Axel van der Tuuk e il sogno di raggiungere il fratello
Il ventitreenne ha lasciato il segno alla Cro Race, portandosi a casa la maglia di miglior scalatore. Sarà sufficiente per raggiungere il fratello Danny tra i professionisti?
Trentatreesimo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: GP Chantal Biya, GP d’Ongola, Tour de Batam e Axel van der Tuuk, che spera di poter raggiungere il fratello Danny tra i professionisti.
Le corse della settimana
GP Chantal Biya
In Camerun si sono disputate due corse nell’ultima settimana: al classico GP Chantal Biya, corsa a tappe di cinque giorni dedicata alla First Lady del paese africano, da quasi vent’anni presente nel calendario internazionale, si è aggiunta una prova di un giorno, il GP d’Ongola, all’esordio a livello UCI. Alle due gare hanno partecipato le stesse undici squadre: la Continental slovacca Dukla Banska Bystrica, l’egiziana SuezCanalDiscovery, le nazionali di Algeria, Benin, Burkina Faso, Camerun e Nigeria, la selezione regionale fiamminga e tre formazioni dilettantistiche.
Il GP Chantal Biya si è aperto con una tappa altimetricamente abbastanza semplice: erano presenti diversi strappi, ma tutti molto brevi. Nonostante il profilo non impegnativo, la classifica generale ne è uscita pesantemente condizionata. Cinque uomini sono sfuggiti al controllo del gruppo e hanno guadagnato un enorme vantaggio: lo sprint tra i battistrada ha premiato Yacine Hamza (Nazionale Algeria), che si è messo alle spalle Wesley van Dyck (Cycling Vlaanderen) e Guillaume Clement (France Défense), ma il dato più importante è che il sesto classificato ha incassato un ritardo di ben 7’48”.
La seconda frazione era più impegnativa, con diversi strappetti, ma comunque senza salite troppo complicate. Ancora una volta c’è stata una grandissima selezione, con la Cycling Vlaanderen che ha dominato, mettendo a segno la tripletta: Rutger Wouters si è imposto in solitaria, con 18” di vantaggio su Wesley van Dyck, nuovo leader della corsa, e Wannes Heylen.
La terza tappa aveva qualche difficoltà in più e un finale che tendeva leggermente all’insù. È stata nuovamente una giornata buona per gli attaccanti: in quattro si sono avvantaggiati e la nazionale algerina ha sfruttato la superiorità numerica, conquistando la vittoria con Islam Mansouri, bravo a superare Rodrigue Eric Kuere Nounawe (SNH) e Dávid Kaško (Dukla Banska Bystrica). Wesley van Dyck ha conservato la testa della classifica generale.
La quarta frazione prevedeva un finale abbastanza ostico, con l’ultimo GPM situato a soli 3 km dall’arrivo e l’ultimo chilometro in salita. Anche in questo caso gli attaccanti hanno avuto la meglio e Islam Mansouri si è imposto per il secondo giorno consecutivo. L’algerino ha tagliato il traguardo con 3” di vantaggio su Axel Taillandier (France Défense) e Rodrigue Eric Kuere Nounawe. Wesley van Dyck ha mantenuto la maglia di leader.
L’ultima tappa presentava diversi strappetti, l’ultimo dei quali era piazzato a soli 5 km dal traguardo. Finalmente sono stati i big a giocarsi la vittoria, con Rutger Wouters che è riuscito a sfuggire al controllo del gruppo. Il belga si è imposto con 3” di margine su un plotone piuttosto numeroso, regolato da Yacine Hamza davanti a Wannes Heylen.
Wesley van Dyck ha conquistato il successo finale, centrando la prima vittoria UCI in carriera all’ultima trasferta della carriera. Sul podio con lui sono saliti Yacine Hamza e Wannes Heylen, staccati rispettivamente di 1’50” e 4’10”. La nazionale algerina ha vinto tutte le classifiche secondarie: oltre a quella a squadre, si è presa la graduatoria dei GPM con Hamza, quella a punti con Islam Mansouri e quella riservata ai giovani con Hamza Amari.
Il giorno dopo la fine del GP Chantal Biya è andato in scena il GP d’Ongola. Il percorso misurava 105 km e non prevedeva grosse asperità. Ciononostante soltanto sedici dei sessantuno corridori al via sono arrivati al traguardo. Alla luce di quanto visto nella precedente corsa, ci si aspettava una sfida tra nazionale algerina e Cycling Vlaanderen ed è stato, effettivamente, così: le due formazioni, infatti, hanno monopolizzato le prime cinque posizioni dell’ordine d’arrivo.
L’Algeria ha avuto la meglio, grazie a Oussama Abdellah Mimouni. Il ventunenne, piuttosto deludente al GP Chantal Biya, si è reso protagonista di una grande azione solitaria e si è presentato sul traguardo con un grande vantaggio sul gruppo inseguitore. A 3’12”, nella volata per il secondo posto si è parlato ancora algerino con Yacine Hamza, che ha avuto la meglio su Wannes Heylen. Ai piedi del podio si sono piazzati Hamza Amari e Wesley van Dyck, mentre al sesto posto si è piazzato Guillaume Gaboriaud (France Défense), primo corridore a vestire una maglia diversa da quelle delle due squadre dominatrici.
Tour de Batam
In Indonesia è andato in scena il Tour de Batam, corsa di un giorno all’esordio nel calendario UCI. La start list è stata sicuramente penalizzata dalla contemporaneità con il Tour de Langkawi, una delle principali corse asiatiche. Al via erano presenti cinque Continental (le locali Kelapa Gading Bikers e Nusantara, le malesi Terengganu e Malaysia e la thailandese Roojai Insurance), le nazionali di Indonesia e Singapore e cinque formazioni dilettantistiche.
La gara aveva luogo sull’isola di Batam e il percorso, lungo circa 120 chilometri, non era particolarmente impegnativo. Come da previsione sono state le due squadre più note, la Roojai Insurance e la Terengganu, a prendere in mano la situazione. I thailandesi hanno mandato all’attacco uno dei corridori più titolati, Kane Richards, costringendo i malesi a inseguire. Quando la Terengganu è riuscita a riportare il gruppo a una ventina di secondi dall’australiano, un altro alfiere della Roojai Insurance, Carter Bettles ha attaccato. Il ventiseienne si è riportato sul suo compagno di squadra e i due hanno aumentato nuovamente il vantaggio.
Da dietro non sono riusciti a rientrare e i due australiani sono arrivati in parata sul traguardo, con Kane Richards vincitore davanti a Carter Bettles. La Terengganu è riuscita a salire sul terzo gradino del podio, grazie a Wan Abdul Rahman Hamdan, che, a 52” dal duo di testa, ha preceduto il primo dei corridori di casa, Bernard van Aert (Anonymous). La top five è stata completata da un altro corridore della Terengganu, Irwandie Lakasek.
Le Continental tra i big
Nove Continental hanno preso parte al Tour de Langkawi, ma una in particolare si è distinta: la JCL Team Ukyo. La formazione giapponese ha vinto ben tre tappe e la classifica a punti con Matteo Malucelli e ha saputo far bene anche nella generale con un altro corridore italiano, Thomas Pesenti: il corridore emiliano ha chiuso la corsa in seconda posizione.
Alla Cro Race erano presenti le slovene Adria Mobil e Ljubljana Gusto Santic, la ceca ATT Investments, la polacca Mazowsze Serce Polski, la neerlandese Metec-SOLARWATT e la tedesca Santic-Wibatech. Il migliore in classifica generale è stato Marcin Budziński, che ha portato la Mazowsze Serce Polski a un solo secondo dalla top ten. Per la squadra polacca è arrivato anche un settimo posto di tappa con Jakub Kaczmarek. Axel van der Tuuk, invece, ha regalato la maglia dei GPM alla Metec-SOLARWATT.
Quattro Continental tedesche (P&S Metalltechnik Benotti, Rad-Net Oßwald, REMBE Sauerland e Lotto Kern-Haus) hanno partecipato allo Sparkassen Münsterland Giro. Il giovane Tobias Müller, in procinto di passare alla Wanty-ReUz, ha centrato il ventitreesimo posto, dando alla Rad-Net Oßwald la soddisfazione di essere stata la miglior compagine di terza divisione della corsa teutonica.
Unica Continental al via del Giro dell’Emilia, la Petrolike ha raccolto la trentatreesima posizione finale con Edgar Cadena. La Biesse-Carrera, invece, ha avuto l’onore di partecipare alla Coppa Bernocchi, ma non è andata oltre il settantaquattresimo posto di Nicolò Arrighetti. La formazione italiana ha fatto meglio alla Coppa Agostoni, in cui erano presenti anche altre cinque compagini di terza divisione, con Lorenzo Galimberti diciassettesimo.
Le quattro Continental “pure” francesi si sono presentate al via della Paris-Tours. La St.Michel-Mavic-Auber 93 è riuscita a inserire due corridori nel gruppo che si è giocato la volata per il terzo posto, ma non ha centrato la top ten: si è dovuta accontentare, infatti, del quattordicesimo posto di Alexandre Delettre, che ancora una volta ha dimostrato di meritare una categoria superiore (sarà alla TotalEnergies il prossimo anno).
Il ritratto della settimana: Axel van der Tuuk
Storicamente, la Metec-SOLARWATT cerca di lanciare i suoi giovani verso il professionismo, ma, allo stesso tempo, tiene le proprie porte aperte anche per corridori con del potenziale ancora inespresso, che hanno già terminato la loro esperienza tra gli under 23. A questa categoria appartiene uno degli uomini più rappresentativi del team, Axel van der Tuuk. L’invito ottenuto dalla formazione neerlandese per la Cro Race ha permesso al ventitreenne di avere un’opportunità in più per mettersi in luce di fronte a un parterre di alto livello. Il ragazzo ha colto l’occasione a piene mani, conquistando la maglia di miglior scalatore nella prima tappa e conservandola fino alla fine.
Oltre alla classifica dei GPM della corsa croata, quest’anno Van Der Tuuk ha terminato sul podio, in terza posizione, il Tour du Loir et Cher (in cui ha centrato anche un secondo posto di tappa), in quarta l’Omloop der Kempen e in quinta il campionato nazionale a cronometro. Secondo il proprietario della Metec-SOLARWATT, Michel Megens, il ventitreenne meriterebbe il professionismo per lo spirito di squadra, l’impegno e la perseveranza, ma negli ultimi tempi le squadre guardano solo i valori fisici, che sono importanti, ma da soli non bastano.
Axel van der Tuuk è il fratello di Danny, che dal 2021 è professionista con l’Equipo Kern Pharma. Il ventiquattrenne, che il prossimo anno dovrebbe passare alla Euskaltel, prima di salire di categoria correva proprio con la Metec e, quindi, il fratellino spera di seguire le sue orme. Curiosamente, al momento, i due hanno nazionalità differenti: da quest’anno, infatti, Danny è passato alla Polonia, paese della madre (l’ex pattinatrice Kaśka Rogulska), mentre Axel è rimasto fedele ai Paesi Bassi.
Classe 2001, Axel van der Tuuk iniziò a farsi notare già al primo anno tra gli juniores, vincendo ben quattro corse internazionali (l’E3 Harelbeke Junior, il titolo neerlandese a cronometro, una tappa alla Coupe du Président de la Ville de Grudziądz e una alla Ronde des Vallées) e guadagnandosi la convocazione per i Campionati del Mondo di Innsbruck. Nella stagione seguente conquistò il titolo nazionale in linea e un’altra tappa alla Ronde des Vallées e partecipò nuovamente ai Campionati del Mondo di categoria.
L’ottimo biennio da junior convinse una grande squadra come la Jumbo-Visma a inserirlo nel proprio team di sviluppo (un’autentica corazzata di tredici uomini, undici dei quali sono arrivati al professionismo). Lo scoppio della pandemia non fu certamente un alleato del corridore neerlandese, che si ritrovò a poter disputare solo quattro giorni di corsa e a combattere con la mancanza di motivazione, in una stagione in cui avrebbe dovuto fare esperienza.
Nel 2021 Van Der Tuuk rimase alla Jumbo-Visma Development, ma le cose non andarono bene: dopo una decina di giorni di corsa senza risultati brillanti, a fine luglio rescisse il contratto con la squadra. Per concludere la stagione si spostò alla NWV Groningen, una formazione dilettantistica con la quale ebbe la possibilità di disputare alcune gare UCI e altre del calendario nazionale.
Nella stagione successiva tornò nel mondo Continental con la maglia della Metec-SOLARWATT, che lo aveva contattato subito dopo la rescissione con la Jumbo-Visma Development. Ritrovò la fiducia in sé stesso e arrivarono anche i risultati: si laureò campione nazionale under 23 a cronometro e si guadagnò la convocazione per i Campionati Europei, per quelli Mondiali e per il Tour de l’Avenir, in cui contribuì al successo della selezione dei Paesi Bassi nel cronoprologo a squadre.
Lo scorso anno il neerlandese è stato confermato dalla Metec-SOLARWATT e ha trovato la vittoria in occasione di una tappa del Flanders Tomorrow Tour, corsa belga in cui è riuscito anche a chiudere terzo in classifica generale. Non è riuscito a confermare il titolo nazionale under 23 a cronometro, ma è comunque rimasto sul podio (in terza posizione) e ha ottenuto dei discreti ottavi posti nella prova contro il tempo dei Campionati Europei e nella Paris-Tours Espoirs.
Riuscirà Axel van der Tuuk a passare professionista come suo fratello? Le buone prestazioni offerte alla Cro Race sono certamente un buon biglietto da visita, ma potrebbero essere arrivate un po’ troppo tardi. Di certo, se non dovesse riuscirci, le parole di stima di Michel Megens fanno capire che un posto per lui alla Metec-SOLARWATT ci sarà sempre.