Bob Jungels suona l'allarme: "Il ciclismo di oggi è insostenibile"
Il lussemburghese, fresco acquisto della INEOS Grenadiers, lamenta un'eccessiva pressione sui corridori più giovani e mette in guardia sul futuro: "Non so per quanto tempo si potrà andare avanti così"
Sin dal suo esordio nel World Tour, Bob Jungels è stato annoverato tra i migliori talenti della sua generazione. L'ex vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi e due volte maglia bianca al Giro d'Italia ha messo insieme una carriera tutto sommato positiva, in cui ha spaziato tra le classiche delle Ardenne e del nord e le corse a tappe; la sua carriera non si è però sviluppata come sperato, anche a causa di un'endofibrosi all'arteria iliaca che negli ultimi anni - ad eccezione della vittoria di tappa al Tour de France 2022 - lo ha allontanato dai riflettori.
Nel 2025, dopo due bienni trascorsi alla Decathlon AG2R La Mondiale e alla Red Bull-BORA-hansgrohe, il lussemburghese disputerà la sua prima stagione con la INEOS Grenadiers. La sua esperienza nel professionismo è stata ritenuta fondamentale per rilanciare il progetto del team britannico, e proprio partendo dalla sua esperienza Jungels ha voluto esprimere preoccupazione per la direzione che il ciclismo sta prendendo.
“Oggigiorno il picco arriva troppo presto: non è sostenibile”
“Ciò che mi stupisce è che il Covid abbia alzato così tanto il livello: è migliorato tutto, dalle modalità d'allenamento alla nutrizione. Questo è un momento molto interessante per il ciclismo, ma sono scettico sulla possibilità di migliorare ancora: non so per quanto tempo si potrà andare avanti così.”
“Per come la vedo io, ai corridori si sta chiedendo troppo: presto si raggiungerà un limite, sia a livello mentale che fisico", prosegue Jungels. "Ogni anno diventa un anno difficile, anche in off-season. Io credo che ci sia un momento per ogni cosa, che sia pesare il riso o bere una birra con gli amici. Per avere una carriera lunga, bisogna trovare il proprio equilibrio.”
Le preoccupazioni di Jungels sono legate soprattutto al ciclismo giovanile, da cui emergono talenti sempre più precoci.
“Oggigiorno si cerca il picco delle prestazioni troppo presto: non è sostenibile. Credo, e spero di sbagliarmi, che le carriere professionistiche dei corridori dureranno sempre meno. Se si vuole avere una famiglia, ad esempio, già ora è davvero difficile. Lo si vede già ora, quando i giovani smettono presto perché pensano che il ciclismo non faccia più per loro: non so come sarà tra cinque o dieci anni.”
Il passaggio alla INEOS Grenadiers? “Abbiamo le stesse ambizioni”
All'alba della prossima stagione, Jungels è entusiasta del suo passaggio al team britannico.
"Ho sempre ammirato questa squadra. Apprezzo il ruolo di leader che mi è stato assegnato, ma voglio anche tornare a vincere. Sono due cose che si possono combinare. L'attenzione del team verso i dettagli e l'innovazione è notevole: abbiamo le stesse ambizioni e non vedo l'ora di iniziare.”