Marc Hirschi a braccia alzate sul traguardo di Peccioli © UAE Team Emirates
Professionisti

L'Italia porta bene a Marc Hirschi

A Peccioli il campione svizzero aggiunge al palmarès l'ennesima semiclassica italiana vincendo la Coppa Sabatini; stopper di lusso Tadej Pogačar, giunto 3°; battutto Pavel Sivakov, vincitore ieri

14.09.2023 20:32

Quando si tratta di correre in Italia, in modo particolare in Toscana, Marc Hirschi (UAE Team Emirates) è quasi infallibile. L'ultima volta che lo svizzero aveva messo il numero sulla schiena nel Bel Paese era il 2 giugno di quest'anno, al Giro dell'Appennino, che chiuse al primo posto battendo in uno sprint a due lo spagnolo Cristián Rodríguez. Lo abbiamo ritrovato ai nastri di partenza oggi, alla Coppa Sabatini di Peccioli, con identico risultato: in cima all'ormai storica rampa di Peccioli Hirschi vince un altro sprint a due contro Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers). In mezzo aveva vinto anche il campionato nazionale svizzero e esattemente un mese dopo, al rientro alle gare, la 100a edizione della Prueba Villafranca, conquistando quest'ultima ancora una volta con uno sprint di coppia.

Lo svizzero conferma così il suo feeling con le strade nostrane, dopo che l'hanno scorso aveva debuttato vincendo la Per Sempre Alfredo e chiuso la stagione vincendo prima il Giro di Toscana e poi la Veneto Classic. Oggi la sua già comprovata abilità nel vincere questo tipo di corse è stata assecondata dalla presenza ingombrantissima di Tadej Pogačar capitano dello svizzero che ha svolto alla grande il compito di “specchio per le allodole”, lasciando andare via il compagno insieme al russ… anzi francese che oggi correva fresco del successo di ieri al Giro di Toscana, prima prova del Memorial Alfredo Martini che si chiudeva oggi, portato a casa proprio da Sivakov.

A margine ci sono due prestazioni che vanno per forza sottolineate, per ragioni simili e diverse allo stesso tempo: il 6° posto di Walter Calzoni (Q36.5 Pro Cycling Team) e il 13° posto di Francesco Busatto (Intermarché - Circus - Wanty). Per il primo arriva un altro piazzamento nel calendario italiano, in una gara dal tasso tecnico decisamente più elevato delle precedenti, che non solo ha visto Canzoni protagonista, ma addirittura tenere le ruote dei più grandi protagonisti di quest'epoca (Pogačar su tutti), mollandoli solo negli ultimissimi km. Ancor più sorprendente, ma non per questo inaspettato, il piazzamento di Busatto, tesserato per la formazione Continental dell'Intermarché (la Circus - ReUz - Technord), che si è messo in mostra molto spesso quando i tecnici hanno deciso di farlo affacciare nella massima categoria, arrivando 4° sia alla Muscat Classic che al Giro dell'Appennino. Se il piazzamento moderno può apparire inferiore da un punto di vista numerico, ha un grandissimo valore per la qualità della competizione, che ha visto i migliori del mondo battagliare per 200 km; Busatto non si è visto nelle primissime posizioni ma è rimasto agganciato al piccolo plotone (una venticinquina di corridori) rimasto in corsa, arrivando 4° nella volata per il 10° posto, dimostrando non solo un buon motore, ma anche un ottimo fondo, risultando ancora fresco al termine di una prova estenuante, come dimostrano anche i distacchi elevatissimi (oltre 6' tra il vincitore e il 10° classificato). Ricordiamo che il ragazzo in stagione ha vinto, per esempio, la Liegi-Bastogne-Liegi e il Campionato italiano in linea riservati alla categoria U23.

Coppa Sabatini 2023, la cronaca della corsa

I 198.9 km percorsi intorno alla cittadina toscana con un triplo circuito erano identici all'anno passato. Cruciali i due muri del centro storico di Peccioli e di Montefoscoli posti nel circuito centrale da ripetere 5 volte, prima degli ultimi tre passaggi dalla tradizionale salita a tornanti verso il traguardo. La corsa è partita subito fortissimo (la media della prima ora sfiorava i 47 km/h), con continui attacchi, anche di uomini pericolosi, nel primo ampio giro che prevedeva la facile salita di Lajatico. Soltanto il primo passaggio da Montefoscoli ha fatto decollare i cinque fuggitivi di giornata, usciti dal gruppo in due tempi: prima Harold Tejada (Astana Qazaqstan), Luca Covili (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) e Lucas Grolier (TotalEnergies), poi raggiunti da Ibai Azurmendi (Euskaltel Euskadi) e Alessio Cialone (TotalEnergies). Il vantaggio massimo ha sfiorato i 5', ma i fuggitivi sono stati tenuti ampiamente tenuti sotto controllo dalle squadre più gettonate, in particolare la UAE Team Emirates.

Nel corso del 4° giro, sempre il muro di Montefoscoli ha stuzzicato i primi movimenti, con alcuni attaccanti che si sono sganciati a manciate per rientrare velocemente sui fuggitivi: Brandon Rivera (Ineos Grenadiers), Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan), Jefferson Cepeda (EF Education-EasyPost), Alessandro De Marchi (Jayco AlUla), George Bennett e Davide Formolo (UAE Team Emirates), Lorenzo Quartucci (Team Corratec-Selle Italia), Vincenzo Albanese e Davide Piganzoli (Eolo-Kometa), Xabier Berasategi (Euskaltel Euskadi), Walter Calzoni (Q36.5), Jérémy Cabot (TotalEnergies). Il tenativo non ha avuto futuro ed è stato subito risucchiato sulla seguente ascesa a Terricciola. Risalendo a Peccioli l'UAE forza i tempi e tira via i corridori più forti di giornata che poi si giocheranno faccia-a-faccia alla corsa nei rimanenti 60 km: Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers), Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan), Guillaume Martin (Cofidis), Richard Carapaz e Michael Valgren (EF Education-EasyPost), Tadej Pogačar, George Bennett, Marc Hirschi e Davide Formolo (UAE Team Emirates) e un sempre presente Walter Calzoni (Q36.5)

La corsa esplode nuovamente sull'ultimo passaggio dal Muro di Via di Greta (Peccioli), con Marc Hirschi che affonda il colpo seguito dal solo Pavel Sivakov. Nel tratto finale in pavè Tadej Pogačar prova a riportarsi da solo sui due con un potente scatto, ma non riesce a liberarsi di Calzoni, Lutsenko e Martin e desiste. I tre giri brevi conclusivi vedono decollare il vantaggio dei due al comando, nonostante qualche tentativo di riaprire la corsa. La coppia di testa viaggia di comune accordo fino alla salita finale, poi lo svizzero approfitta dello spunto veloce per battere nettamente Sivakov, a cui evidentemente sono mancate le forze per anticipare come aveva fatto ieri trionfalmente. Alle spalle Pogačar completa il trionfo vincendo la volata per il 3° posto davanti a Martin e Lutsenko.

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