Indovinare un vincitore di Sanremo a 200: solo fortuna o conoscenza del ciclismo?
È molto interessante andare a fare un'analisi delle quote di cui erano accreditati i vincitori delle prime classiche monumento del 2018. È una pratica molto utile per scoprire che non è poi così vero che non si possa vincere scommettendo sul ciclismo.
Il colpaccio vero - e resterà tale fino a fine stagione, vedrete - l'ha fatto chi ha creduto davvero nelle potenzialità di Vincenzo Nibali alla Milano-Sanremo: alcuni bookies lo davano addirittura a 200, e ci sono sicuramente in giro dei tifosi dello Squalo che avranno deciso di puntare su di lui a occhi chiusi. Un chip di 10 euro sarà valso a costoro una bella vacanza ai Caraibi!
Certo non era propriamente facile andare a estrarre questo coniglio dal cilindro, tantopiù in una corsa come la Classicissima, il cui pronostico è notoriamente aperto a moltissimi corridori; per cui sì, qualcuno avrà certo scommesso su Nibali, ma è difficile che il siciliano sia stato accreditato di puntate esagerate, perché restava comunque un totale outsider nello scenario sanremese. Ma chi conosce un po' di ciclismo sa bene che una quota di 200 su Vincenzo era decisamente fuori norma: il siciliano è uno dei pochi corridori in grado di inventarsi qualsiasi cosa su qualsiasi percorso.
In tema di quote un po' gonfiate, anche Niki Terpstra al Giro delle Fiandre si è giovato di percentuali forse eccessive: era dato a 11 alla vigilia della Ronde, ma milita nella squadra più forte per quelle gare, è uno dei migliori specialisti del settore (il palmarès parla chiaro) e in più era in forma smagliante, come testimoniava il fresco successo nella difficile E3 di Harelbeke. Se alla Sanremo il pronostico è aperto a tanti, al Fiandre non è così: è molto raro che la corsa fiamminga venga vinta da un outsider, e quand'anche capita, è molto probabile che quell'outsider sia una seconda linea di una delle due-tre squadre di riferimento sulle pietre; e quest'anno le squadre di riferimento in queste classiche erano... una sola! La Quick-Step Floors di Terpstra, per l'appunto.
Il vincitore della Parigi-Roubaix era invece il favorito (o al massimo co-favorito) della vigilia, ovvero Peter Sagan, e in questo caso la quota (che si aggirava sul 3) rispecchiava in pieno le premesse della vigilia, anzi semmai era pure troppo punitiva per chi avesse voluto puntare sullo slovacco (in fondo alla Roubaix un intoppo può sempre capitare anche al più forte). Diciamo che puntare su Sagan alla Regina delle classiche non avrà arricchito nessuno.
Ma bisogna dire che la maniera per provare a prendersi un po' di soddisfazione con le scommesse sul ciclismo è un'altra, ed è quella di mettere insieme 4 o 5 testa a testa tra i corridori, come se si giocasse una schedina di calcio. Va precisato che non tutti i bookies offrono la possibilità di giocare i testa a testa, ma il portale per le scommesse sportive che si rispetti non può mancare di fornire le quote degli scontri diretti. In questo modo, giocando per l'appunto alcuni testa a testa, si può arrivare a mettere insieme una quota di 20-30 senza dover azzardare alcun risultato clamoroso. E con sapienza e capacità di analisi, si può portare a casa il risultato. Certo, ci vuole anche fortuna, nessuno lo può negare: ma quello è un elemento cardine di tutti i giochi (di tutti gli sport, a ben vedere!), ed è un fattore ineliminabile. Bisogna solo essere capaci di darle una mano, alla dea più amata dai giocatori.