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Bretagne Classic, arriva il giorno di gloria per Sep Vanmarcke. Battuti Benoot e Haig

01.09.2019 17:01

Sotto un sole splendente, non sempre comune a queste latitudini, si è disputato il Grand Prix de Plouay o, come è ufficialmente noto da qualche anno a questa parte, il Bretagne Classic. Quasi 250 km tra le strette strade bretoni, con il giro finale di 13.9 km caratterizzato da quattro côte fra cui l'abituale Côte de Ty Marrec.

È servito parecchio affinché la fuga di giornata prenda spazio: nei primi 50 km, infatti, non sono mancati gli attacchi, nessuno però risultato efficace. Appena entrati nel secondo quinto di gara se ne vanno in quattro, tutti francesi: si avvantaggiano Romain Sicard (Total Direct Énergie), Anthony Perez (Cofidis, Solutions Crédits), Romain Combaud (Delko Marseille Provence) e Johan Le Bon (Vital Concept-B&B Hotels), unico dei quattro proveniente dalla Bretagna.

La formazione che maggiormente lavora per tenere a contatto i quattro è l'AG2R La Mondiale del detentore del titolo Oliver Naesen, che non consente mai ai fuggitivi di avere uno spazio cospicuo. L'avventura degli attaccanti termina addirittura a circa 76 km dal termine, sulla Côte de Kaliforn, dove la compagine savoiarda manda in avanscoperta Benoît Cosnefroy. Su di lui tenta di rientrare Mikkel Honoré (Deceuninck-Quick Step), ma tanto il danese quanto il francese non fanno strada, venendo ripresi rispettivamente durante e alla fine un tratto sterrato (qui chiamato ribinou) a 72 km dalla fine, dove Tim Wellens (Lotto Soudal) allunga il plotone.

Sul successivo ribinou, il secondo e ultimo in programma, è la EF Education First che, con Simon Clarke e Sep Vanmarcke, cerca di far la differenza; il gruppo effettivamente si rompe, lasciando davanti una quarantina di unità. Ai meno 63 km si avvantaggiano in cinque, ossia Petr Vakoc (Deceuninck-Quick Step), Simon Clarke (EF Education First), Rudy Molard (Groupama-FDJ), Benoìt Cosnefroy (AG2R La Mondiale) e Jack Haig (Mitchelton-Scott); il quintetto diventa trio ai meno 61 km dato che in una curva a sinistra Vakoc finisce a terra senza conseguenze, coinvolgendo l'incolpevole Clarke.

Molto attivo Greg Van Avermaet (CCC Team) che si muove ai meno 58 km portandosi con sé Florian Sénéchal (Deceuninck-Quick Step), prima di venir riprese dal gruppo dove si mostra vivace Richard Carapaz (Movistar Team). Viene annullata anche l'azione dei tre, andando così a ricostituire il gruppo al comando con circa 35 atleti; fra di loro c'è anche la casacca di campione europeo di Elia Viviani.

E sono proprio i Deceuninck a lavorare con Honoré e Jungels, menando e impegnandosi a non facilitare il rientro di altri, tanto che solo una decina scarsa di elementi vanno a rimpinguare il gruppo: i fiamminghi conducono a testa bassa per evitare che tre inseguitori di lusso possano riportarsi dietro. Costoro sono Oliver Naesen, Matteo Trentin e Michael Valgren che si impegnano a tutta per rimediare ad una situazione poco piacevole; e i tre ce la fanno, riportandosi in testa con gli altri 45 a 26 km dalla conclusione proprio ai piedi della Côte de Marta dove Tim Wellens dà una nuova sgasata.

Chi ne approfitta, dimostrando di essere in uno stato di forma super, è Benoît Cosnefroy che allunga; ne fa le spese però il suo compagno Naesen che, assieme ad altri fra cui Trentin e Viviani, perdono terreno. Rientrano sì, ma dopo diversi km e con tanta fatica accumulata. Ma nel frattempo, ripreso ancora Cosnefroy, in un tratto di lieve discesa 22.5 km dalla conclusione, Tiesj Benoot si muove: sulla coda del belga della Lotto Soudal si fionda solo Sep Vanmarcke, imitato poco dopo da Jack Haig.

Tutti gli altri, dietro, si controllano: nessuno vuole lavorare, così il trio guadagna a dismisura, iniziando il giro conclusivo di 13.9 km con una cinquantina di secondi sugli inseguitori. A 10 km dall'arrivo la collaborazione dei battistrada è totale e passano con 50" su un drappello di cinque che si è avvantaggiato, composto dal redivivo Carlos Betancur (Movistar Team), Cyril Lemoine (Cofidis, Solutions Crédits), Tony Gallopin (AG2R La Mondiale), Matej Mohoric (Bahrain Merida) e Florian Sénéchal (Deceuninck-Quick Step).

Neppure loro prendono abbastanza spazio, tanto che vengono ripresi dagli altri; ci provano anche Pierre-Luc Périchon (Cofidis, Solutions Crédits) e Greg Van Avermaet (CCC Team), ma l'esito è sempre negativo. Van Avermaet non demorde e si muove sulla Côte de Minjoenn du Calvaire, a 4 km dalla fine, con Cosnefroy, Valgren, Wellens e Grøndahl Jansen, ma non vanno da nessuna parte.

I tre battistrada collaborano sino ai meno 1400 metri, dopo aver oltrepassato la Côte de Ty Marrec: Benoot prova uno scatto telefonato che ha come sola conseguenza la fine dell'accordo. Giusto prima dell'arco dell'ultimo km attacca Vanmarcke; Benoot e Haig cincischiano, lasciando all'altro l'incombenza di tirare. Chi ringrazia è il fiammingo di testa, che va via tutto solo verso una vittoria insperata.

Si impone così Sep Vanmarcke, al secondo centro stagionale dopo la conquista, sempre in Francia, della prima tappa del Tour du Haut Var. Seconda piazza a £ alle spalle dell'alfiere della EF Education First per Tiesj Benoot, che in volata regola Jack Haig. A 20" c'è lo sprint per la quarta piazza, con Michael Valgren che precede Amund Grøndahl Jansen, Benoît Cosnefroy, Greg Van Avermaet e Tim Wellens. Completano la top 10 a 28" Florian Sénéchal e Eduard Prades.

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