Michael Matthews beffa in extremis Sonny Colbrelli e vince il GP de Montréal
Michael Matthews è il secondo corridore in nove anni a vincere il GP de Québec ed il GP de Montréal nello stesso anno: il corridore australiano della Sunweb, arrabbiato per l'esclusione dal Campionato del Mondo, ha bissato oggi il successo ottenuto venerdì con un altro bellissimo sprint; per Matthews sono quattro le vittorie in questo 2018, ma è nell'ultimo periodo che sta riuscendo a mostrare appieno tutto il suo potenziale. Un ottimo risultato arriva anche da parte di Sonny Colbrelli che chiude secondo dopo aver assaporato la vittoria: il bresciano era in testa fino a pochissimi metri dal traguardo, ma da dietro è risalito fortissimo Matthews che ha completato il sorpasso proprio in extremis.
La corsa era partita molto forte fin da subito con i corridori di casa tra i più attivi nel cercare la fuga: l'azione buona è partita nel corso del secondo dei sedici giri da 12.2 chilometri e ha visto come protagonisti i canadesi Hugo Houle (Astana), Nigel Ellsay (Rally Cycling), Adam Roberge e Charles-Etienne Chretien (Nazionale), più il britannico Owain Doull (Sky) come unico "intruso". Il quintetto di testa ha visto salire abbastanza rapidamente il suo vantaggio sul gruppo principale ed il massimo si è toccato alla fine del sesto giro (km 73.2) quando il cronometro segnava 5'45" di differenza.
A gestire il grosso del lavoro nel gruppo principale sono state le squadre dei primi due classificati de GP de Québec, la Sunweb di Michael Matthews e la BMC di Greg Van Avermaet, ma davanti hanno tenuto sempre un ritmo molto sostenuto pur dandosi battaglia per i punti dei gran premi della montagna sulla Côte de Camillien-Houde, il più alto di questo circuito attorno al Mont-Royal; le scaramucce in testa hanno fatto che a 60 chilometri dall'arrivo il primo a staccarsi dei fuggitivi fosse Charles-Etienne Chretien, il più giovane corridore in gara con i suoi 19 anni compiuti a giugno.
Fino a 45 chilometri dall'arrivo la corsa è rimasta sostanzialmente congelata con il gruppo che teneva la fuga a circa quattro minuti di distanza, poi una decisa accelerazione della Lotto Soudal ha fatto velocemente riavvicinare gli inseguitori. L'azione della squadra belga è stata il preludio allo scatto di Tim Wellens a 35 chilometri sul terzultimo passaggio sulla Côte de Camillien-Houde: il leader della Lotto Soudal non è riuscito a fare il vuoto, ma ha provocato la reazione in discesa di Matej Mohoric (Bahrain) che assieme a Jan Polanc (UAE) è riuscito a riprendere i fuggitivi a circa 28 chilometri dal traguardo. All'inizio del penultimo giro, sulla salita più impegnativa del circuito, è rientrato in testa anche Gregor Mühlberger (Bora) che ha subito rilanciato portandosi dietro Mohoric e Polanc e risultando fatale a tutti i vari fuggitivi che erano riusciti a resistere fin lì.
A 20 chilometri dall'arrivo Mohoric, Mühlberger e Polanc avevano solo 25" di vantaggio su un gruppo ancora molto numeroso e tirato dal Team Sunweb, dalla BMC, dalla Lotto Soudal e dal Team Katusha: all'inizio dell'ultimo giro il vantaggio dei tre di testa si era ridotto ad appena 15" poi sulla Côte de Camillien-Houde la situazione di corsa si è rimescolata con il gruppo che si è rifatto sotto. Dopo la salita si è formato davanti un nuovo terzetto con James Knox (Quick-Step), Jakob Fuglsang (Astana) e Tim Wellens (Lotto), ma ancora una volta alle loro spalle in gruppo c'era ancora troppa gente la forza di lavorare per i compagni di squadra, compreso un ottimo Enrico Gasparotto (Bahrain) che con Sonny Colbrelli a ruota ha chiuso il buco con una bella progressione sullo strappetto del Politecnico.
Negli ultimi 5 chilometri non è più scappato via nessuno e così tutto si è risolto con una volata di un gruppo molto più numeroso rispetto agli ultimi GP de Montréal. All'ultima dell'ultima curva ai 500 metri Michael Valgren ha provato a sorprendere tutti partendo lungo provando anche a sfruttare la leggera pendenza all'insù che portava fino all'arrivo: Sonny Colbrelli è stato prontissimo a mettersi a ruota del danese dell'Astana e poi ha lanciato il suo sprint, ma la rimonta di Michael Matthews è stata assolutamente bruciante e difficilmente l'italiano della Bahrain-Merida avrebbe potuto inventarsi qualcosa di diverso per ribaltare l'esito finale. Bissa il podio di Québec anche Greg Van Avermaet che ha chiuso terzo davanti al connazionale Oliver Naesen, quarto, e poi a seguire Timo Roosen, Rui Costa e Diego Ulissi della UAE Team Emirates al sesto e settimo posto.
La corsa era partita molto forte fin da subito con i corridori di casa tra i più attivi nel cercare la fuga: l'azione buona è partita nel corso del secondo dei sedici giri da 12.2 chilometri e ha visto come protagonisti i canadesi Hugo Houle (Astana), Nigel Ellsay (Rally Cycling), Adam Roberge e Charles-Etienne Chretien (Nazionale), più il britannico Owain Doull (Sky) come unico "intruso". Il quintetto di testa ha visto salire abbastanza rapidamente il suo vantaggio sul gruppo principale ed il massimo si è toccato alla fine del sesto giro (km 73.2) quando il cronometro segnava 5'45" di differenza.
A gestire il grosso del lavoro nel gruppo principale sono state le squadre dei primi due classificati de GP de Québec, la Sunweb di Michael Matthews e la BMC di Greg Van Avermaet, ma davanti hanno tenuto sempre un ritmo molto sostenuto pur dandosi battaglia per i punti dei gran premi della montagna sulla Côte de Camillien-Houde, il più alto di questo circuito attorno al Mont-Royal; le scaramucce in testa hanno fatto che a 60 chilometri dall'arrivo il primo a staccarsi dei fuggitivi fosse Charles-Etienne Chretien, il più giovane corridore in gara con i suoi 19 anni compiuti a giugno.
Fino a 45 chilometri dall'arrivo la corsa è rimasta sostanzialmente congelata con il gruppo che teneva la fuga a circa quattro minuti di distanza, poi una decisa accelerazione della Lotto Soudal ha fatto velocemente riavvicinare gli inseguitori. L'azione della squadra belga è stata il preludio allo scatto di Tim Wellens a 35 chilometri sul terzultimo passaggio sulla Côte de Camillien-Houde: il leader della Lotto Soudal non è riuscito a fare il vuoto, ma ha provocato la reazione in discesa di Matej Mohoric (Bahrain) che assieme a Jan Polanc (UAE) è riuscito a riprendere i fuggitivi a circa 28 chilometri dal traguardo. All'inizio del penultimo giro, sulla salita più impegnativa del circuito, è rientrato in testa anche Gregor Mühlberger (Bora) che ha subito rilanciato portandosi dietro Mohoric e Polanc e risultando fatale a tutti i vari fuggitivi che erano riusciti a resistere fin lì.
A 20 chilometri dall'arrivo Mohoric, Mühlberger e Polanc avevano solo 25" di vantaggio su un gruppo ancora molto numeroso e tirato dal Team Sunweb, dalla BMC, dalla Lotto Soudal e dal Team Katusha: all'inizio dell'ultimo giro il vantaggio dei tre di testa si era ridotto ad appena 15" poi sulla Côte de Camillien-Houde la situazione di corsa si è rimescolata con il gruppo che si è rifatto sotto. Dopo la salita si è formato davanti un nuovo terzetto con James Knox (Quick-Step), Jakob Fuglsang (Astana) e Tim Wellens (Lotto), ma ancora una volta alle loro spalle in gruppo c'era ancora troppa gente la forza di lavorare per i compagni di squadra, compreso un ottimo Enrico Gasparotto (Bahrain) che con Sonny Colbrelli a ruota ha chiuso il buco con una bella progressione sullo strappetto del Politecnico.
Negli ultimi 5 chilometri non è più scappato via nessuno e così tutto si è risolto con una volata di un gruppo molto più numeroso rispetto agli ultimi GP de Montréal. All'ultima dell'ultima curva ai 500 metri Michael Valgren ha provato a sorprendere tutti partendo lungo provando anche a sfruttare la leggera pendenza all'insù che portava fino all'arrivo: Sonny Colbrelli è stato prontissimo a mettersi a ruota del danese dell'Astana e poi ha lanciato il suo sprint, ma la rimonta di Michael Matthews è stata assolutamente bruciante e difficilmente l'italiano della Bahrain-Merida avrebbe potuto inventarsi qualcosa di diverso per ribaltare l'esito finale. Bissa il podio di Québec anche Greg Van Avermaet che ha chiuso terzo davanti al connazionale Oliver Naesen, quarto, e poi a seguire Timo Roosen, Rui Costa e Diego Ulissi della UAE Team Emirates al sesto e settimo posto.