su corridori di grande esperienza come Darwin Atapuma e Natnael Berhane, lo ha subito lanciato nella mischia al GP Ericiyes e il corridore britannico ha ripagato la fiducia accordatagli, andando a vincere in solitaria.
Nelle categorie giovanili, Max Stedman ottenne qualche risultato interessante, disimpegnandosi anche su pista, ma senza riuscire ad emergere in maniera fragorosa, anche a causa di corse non troppo adatte alle sue caratteristiche. La Gran Bretagna, infatti, non può contare su grandi montagne e questo è un handicap non da poco per un corridore con un fisico da scalatore puro.
Nel 2015, lasciata la categoria junior, il corridore britannico firmò con la Pedal Heaven, formazione dilettantistica locale diretta da Tim Elverson, già suo team manager l’anno precedente. Fece il suo esordio in una corsa UCI in occasione della Rutland-Melton International CiCLE Classic, che riuscì a concludere, seppur nelle retrovie. Trascorse il resto del suo primo anno da under 23 disputando prevalentemente gare del calendario nazionale, cercando di fare esperienza per il futuro.
L’anno successivo la Pedal Heaven fece il salto tra le Continental e Stedman disputò diverse corse internazionali e ottenne anche i primi piazzamenti. Fu settimo alla Velothon Wales, gara di categoria 1, e si comportò bene anche al Beaumont Trophy e al campionato nazionale. A fine stagione corse per la prima volta a livello UCI fuori dalla Gran Bretagna, centrando due top ten di tappa e il nono posto finale al Tour of Bulgaria.
Nel 2017 passò alla Bike Channel-Canyon, nuova formazione Continental che, di fatto, andò a sostituire la Pedal Heaven (che nel frattempo aveva chiuso), da cui prelevò diversi corridori e buona parte della dirigenza. Disputò un buon Tour de Yorkshire, al cospetto di tanti professionisti, e chiuse al nono posto il Beaumont Trophy. Con la stagione europea terminata da tempo, nel mese di dicembre andò a correre il Tour of Quanzhou Bay in Cina e la scelta gli valse le prime due vittorie a livello UCI: si impose, infatti, nella tappa più impegnativa e si portò a casa anche la classifica generale.
Per l’ultimo anno da under 23, il britannico rimase nella stessa squadra, che nel frattempo cambiò nome, diventando Canyon Eisberg. Si testò con buon successo sulle montagne francesi, chiudendo al dodicesimo posto il Tour Alsace (in cui centrò anche un bel terzo posto di tappa), si fece notare contro corridori di altissimo livello al Tour of Britain (in cui arrivò ventesimo nonostante una cronosquadre molto negativa) e partecipò alla prova under 23 dei Campionati del Mondo di Innsbruck. A fine stagione tornò al Tour of Quanzhou Bay e ripeté i successi dell’anno precedente, vincendo una tappa e la classifica generale, oltre alla maglia di miglior scalatore.
Nel 2019, restò alla Canyon per il suo primo anno da élite. La sua stagione non fu buona come la precedente e il suo miglior risultato fu un quinto posto di tappa al Rhône-Alpes Isère Tour. Ottenne altre top ten di tappa fra Tour de la Mirabelle e Tour of Fuzhou, ma senza mai andare davvero vicino alla vittoria. Si tolse comunque la soddisfazione della convocazione in nazionale per il test event olimpico di Tokyo, che concluse in quattordicesima posizione.
Rimasto alla Canyon anche nel 2020, partì benissimo, vincendo la classifica finale del Tour of Antalya (la sua vittoria più importante finora). Sfortunatamente per lui, la pandemia bloccò quasi totalmente il calendario della sua squadra, impedendogli di ripetersi. Senza gare a disposizione, nella seconda parte della stagione Stedman spostò il suo focus sull’Everesting, una sfida in cui bisogna scalare più volte la stessa salita fino a raggiungere 8848 metri di dislivello, riuscendo a stabilire il nuovo record britannico.
La stagione successiva fu piuttosto deludente: il corridore britannico, che in precedenza aveva attirato anche l’interesse della Jumbo-Visma, non riuscì ad essere mai competitivo per la vittoria, arrivando al massimo ad un ottavo posto in una tappa del Tour de la Mirabelle. A fine stagione provò a migliorare nuovamente il record britannico dell’Everesting, ma il suo tentativo non ebbe successo.
Lo scorso anno ha deciso di cambiare: per la prima volta ha lasciato Tim Elverson e la Gran Bretagna e ha cercato l’avventura in Italia, alla Mg.K Vis-Colors for Peace-VPM. Ha avuto la possibilità di disputare tante gare di buon livello nel nostro paese, ma non è mai riuscito ad andare oltre il venticinquesimo posto della classifica finale della Settimana Coppi e Bartali. All’estero, invece, è stato ottavo al GP Gorenjska.
Il ritorno alla vittoria di quest’anno, seppur in corse di livello non eccelso, è sicuramente un’iniezione di fiducia per un corridore che negli ultimi due anni non era più riuscito a trovare il colpo di pedale giusto. A ventisette anni Maximilian Stedman può ancora togliersi belle soddisfazioni nel ciclismo e magari raggiungere quel professionismo che è sempre stato il suo sogno, anche se probabilmente non avrà più la possibilità di andare alla Jumbo-Visma. Da qualche tempo, comunque, ha pronto anche il piano B: si è, infatti, laureato all’Università di Exeter in scienze sportive e si è così aperto la strada per un futuro giù dalla bicicletta.
La squadra della settimana: Voster ATS
Settimana di altissimo livello per la Voster ATS, che ha raccolto risultati molto importanti, grazie ad un super Maciej Paterski, vincitore del GP Slovakia (davanti al compagno di squadra Piotr Brożyna) e secondo al Visegrad 4 Kerekparverseny, e a Patryk Stosz che si è aggiudicato la classifica degli scalatori del Tour of Austria. Proprio il velocista ex CCC aveva regalato la prima vittoria stagionale alla squadra nel mese di marzo, aggiudicandosi il Trofej Poreč, mentre l’altra ruota veloce del team, Bartosz Rudyk, si era imposta nel mese di aprile in una tappa della Belgrade-Banjaluka.
Nata nel 2016 come formazione dilettantistica, la squadra polacca ha preso la licenza Continental l’anno successivo ed è ormai uno degli ultimi baluardi di un movimento in grande crisi. Nel 2017, infatti, la Polonia poteva contare su quattro Continental e una compagine professionistica, la CCC, mentre dal 2021 sono rimaste in gruppo soltanto due formazioni di terza divisione, la Voster ATS e la HRE Mazowsze Serce Polski, nata solo nel 2020.
Da quando ha preso la licenza Continental, la Voster ATS ha sempre contato soltanto su corridori polacchi e anche quest’anno il roster di dodici uomini non comprende alcuno straniero.
Il più importante elemento del roster è sicuramente Krzysztof Parma. Il trentaseienne non ha mai ottenuto grandi risultati a livello UCI, ma poco importa perché il suo ruolo principale è un altro: si tratta infatti del fondatore della squadra, nonché team manager. Oltre ad aver lanciato la squadra nel ciclismo che conta, tiene i rapporti con gli sponsor e, se la Voster ATS continua ad ottenere risultati in un periodo difficile per il ciclismo polacco, il merito è soprattutto suo. Oltre al suo ruolo nel mondo del ciclismo, Parma lavora anche come poliziotto a Stalowa Wola, città in cui è situata la sede del team, e si è aggiudicato più volte il titolo di campione polacco della polizia nel ciclismo su strada.
Il corridore dal palmares più importante è, invece, Maciej Paterski. Il trentaseienne ha corso tra i professionisti dal 2010 al 2017 con le maglie di Liquigas e CCC e il suo recente successo al GP Slovakia è stato il numero trentacinque in carriera a livello UCI. Campione nazionale nel 2021, Paterski ha vinto in carriera anche nel WorldTour: nel 2015, infatti, si impose in una tappa della Volta a Catalunya.
Professionista dal 2015 al 2018 con la CCC, Patryk Stosz si è imposto negli ultimi anni come uno dei migliori velocisti del panorama Continental. In carriera ha vinto sedici corse UCI, quasi tutte grazie al suo spunto veloce. Pur essendo prevalentemente uno sprinter, il ventinovenne se la cava anche in salita e non ha paura di andare in fuga: la sua attitudine offensiva gli ha permesso di vincere in settimana la classifica dei GPM del Tour of Austria. Nel 2020 era riuscito a fare lo stesso in una corsa WorldTour, il Tour de Pologne, corsa in cui si è aggiudicato anche la graduatoria dei traguardi volanti lo scorso anno.
L’altro corridore del team con esperienza tra i professionisti è Piotr Brożyna, come Stosz alla CCC dal 2015 al 2018. Figlio di Tomasz, ex corridore di US Postal e Banesto, il ventottenne ha caratteristiche da scalatore e in carriera ha vinto una sola corsa UCI: il prologo (interamente in salita) del Tour of Malopolska 2020. Nel weekend è stato secondo al GP Slovakia e in passato è andato sul podio finale dell’Okolo Slovenska, corsa di categoria 1.
Oltre a Paterski e Stosz, in questa stagione ha già vinto anche Bartosz Rudyk. La vittoria di tappa alla Belgrade-Banjaluka ha rappresentato il suo primo successo a livello UCI. Il ventiquattrenne è ancora abbastanza inesperto su strada, ma da anni è nel giro della nazionale su pista: lo scorso anno è stato medaglia di bronzo nello scratch ai Campionati Europei.
Oltre al fondatore del team Krzysztof Parma, Mateusz Grabis è l’unico corridore ad aver sempre corso nella Voster sin dall'esordio nella categoria Continental. Il ventottenne ha vinto una sola corsa a livello UCI, il Memorial Henryka Łasaka 2018. Lo scorso anno ha potuto debuttare in una corsa WorldTour, essendo stato convocato in nazionale per il Tour de Pologne, in cui si è messo in mostra con due lunghe fughe.
Anche Jakub Murias ha potuto debuttare nel WorldTour allo scorso Tour de Pologne e pure lui è riuscito a mettersi in luce con un tentativo di fuga. Il venticinquenne è ancora alla ricerca del primo successo UCI: quest’anno è stato quarto nella classifica finale della Course de Solidarnosc et des Champions Olympiques, mentre due anni fa ha chiuso in seconda posizione sia il GP Slovakia, sia una tappa del Tour of Bulgaria.
Ha già vinto a livello UCI, invece, Damian Papierski, che lo scorso anno si è imposto in una tappa del Gemenc GP in Ungheria. Corridore veloce, quest’anno il ventitreenne non è riuscito a fare grandi cose perché chiuso da compagni con caratteristiche simili come Patryk Stosz e Bartosz Rudyk. L’età è dalla sua parte e avrà certamente modo di ritagliarsi i suoi spazi in futuro.
In questa stagione Artur Sowinski non ha ancora ottenuto alcuna top ten, nemmeno nel Tour of Malopolska, che lo aveva visto conquistare il quarto posto finale lo scorso anno e un secondo di tappa nel 2019. Chiuso da corridori più esperti, il ventiseienne ha comunque mostrato una buona forma nel recente GP Slovakia, dominato dai suoi compagni di squadra. In carriera Sowinski ha corso anche in Italia, disputando la sua ultima stagione da under 23 nel 2019 con la VPM Porto Sant’Elpidio ed esordendo a livello Continental l’anno successivo con la Sangemini Trevigiani Mg.K Vis.
Chiudono il roster tre corridori che non hanno ancora ottenuto grandi risultati a livello UCI: Mateusz Kostański, Kacper Peret e Igor Sęk. Kostański, 24 anni, quest’anno è stato ottavo nel campionato polacco a cronometro, ma molto staccato dal podio; Peret, 20 anni, in tre anni in maglia Voster ha corso solamente le prove in linea dei campionati nazionali, ritirandosi nelle ultime due edizioni; Sęk, 20 anni, è arrivato quest’anno in squadra e non è ancora riuscito a mettersi in luce.
Ad inizio stagione faceva parte della rosa anche Filip Prokopyszyn, che ha lasciato il team a marzo per accasarsi alla TUFO-Pardus Prostějov.
La formazione polacca dovrebbe tornare in gara fra due giorni al Gemenc GP, mentre le gare successive dovrebbero essere le altre due prove del circuito Visegrad 4 Bicycle Race.