È un ciclismo di giovanotti: oggi festeggia Madis Mihkels
Vent'anni compiuti quest'anno, l'estone conquista la terza tappa del Giro di Germania davanti a Danny van Poppel e Quinten Hermans; decimo Gianluca Brambilla. Ilan van Wilder continua a guidare la generale
Chissà, magari tra un po' di anni ricorderemo questo pomeriggio d'agosto in cui Madis Mihkels vinse una tappa al Giro di Germania come l'inizio di una sfolgorante carriera tra i pro', anche se in realtà il ragazzo già aveva timbrato nel maggio 2022 in una tappa del Tour of Estonia. Solo che quello non avemmo modo di guardarlo, invece questa frazione (invero piuttosto pleonastica, se vogliamo) del Deutschland Tour sì, e abbiamo quindi visto coi nostri occhi questo ventenne - che scambieresti per un sedicenne - alzare le braccia anche piuttosto incredulo dopo aver preceduto avversari più esperti e più quotati di lui.
Estone, frequenta da un anno la Intermarché: nel 2022 ci fece qualche gara da stagista, e tra le altre cose si piazzò sesto al Gran Piemonte, mostrando quindi immediata attitudine con le corse dei grandi. Quest'anno ha già totalizzato più di 50 giorni di gara, e l'esordio nel World Tour è stato sulle pietre, prima gettato nella mischia della E3 e pochi giorni dopo addirittura alla Roubaix: i suoi tecnici hanno evidentemente intuìto del potenziale nelle classiche del pavé. Il miglior risultato della sua stagione, fino a oggi, era stato un quarto posto di tappa al Giro di Norvegia in maggio.
Detto di Mihkels e fatti tutti gli auguri del caso, sulla corsa possiamo commentare poco: tappa interlocutoria oggi, classifica che cambia solo per qualche abbuono, ma è già tanto rispetto a quello che potremmo attenderci domani. In generale, il potenziale del Giro di Germania è molto più ampio di quanto attualmente i suoi organizzatori configurino. Più salite, più spettacolo, più intrigo, aspetti che sarebbero ben possibili ma che per il momento sono stati un po' circumnavigati in questa ultima versione della corsa. Buon per Ilan van Wilder, che forse riuscirà a portarsela a casa avendo messo a segno giusto un colpo ben assestato.
Deutschland Tour 2023, la cronaca della terza tappa
Dato che l'ultima tappa domani sarà piuttosto semplice, era sulla terza tappa del Deutschland Tour 2023, la Arnsberg-Essen di 173.8 km, che si appuntavano le maggiori ambizioni di rivoluzionare la classifica da parte dei vari pretendenti alla corsa. E questo sebbene un percorso non esageratamente selettivo. Molti attacchi nei primi chilometri, tra gli altri visto in movimento anche Gianluca Brambilla (Q36.5), ma la fuga buona l'ha innescata dopo quasi 20 km Mattéo Vercher (TotalEnergies), a cui si sono subito accodati Juri Hollmann (Movistar) e Frank van den Broek (DSM-Firmenich); ma - come detto - in gruppo oggi c'era voglia di menar le mani, per cui ai tre non è stato lasciato un vantaggio superiore ai due minuti e mezzo, e la fuga è stata poi direttamente annullata a 70 km dalla fine, su un allungo di Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers) su uno strappetto.
Naturalmente il franco-russo, essendo direttamente interessato ai discorsi di classifica (partiva terzo a 13" da Ilan van Wilder), non ha trovato spazio, anche perché il terreno non permetteva grandi azioni da scalatori. Visto che però mancava ancora tanto all'arrivo, era ovvio che potesse partire una seconda fuga, e in effetti dopo un po' di batti e ribatti si sono avvantaggiati in due ai -66, Fabien Grellier (TotalEnergies) e Michael Gogl (Alpecin-Deceuninck). Mezzo minuto (secondo più, secondo meno) pure per loro, e anche in questo caso destino segnato e fuga finita (con la Bora-Hansgrohe a lavorare sodo) ai -34, quando Gogl è stato raggiunto (Grellier aveva già mollato ai -38).
Ai -28 Anthony Turgis (TotalEnergies), che già si era mosso senza fortuna poco prima che partisse la fuga del suo compagno Grellier, ha trovato il modo di avvantaggiarsi sul gruppo (composto a quel punto da una settantina di unità), e ha tenuto per un po' una quindicina di secondi, finché non è stato ripreso ai -9. Nello stesso istante, in curva, una caduta ha coinvolto Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), ottavo della generale (23" il suo ritardo dal primo).
Lo spagnolo sarebbe rientrato ai 1700 metri, dopo che era successo qualcosina: ai -7 Rasmus Tiller (Uno-X) aveva preceduto Alex Aranburu (Movistar) e Dylan Teuns (Israel-Premier Tech) al traguardo volante con abbuoni. Poi sullo slancio i tre avevano proseguito insieme a Van Wilder (scortato da Martin Svrcek), Sivakov e Felix Grossschartner (UAE Emirates), ma il gruppo aveva ripreso tutti ai -6.
Quindi una breve sortita di Harm Vanhoucke (Lotto Dstny) con Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty), e poi Soudal-Quick Step, INEOS e Bora hanno tenuto chiusa la corsa fino alla volata che si sarebbe disputata tra una quarantina di concorrenti. Sul rettilineo conclusivo la Bora ha lanciato Danny van Poppel, ma sul lato opposto è uscito fortissimo Madis Mihkels (Intermarché) ed è stato impossibile per tutti frenare il giovanissimo estone e sopravanzarlo. Seconda da professionista per lui davanti a Van Poppel, Quinten Hermans (Alpecin), Phil Bauhaus (Bahrain) e Ethan Vernon (Soudal). Decimo posto per Gianluca Brambilla.
In classifica Ilan van Wilder conserva 11" su Grossschartner, 13" su Sivakov, 16" su Van Poppel (che scala due posizioni), 17" su Aranburu, 18" su Kevin Vermaerke (DSM), che fa un balzo indietro di due posti, 21" su Tiller (+3 per lui). Primo italiano Diego Ulissi (UAE), 14esimo a 28". Domani il Deutschland Tour 2023 si chiuderà con la quarta tappa, Hannover-Bremen di 175.6 km, un piattone (con tre giri di circuito alla fine) che aspetta solo la volata generale prima delle premiazioni conclusive.