Artem Nych, dalla chiusura della Gazprom ai trionfi lusitani
La chiusura della Gazprom-RusVelo ha tarpato le ali a tutti i corridori russi, escluso il ventinovenne, che in Portogallo è diventato una star. La vittoria della Volta a Portugal è solo l'ultimo grande risultato
Venticinquesimo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: Cupa Max Ausnit, Tour of Szeklerland e Artem Nych, l’unico russo ex Gazprom a essere ancora ad alto livello.
Le corse della settimana
Cupa Max Ausnit e Tour of Szeklerland
Tempo di corse di categoria 2 in Romania, dove sono andate in scena la Cupa Max Ausnit e il Tour of Szeklerland, con il Turul Romaniei che è attualmente in fase di svolgimento.
La Cupa Max Ausnit è una corsa di un giorno, entrata in calendario lo scorso anno, che in questa stagione ha potuto arricchire la start list grazie all’avvicinamento in calendario alle altre due gare (nel 2023 era un po’ isolata). Al via erano presenti diciassette squadre: un ProTeam (la Corratec-Vini Fantini), sei Continental, una selezione nazionale locale e nove formazioni dilettantistiche.
Il percorso presentava alcune brevi salite, prima di entrare in un circuito più impegnativo, da ripetere per due volte. Nel 2023, sfruttando una concorrenza meno qualificata, la Corratec fece il bello e il cattivo tempo, piazzando quattro corridori davanti a tutti e rifilando distacchi abissali agli avversari. Quest’anno, invece, le cose sono andate diversamente e circa dieci corridori si sono giocati il successo. L’Astana Qazaqstan Development era in netta superiorità numerica (con quattro uomini davanti), ma è stata clamorosamente beffata.
Con un attacco all’ultimo chilometro, Kyrylo Tsarenko ha messo nel sacco la formazione kazaka e ha permesso alla Corratec-Vini Fantini di confermare la vittoria dello scorso anno. Il corridore ucraino ha mantenuto pochi metri di vantaggio su Alessandro Romele (Astana Qazaqstan Development) e Michael Kukrle (Felt Felbermayr). Ai piedi del podio si sono piazzati due corridori di casa, Gerhard-Cristin Moldansky (MENtoRISE) e Cristian Raileanu (Nazionale Romania).
Tre giorni dopo la Cupa Max Ausnit, è iniziato il Tour of Szeklerland, corsa a tappe di tre giorni, giunta alla diciottesima edizione. Al via erano presenti ben ventuno squadre: nove Continental, una selezione nazionale rumena e dieci formazioni dilettantistiche.
La gara si è aperta con un cronoprologo di 4,5 km, con gli ultimi 1000 metri in salita. Il successo è andato a Lev Gonov, all’esordio con la maglia dell’Astana Qazaqstan Development, che lo aveva appena assunto come stagista. Il ventiquattrenne, forte pistard, ha dominato la prova, rifilando ben 7” a Daniel Crista (Nazionale Romania) e 8” a Riccardo Zoidl (Felt Felbermayr).
La prima tappa in linea è iniziata con un simpatico fuoriprogramma: sia Lev Gonov che Riccardo Zoidl si sono presentati al via in maglia gialla. Contrariamente alla maggior parte delle corse, infatti, la maglia di leader è rossa e quella gialla riguarda la classifica a punti (effettivamente appartenente a Gonov, ma passata sulle spalle dell’austriaco). In una frazione semplice, con una sola salita situata a circa 30 km dal traguardo. È andata in porto la fuga e lo sprint tra i fuggitivi ha premiato Balázs Rózsa (Epronex-Hungary), tornato al successo UCI dopo dieci anni di digiuno. Michael Kukrle ha chiuso secondo ed è arrivato a un passo dalla leadership in classifica, mentre Piotr Pękala (Santic-Wibatech) ha completato il podio di giornata.
L’ultima tappa presentava un profilo abbastanza ondulato e ha visto ancora una volta una fuga anticipare di pochissimo il gruppo. Conn McDunphy (Skyline), già all’attacco nella giornata precedente, è riuscito ad avere la meglio su Alessandro Romele. Alle loro spalle, Matthias Schwarzbacher (ATT Investments) e Lev Gonov sono arrivati vicinissimi e hanno addirittura saltato il terzo fuggitivo, Riccardo Zoidl.
Lev Gonov ha conquistato il successo finale e si è portato a casa la classifica a punti, iniziando come meglio non poteva l’avventura in maglia Astana Qazaqstan Development, con la formazione kazaka che ha vinto anche la graduatoria a squadre. Michael Kukrle ha chiuso secondo con lo stesso tempo, mentre Matthias Schwarzbacher ha completato il podio, con 6” di ritardo, e si è laureato miglior giovane della corsa. Filippo Tagliani (Vini-Monzon Savini Due) si è preso il titolo dei GPM, mentre le maglie di miglior rumeno e miglior ungherese sono andate rispettivamente a Daniel Crista e Gergő Gönczy (Epronex-Hungary).
Le Continental tra i big
Ben tredici Continental hanno preso parte alla Volta a Portugal: alle nove locali si sono aggiunte l’austriaca Vorarlberg, la messicana Petrolike, la spagnola Illes Balears-Arabay e la statunitense Project Echelon. La Sabgal/Anicolor ha fatto le cose migliori, vincendo due tappe e la classifica finale con Artem Nych e un’ulteriore frazione con Rafael Reis. Molto bene è andata anche la Aviludo-Louletano, che ha conquistato due successi parziali con Nicolás Tivani e Tomas Contte e la classifica a punti con lo stesso Tivani. Corsa di casa archiviata con successo anche dalla Efapel, grazie ad Abner González, vincitore di una tappa e terzo in classifica, e dalla Rádio Popular-Paredes-Boavista, che si è imposta nella frazione di casa con Francisco Peñuela.
Fra le formazioni straniere, la Vorarlberg non è riuscita a confermare il titolo conquistato lo scorso anno da Colin Stüssi, ma lo svizzero è stato comunque in grado di conquistare una vittoria e di chiudere la corsa al secondo posto. Anche la Project Echelon si è imposta in un’occasione grazie a Hugo Scala jr. Una delle squadre di casa, la ABTF Betão-Feirense, è rimasta con un pugno di mosche in mano, ma ha guidato la corsa per sei giorni con Afonso Eulálio.
Diversi rappresentanti del ciclismo di terza divisione hanno disputato la prova in linea dei Giochi Olimpici e il migliore al traguardo è stato Lukáš Kubiš: il corridore della Elkov-Kasper ha chiuso ventinovesimo, a 3’42” da Remco Evenepoel. Lo slovacco ha fatto decisamente meglio degli altri corridori Continental: il secondo è stato lo svedese Jakob Söderqvist, della Lidl-Trek-Future, che ha chiuso la prova a cinque cerchi al cinquantottesimo posto, a 14’ dal vincitore.
L’unica Continental al via della Arctic Race of Norway è stata la Coop-Repsol, alla prima uscita dopo la tragica trasferta del Tour of Austria. La formazione norvegese ha inserito i suoi uomini in fuga tutti i giorni, ma non ha ottenuto particolari risultati: Karsten Larsen Feldmann è stato ventesimo nella prima tappa e quarantottesimo in classifica.
Nessuna formazione di terza divisione ha preso parte alla Vuelta a Burgos, mentre sei erano quelle schierate al via del Circuito de Getxo: la locale Illes Balears-Arabay e le portoghesi ABTF Betão-Feirense, Efapel, Rádio Popular-Paredes-Boavista, Sabgal/Anicolor e Tavfer-Ovos Matinados-Mortágua. Grande protagonista della Volta a Portugal, Afonso Eulálio ha confermato l’ottimo stato di forma, spingendo la ABTF Betão-Feirense fino al nono posto.
Le quattro Continental “pure” francesi hanno disputato la Polynormande insieme all’algerina Madar, alla canadese XSpeed United, alla macedone Novapor Speedbike e alla tedesca MYVELO. Tre delle formazioni transalpine hanno piazzato corridori in top ten: la CIC U Nantes Atlantique ha ottenuto un buon quinto posto con Pierre-Henry Basset, la Nice Métropole Côte d'Azur ha visto Jean-Louis Le Ny chiudere in settima posizione, mentre la St.Michel-Mavic-Auber 93 ha puntato ancora una volta su Alexandre Delettre, decimo. Da segnalare che Brieuc Rolland, terzo al traguardo, è effettivamente tesserato con la Groupama-FDJ Continentale, anche se in questo caso era in gara con il ramo WorldTour del team.
Il ritratto della settimana: Artem Nych
Nel momento in cui l’UCI le tolse la licenza, all’inizio di marzo del 2022, la Gazprom-Rusvelo annoverava nove corridori russi nel proprio organico. Da quel momento soltanto due di loro hanno continuato la carriera a livello internazionale: Petr Rikunov, attualmente tesserato per la Continental cinese Chengdu, si è concentrato sulle gare asiatiche e su quelle, non riconosciute dall’UCI, in patria (è campione nazionale sia in linea che a cronometro), mentre Artem Nych è rimasto in Europa e si è spostato in Portogallo.
Attualmente tesserato per la Sabgal/Anicolor, il ventinovenne è diventato, sin dalla scorsa stagione, uno degli uomini di riferimento del panorama lusitano: quest’anno ha vinto una tappa e la classifica finale del GP Internacional Beiras e Serra da Estrela, ha chiuso al terzo posto il GP Internacional Torres Vedras-Trofeu Joaquim Agostinho e ha ottenuto tanti ottimi piazzamenti nel calendario nazionale.
È, però, alla Volta a Portugal, la corsa più seguita del paese, che il corridore russo ha compiuto il suo capolavoro. Staccato di oltre quattro minuti dopo i primi due arrivi in salita, ha sfruttato al meglio la scarsa organizzazione delle squadre dei big, per rientrare in classifica grazie alle fughe. Si è imposto nella sesta tappa e, con il secondo posto nella penultima frazione, si è presentato alla cronometro in finale con la maglia di leader sulle spalle. Con il morale a mille, ha vinto anche la prova contro il tempo e si è portato a casa un successo finale totalmente inimmaginabile fino a due giorni prima.
Artem Nych si fece notare già nel primo anno da junior, quando concluse al terzo posto il campionato nazionale a cronometro, guadagnandosi la convocazione sia per i Campionati Europei che per i Mondiali (in entrambi disputò sia la prova in linea che quella a cronometro). Nella seconda stagione nella categoria, migliorò i propri risultati, ottenendo buoni piazzamenti a livello internazionale, come l’ottavo posto al Tour of Istria, il sesto al Trophée Centre Morbihan e, soprattutto, l’ottavo nella prova in linea dei Campionati del Mondo: in quell’occasione arrivò nel gruppo che si giocò l’argento a 3” da Mathieu van der Poel.
I buoni risultati fra gli juniores gli aprirono le porte del mondo Continental e nel 2014 Nych firmò con la Russian Helicopters. Non soffrì particolarmente il salto di categoria e riuscì subito a ottenere dei buoni risultati: fu settimo al GP Udmurtskaya Pravda, terzo al campionato nazionale under 23, ottavo al Trofeo Internazionale Bastianelli e sesto al Tour of Szeklerland (in cui conquistò la maglia di miglior giovane). Sebbene fosse al primo anno fra gli under 23, fu convocato sia per i Campionati Europei che per i Mondiali di categoria.
L’anno successivo passò professionista con la RusVelo. Ebbe la possibilità di disputare sia gare professionistiche (anche di livello importante) per fare esperienza, sia prove di livello inferiore, in cui fu protagonista a più riprese. Fu nono al GP of Sochi, secondo al Trofeo Piva, quarto al Memorial Oleg Dyachenko, quinto al Five Rings of Moscow e si laureò campione nazionale under 23, ottenendo nuovamente la convocazione per i Campionati del Mondo di categoria.
Nel 2016 arrivò Gazprom a sponsorizzare la squadra, ma il corridore russo continuò l’alternanza fra corse professionistiche e under 23, seguendo un percorso di crescita regolare. Fra i big centrò la prima top ten di peso, concludendo al decimo posto la Route du Sud, e fu quinto nel campionato nazionale. Debuttò, inoltre, in una classica Monumento, disputando Il Lombardia. Nelle corse riservate agli under 23, i suoi migliori risultati furono i sesti posti al Palio del Recioto e al Giro delle Fiandre di categoria e gli ottavi al Trofeo Piva e nella cronometro dei Campionati Europei.
Nella stagione successiva, l’ultima per lui da under 23, disputò ancora diverse gare nella categoria, ottenendo buoni piazzamenti come il terzo posto al GP Sportivi di Poggiana, il sesto al GP Priessnitz e il dodicesimo al Tour de l’Avenir. Fra i big ottenne le uniche top ten ai Campionati Nazionali (ottavo a cronometro e secondo nella prova in linea), ma si tolse la soddisfazione di disputare il suo secondo Lombardia (concludendolo, cosa non riuscitagli l’anno precedente).
Nel 2018, non potendo più disputare le prove under 23, Nych si concentrò sulle corse professionistiche, in cui riuscì a migliorare le sue prestazioni rispetto agli anni precedenti, soprattutto nelle gare a tappe: fu settimo al Tour of Croatia, undicesimo all’Adriatica Ionica Race e decimo al Tour of Austria, in cui ottenne anche un eccellente terzo posto nella penultima frazione. Per la prima volta in carriera disputò la Milano-Sanremo.
Nell’anno successivo non riuscì a fare un ulteriore step in avanti, ma si confermò più o meno sui livelli del 2018: fu nono nella classifica generale della Vuelta Asturias e sesto in quella del Tour de l’Ain. Chiuse, inoltre, sul podio (in terza posizione) il campionato russo a cronometro e si tolse la soddisfazione di partecipare sia alla prova in linea che a quella contro il tempo degli European Games. Per la terza volta in carriera disputò Il Lombardia.
Il 2020 fu un anno pessimo dal punto di vista dei risultati, ma è difficile poter giudicare una stagione pesantemente condizionata dalla pandemia. Il corridore russo non andò oltre il tredicesimo posto della cronometro dei Campionati Europei e il ventottesimo del Trofeo Pollença-Andratx, prova del Challenge Mallorca. Il fatto di aver disputato soltanto diciassette giorni di corsa (fra cui il suo quarto Lombardia) fu, però, un’attenuante non da poco, e il fatto di non essersi mai ritirato fu sicuramente un punto a suo favore.
Nella stagione successiva conquistò l’agognata prima vittoria UCI in carriera, laureandosi campione nazionale nella prova in linea. Gli altri risultati di spessore del suo 2021 furono l’ottavo posto nella classifica finale del Presidential Tour of Turkey, il dodicesimo in quella del Tour of Slovenia e il quinto nel campionato russo a cronometro. Dopo averli corsi sia fra gli juniores che fra gli under 23, per la prima volta fu convocato per i Campionati del Mondo anche fra i professionisti.
Il 2022 della Gazprom-RusVelo durò soltanto due mesi e Nych fece in tempo a disputare solo il Tour of Antalya, in cui non lasciò il segno. Impossibilitato a disputare altre gare UCI, si spostò in patria per correre alcune prove del calendario nazionale e conquistò diverse vittorie.
L’anno scorso ha ritrovato il ciclismo UCI, con il trasferimento in Portogallo, alla Glassdrive Q8 Anicolor, formazione di riferimento del ciclismo lusitano. Ha riassaporato la vittoria, aggiudicandosi il GP Beiras e Serra da Estrela, e ha ottenuto altri piazzamenti importanti come il secondo posto al GP Torres Vedras (in un podio tutto Glassdrive) e il quarto alla Volta a Portugal, in cui ha vestito la maglia di leader per un giorno e ha perso il podio nella cronometro finale.
Lo scorso anno, dopo la Volta a Portugal, Artem Nych non ha disputato altre gare UCI ed è possibile che quest’anno la storia si ripeta, dato che il calendario internazionale non prevede altre corse in Portogallo. È probabile, però, che si presenti al via di qualche gara dilettantistica locale.