Jonathan Milan vince a Giulianova, alle sue spalle si vede Bini Girmay, quarto © RCS Sport
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Il ruggito di Jonathan Milan: tappa e maglia alla Tirreno

Il friulano si impone su Jasper Philipsen nello sprint di Giulianova e vola in testa alla classifica. Jonas Abrahamsen, che rimpianto: ripreso a 50 metri dal traguardo!

07.03.2024 16:57

Jonathan Milan è una delle più grandi promesse del ciclismo italiano e per fortuna non perde occasione per ricordarci il concetto. Che poi definire promessa uno che tra le altre cose vanta già un titolo olimpico e svariate medaglie mondiali (in pista, questo) può sembrare un controsenso, ma in realtà dice delle aspettative che un po' tutti riponiamo nel possente friulano: ovvero, questo qui vincerà molto e molto di più.

Comunque una bella tappa alla Tirreno-Adriatico non è propriamente poco, tantopiù se conquistata contro alcuni dei più forti velocisti e classicomani del mondo. Per Milan è il secondo successo stagionale, segue quello ottenuto un mese fa alla Valenciana e precede una stagione delle classiche che lo attende a risultati più tangibili che in passato, prima del ritorno al Giro dove lo scorso anno si rivelò al grande pubblico.

Mentre aspettiamo Jonathan a nuovi e fantasmagorici traguardi, non possiamo non riservare un pensiero accorato a Jonas Abrahamsen, ultimo dei fuggitivi di oggi a essere ripreso, affiancato ad appena 50 metri dalla linea dallo stesso Milan intento a scornarsi con Jasper Philipsen e Biniam Girmay. Il povero norvegese, poi settimo nell'ordine d'arrivo, è uno di quelli che non hanno mai vinto una corsa professionistica (il Tour of Malopolska, di cui conquistò una tappa nel 2020, è solo semi). Una vita nella Uno-X, sin da quando si chiamava ancora Ringeriks (nel 2016), tanto gregariato, un terzo posto di tappa all'ultimo Tour come highlight della carriera. Diciamo che non meritava una delusione come quella maturata oggi in coda a 204 km di fuga…

Tirreno-Adriatico 2024, la cronaca della quarta tappa

La strenua resistenza di Mirco Maestri, Alexander Kamp e Jonas Abrahamsen © RCS Sport
La strenua resistenza di Mirco Maestri, Alexander Kamp e Jonas Abrahamsen © RCS Sport

Arrone-Giulianova, 207 km per la seconda frazione più lunga della Tirreno-Adriatico 2024 (e seconda di fila over 200), quella dell'approdo al secondo mare del titolo, sul litorale abruzzese. I fuggitivi del giorno non hanno perso tempo, sei uomini gambe in spalla ai -204 in un tripudio di Professional: Lorenzo Quartucci (Corratec-Vini Fantini), Davide Bais e Mirco Maestri (Polti Kometa), Alexander Kamp (Tudor), Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility) e Alex Tolio (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè).

Presi sullo slancio 4', poi il vantaggio - dopo qualche oscillazione - sarebbe stato portato fino a un massimo 5'30" ai -70. Strada facendo Kamp ha vinto il Gpm di Valico di Castelluccio ai -137, e a Bais è bastato transitare per terzo per mettere a frutto i punti conquistati nella frazione di Follonica, andando così a riprendersi la maglia di migliore scalatore staccando nella speciale classifica Richard Carapaz (EF Education-EasyPost).

Il gruppo è stato ovviamente tirato dai team dei principali velocisti, ma probabilmente nessuno dietro pensava che diventasse a un certo punto così complicato andare a riprendere i battistrada. Una caduta senza conseguenze per Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers) e Attila Valter (Visma-Lease a Bike) ai -41, una foratura per il leader della corsa Juan Ayuso (UAE Emirates) ai -29, quindi ai -28 Tolio, Bais e Quartucci hanno perso contatto dal drappello di testa.

Ai tre superstiti restava da difendere un minutino, e si sono spesi, in parti uguali, per spingere più avanti possibile il sogno di beffare il plotone, che intanto perdeva pezzi: un Mark Cavendish (Astana Qazaqstan) in non perfette condizioni si era staccato già da tempo, più rumore ha fatto la resa di gente come Tim Merlier (Soudal-Quick Step) o il vincitore di ieri Phil Bauhaus (Bahrain-Victorious), maturata nei chilometri finali.

Un finale palpitante e la vittoria di Milan

Maestri ha vinto lo sprint intermedio di Mosciano Sant'Angelo ai -17, poi è stato ritmo vertiginoso fino alla fine, situata su una rampetta di un chilometro e mezzo. Qui le energie sono finite prima per Kamp, saltato ai 1100 metri, poi per Maestri, fuori alla flamme rouge. Restava davanti Abrahamsen, con pochi metri di margine ma tutta l'intenzione di conservarli fino al traguardo. Alle sue spalle erano Intermarché-Wanty e INEOS a spingere in questa fase, ma con qualche tentennamento che dava fiducia al norvegese, il quale passava il suo tempo voltandosi di continuo, “ma quindi non vengono a riprendermi?” e spingendo spingendo e credendoci ogni secondo di più.

Purtroppo per lui il rettilineo finale dava troppo agio agli inseguitori di sprintare a tutta forza, sicché quelli, nel mentre erano impegnati nella volata, l'hanno ripreso in corrispondenza del cartello dei 50 metri. Brutto, così.

La suddetta volata era stata lanciata da Biniam Girmay (Intermarché) sul lato sinistro e Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) sul destro; ma alle spalle di quest'ultimo c'era Jonathan Milan (Lidl-Trek), uscito prepotente ai 100 metri, quasi chiuso dall'eritreo che andava stringendo verso il belga, tanto da perdere pure mezza pedalata nel contatto spalla-spalla; ma il vigore atletico-agonistico del 23enne di Buja oggi era incomprimibile: superato di slancio il momento del contatto, il friulano è andato a vincere anche nettamente, precedendo lo stesso Philipsen e Corbin Strong (Free Palestine) che emergeva da dietro mentre Girmay in rallentamento finiva al quarto posto. Da segnalare il nono di Julian Alaphilippe (Soudal) e il decimo di Antonio Tiberi (Bahrain).

Grazie ai 10" di abbuono frutto della vittoria, Milan - che era già secondo (oltre che primo della classifica a punti) - ha scavalcato nella generale Ayuso, il quale ora lo segue a 6"; terzo è Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) a 18", quarto Tiberi a 21" e poi a 26" troviamo Jonas Vingegaard (Visma) e Romain Grégoire (Groupama-FDJ); settimo è Jai Hindley (BORA-Hansgrohe) a 28".

Domani la quinta tappa della Tirreno-Adriatico 2024 si svolgerà sui 144 km della Torricella Sicura-Valle Castellana. Punto nodale della frazione la scalata ai 12 km del San Giacomo, 6% di pendenza media, ascesa piuttosto regolare che scollinerà a 24 km dal traguardo; il probabile gruppetto che emergerà dal colle andrà poi a giocarsi il successo sulla rampetta che porta al traguardo. Di sicurò la classifica cambierà volto.

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Giro d'Italia Women 2024 - Analisi del percorso
Voci dalla Tirreno: Milan esalta la squadra, Bais si coccola la verde
Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!