Il Tour de l'Avenir si apre con una fuga: gran numero e vittoria per Norsgaard
Parte oggi la corsa per under 23 più nota del panorama internazionale, ossia il Tour de l'Avenir. La dieci giorni transalpina vede come avvio un circuito non impossibile di 128 km a Marmande, in Aquitania. Due i componenti della fuga di giornata, ossia lo sloveno Ziga Horvat e il danese Mathias Norsgaard, partiti già nei primissimi km.
Il loro margine massimo tocca i 5'20" attorno al giro di boa della tappa, altezza del quale Australia, Germania e Paesi Bassi iniziano a lavorare; andare a riassorbire due validi passisti non è agevole, come testimonia il margine di 4'15" ai meno 40 km. La coppia di testa si spezza poco prima di entrare negli ultimi 30 km: Horvat non tiene il passo del possente Norsgaard, che inizia una lunga crono individuale passando ai meno 20 km con 2' dalla sua.
Certo, il gruppo non è organizzatissimo - tanto che l'azzurro Alessandro Covi prova attorno ai meno 18 km un'azione subito annullata - ma l'andatura del danese è da applausi: invece di calare, mantiene e ai meno 10 km il vantaggio è di 1'50" nonostante la disperata reazione dei britannici. Può anche gustarsi gli ultimi km, questo ventiduenne di 2 metri, che al cartello dei meno 3 km è ancora in testa con 1'20".
Netta vittoria, dunque, per Mathias Norsgaard, che conquista la prima vittoria stagionale. In gruppo c'è da registrare una caduta avvenuta pochi metri dopo essere entrati negli ultimi 3 km, per cui ottengono il medesimo ritardo del gruppo principale: tra i coinvolti, fra finiti a terra e rallentati, diversi nomi di peso come Rubio, Inkelaar, Van Wilder, Verschaeve, Zimmermann, Valter, Elosegui, Prodhomme e gli azzurri Aleotti e Covi.
Sul podio di giornata salgono i britannici Ethan Hayter e Tom Pidcock, giunti a 52" assieme al resto del gruppo principale; in top ten trovano spazio il tedesco Niklas Märkl, lo svizzero Stefan Bissegger, il neerlandese Nils Eekhoff, l'australiano Kaden Groves, lo statunitense Michael Hernandez, il norvegese Torjus Sleen e l'austriaco Tobias Bayer.
Domani c'è subito una tappa che muterà gli equilibri in classifica generale: le nazionali dovranno infatti cimentarsi nella cronometro a squadre di 32.1 km tra Eymet e Bergerac, in un tracciato sostanzialmente pianeggiante.