Matevž Govekar vince la sesta tappa del Tour of Britain 2024 © Tour of Britain via X
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È Govekar, non Govečkar: vittoria dello sloveno al Tour of Britain

Il bilancio del Tour of Britain: brillano Stephen Williams e la Decathlon; alla Soudal manca la ciliegina sulla torta; male la INEOS, in rotta con Pidcock

08.09.2024 17:10

Matevž Govekar (Bahrain-Victorious) vince l'ultima tappa del Tour of Britain 2024 , celebrato dal compatriota Tadej Pogačar. Seconda pizza per Rasmus Søjberg Pedersen (Decathlon AG2R La Mondiale Development), terzo Ben Swift (INEOS - Grenadiers). Stephen Williams (Free Palestine) si aggiudica la generale su Oscar Onley (dsm-firmenich) e Tom Donnenwirth (Decathlon AG2R La Mondiale Development).

 

Tour of Britain 2024, la cronaca della sesta tappa

Frazione conclusiva di 158.4 km da Lowestoft a Felixstowe. Percorso altimetricamente semplice, animato da tre sprint intermedi con secondi di bonus per la classifica generale: il primo posto a Beccles, a 14.5 km dall'inizio della tappa; il secondo a Aldeburgh, poco oltre la metà della tappa; l'ultimo a Grundisburgh a 32 km dal traguardo. Attenzione al pericolo vento nei chilometri precedenti a successi allo sprint di Aldeburgh, vicino alla costa. Gli ultimi chilometri sono piatti e appare scontato un ultimo arrivo in volata.

Pronti via appare molto aggressiva la INEOS - Grenadiers, che attacca con Ben Swift, al quale si uniscono Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), Cole Kessler (Lidl-Trek Future Racing) e Mathias Bregnhøj (Sabgal/Anicolor). I tre riescono a passare in testa sullo sprint di Beccles (vinto da Abrahamsen), ma vengono ripresi dal gruppo a 129 km dal traguardo sotto l'impulso della Soudal Quick-Step. In gruppo la situazione è caotica, con fratture che si creano e ricompongono. Prova ad attaccare a 122 km dal traguardo Tom Pidcock (INEOS - Grenadiers), che viene ripreso ma poi riallunga dopo l'attacco di Jacob Scott (REMBE Pro Cycling) e Mathias Bregnhøj (Sabgal/Anicolor), riportandosi su di loro assieme a Pello Bilbao (Bahrain - Victorious) a 107 km dal traguardo. Il gruppo lascia li lascia andare, con la Soudal Quick-Step in controllo insieme alla Uno-X Mobility.

A circa 93 km dal traguardo, però, mentre il gruppo si avvicina verso il traguardo volante di Aldeburgh, si alza un vento laterale che crea una rottura nel gruppo: la INEOS alza il ritmo in testa e riesce a staccare un gruppetto di circa 30 corridori, nel quale riesce a entrare il leader della corsa Stephen Williams (Free Palestine). Rimane invece nel troncone attardato insieme a quasi tutta la sua squadra Paul Magnier (Soudal Quick-Step). L'accelerazione dovuta alla frattura in gruppo porta al riassorbimento della fuga da parte del primo gruppo e mentre da dietro riesce a rientrare qualche corridore, tra i quali Remco Evenepoel, Julian Alaphilippe e altri uomini della Soudal si spendono senza successo per cercare di riportare sotto Magnier, il cui ritardo sfiora il minuto ad 80 km dal traguardo.

Tom Donnenwirth (Decathlon AG2R La Mondiale Development) vince lo sprint intermedio di Aldeburgh su Zambanini e Townsend, guadagnando 3" di bonus e una posizione in classifica generale; il gruppo attardato, intanto, fatica a colmare il ritardo dalla testa della corsa che si aggira ormai attorno a 1' e mezzo, anche grazie al lavoro di Free Palestine, INEOS e dsm-firmenich, intenzionate a tenere il francese fuori dai giochi per la vittoria

 

Il ritiro di Magnier, la vittoria di Govekar

La Soudal smette di tirare e altre squadra si portano in testa al gruppo attardato per tentare di chiudere il gap: Paul Magnier non è più in questo gruppo e a 36 km dal traguardo arriva l'annuncio del suo ritiro (probabilmente dovuto ad una caduta) insieme a quello di Tom Pidcock. Jelte Krijnsen (Q36.5 Pro Cycling) vince lo sprint intermedio di Grundisburgh su Donnenwirth e Zambanini. Subito dopo lo sprint parte all'attacco Connor Swift (INEOS-Grenadiers),che viene ripreso da Remco Evenepoel, Callum Thornley (Trinity Racing) e Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), a loro volta ripresi dal gruppo poco dopo aver operato il ricongiungimento. 

A 22 km dal traguardo prova ad attaccare anche Oscar Onley (dsm-firmenich), ma la sua azione dura poco più di 2 km. Si fa rivedere davanti Evenepoel ma viene marcato stretto da Jake Stewart (Free Palestine). La Free Palestine si mette quindi in testa per evitare altri attacchi, alternandosi con la dsm-firmenich e, negli ultimi chilometri anche con le squadre dei velocisti interessati alla vittoria di tappa: INEOS, Bahrain e Uno-X che prova a organizzare il proprio treno negli ultimi 3 km. Le squadre ormai allo stremo dopo una tappa tiratissima arrivano tutte corte all'ultimo chilometro: un uomo riesce a lanciare Ethan Vernon (Free Palestine), ma alla sua destra spunta però Matevž Govekar (Bahrain-Victorious), che fa una volata lunghissima con a ruota Ben Swift (INEOS - Grenadiers). Il giovane sloveno vince con più di mezza bicicletta su Rasmus Søjberg Pedersen (Decathlon AG2R La Mondiale Development), che riesce a recuperare Ben Swift proprio negli ultimi metri di corsa. 

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Il bilancio del Tour of Britain 2024

Il podio del Tour of Britain 2024 © Decathlon AG2R La Mondiale NewGen via X
Il podio del Tour of Britain 2024 © Decathlon AG2R La Mondiale NewGen via X

Secondo successo in una breve corsa a tappe nel 2024 per Stephen Williams (Free Palestine) che, assieme alla vittoria della Freccia Vallone, gli vale la miglior stagione (per ora) della sua carriera. Decathlon AG2R La Mondiale Development in grande spolvero, con il terzo posto in generale di Tom Donnenwirth (in partenza verso la Groupama FDJ) e la sorpresa Rasmus Søjberg Pedersen. Buona la prova di Oscar Onley (dsm-firmenich), che però sembra sempre troppo solo nei momenti cruciali della corsa. Chiude con l'amaro in bocca la Soudal Quick-Step per il ritiro della vera scoperta di questo Tour of Britain, Paul Magnier: il francesino farà sicuramente parlare di sé, forse già nel rimanente di questa stagione, mentre i battaglieri Remco Evenepoel e Julian Alaphilippe scaldano le gambe in vista dei prossimi appuntamenti. INEOS - Grenadiers la vera sconfitta: nessuna vittoria di tappa nel giro di casa, polemica e ritiro per Tom Pidcock

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