Gravel and Tar, gli sterrati neozelandesi premiano McCormick e Fisher-Black
È solamente alla terza edizione, ma è già diventata una delle gare più significative e dure del panorama australe. È la Gravel and Tar, gara neozelandese che si disputa attraversando cinque lunghi tratti di sterrato, tutti in salita; la distanza è ridotta (soli 133.2 km) ma la complessità del tracciato fa emergere i corridori di maggior resistenza e capacità.
Non è una sorpresa, dunque, leggere il nome di Hayden McCormick come quello del vincitore; prova dominante, quella del venticinquenne neozelandese della Black Spoke Pro Cycling Academy, che si è involato, tornando sul podio che aveva conosciuto da terzo nell'edizione inaugurale.
A 3'23" sono giunti i primi inseguitori, a cominciare dal compagno di squadra e connazionale Luke Mudgway che ha regolato l'australiano Samuel Volkers (Memil Pro Cycling) e il neozelandese Campbell Pithie (Team Skoda Fruzio). Completano la top ten il neozelandese Joel Yates (Nuova Zelanda), gli australiani Elliot Schultz (Memil Pro Cycling) e Thomas Bolton (Oliver's Real Food) a 5'34", i neozelandesi James Williamson (New Zealand Cycling Project), Ari Scott (Black Spoke Pro Cycling Academy) e Boris Clark (EuroCyclingTrips-CMI( a 6'30".
La prova femminile, sulla distanza di 155 km, è stata appannaggio di Niamh Fisher-Black (Nuova Zelanda) che ha distanziato di 28" Samara Sheppard (Nuova Zelanda), di 1'51" Ella Bloor (Green Monkey), di 2'30" Matilda Raynolds (Green Monkey), Kirsty Mccallum (Velo Project) e Elyse Fraser (Velo Project), di 2'35" Elizabeth Stannard (Green Monkey), di 7'25" Desireé Ehrler (Velofit), Jorja Swain (Toot) e Cecilia Crooks (Nuova Zelanda).