
Dumoulin: «Ero timoroso, ma è andato tutto bene»
Giro d’Italia, le dichiarazioni della 17a tappa: la felicità di Rolland, il rammarico di Rui Costa
PIERRE ROLLAND (Cannondale-Drapac)
«Mi sono svegliato alle 5 di mattina ieri, ero molto eccitato per la tappa con lo Stelvio. È per queste tappe che sono un corridore. Amo la storia del mio sport. Questo è il 100° Giro d'Italia. Amo le grandi tappe come ieri. Purtroppo ho avuto una brutta giornata e mi sono chiesto se la buona forma che avevo all'inizio del Giro fosse già in calo, ma non era questo il caso. Oggi mi sono sentito bene. Mi aspettavo di fare qualcosa ieri o domani, ma ho deciso di correre la tappa di oggi come se fosse l'ultima. Tutti erano stanchi dalla tappa di ieri. È stata una delle più dure che abbia mai fatto. Oggi era una questione di coraggio. Lo scorso inverno sono andato in Colorado per organizzare la mia stagione con Jonathan Vaughters, il mio team manager che è anche il mio allenatore. Abbiamo deciso di fare il Giro e il Tour puntando alle tappe. Questo è il tipo di ciclismo che mi piace veramente, più che correre per la Generale, che è stressante e non lascia molte occasioni per godersi la corsa. Questo sport è troppo difficile per non divertirsi. Oggi in bicicletta mi sono divertito molto!»
TOM DUMOULIN (Team Sunweb)
«Cerco di non pensare troppo a quanto grande sia l'eco dei fatti di ieri in Olanda. Stamattina mi sono sentito un po' insicuro. Ero un po' preoccupato all'inizio, ma poi è andato tutto bene durante la tappa. Sapevo che la seconda salita era molto distante dal traguardo. Sarei stato sorpreso se qualche corridore di classifica avesse provato un'azione da lontano. La Bahrain-Merida ha provato all'inizio, hanno fatto un buon lavoro perché abbiamo dovuto lavorare più di quanto speravamo. Domani ci potrebbero essere attacchi sin dall'inizio, dobbiamo essere pronti a tutto. Non sono qui per passare alla storia per averla fatta nei cespugli, sono qui per scrivere la storia, per vestire la Maglia Rosa a Milano».
GORKA IZAGIRRE (Movistar Team)
«Era difficile, era una fuga molto numerosa, c'erano squadre con parecchi corridori davanti e noi eravamo in minoranza; eravamo abbastanza controllati. Negli ultimi chilometri Rolland ha attaccato e ci siamo fermati ed è riuscito a ottenere una vittoria meritata. Dovevo essere nella fuga e penso che abbiamo fatto una buona corsa ma come detto non era facile e abbiamo fatto quello che abbiamo potuto: dovevo controllare Rui Costa ma c'erano anche altri nomi importanti. Io sto bene, domani sarà una giornata chiave di quelle che deciderà la corsa, io spero di essere davanti e vedremo cosa potrà fare la squadra».
RORY SUTHERLAND (Movistar Team)
«Una tappa dura dopo quella di ieri: noi volevamo esserci nella fuga, Gorka e io siamo entrati per tenere le cose sotto controllo e per essere pronti se succedeva qualcosa da dietro. Poi abbiamo capito che saremmo andati per la vittoria di tappa, a 80 chilometri è diventata dura con molti attacchi, io e Gorka siamo riusciti a marcare bene tutte le azioni. Poi per la Legge di Murphy quell'unico attacco che non segui è quello che arriva al traguardo. Comunque possiamo essere orgogliosi come squadra di questa giornata, è frustrante non essere riusciti a vincere oggi che ne avevamo la possibilità, ma questo è il bello del ciclismo. Adesso guardiamo a domani, un'altra tappa molto dura: torniamo a lavorare per Nairo, domani sarà una giornata molto importante per la classifica e speriamo di avvicinarci di più alla maglia rosa».
ALBERTO RUI COSTA (UAE Team Emirates)
«Mi è sfuggita la vittoria per la seconda volta in questo Giro, mi spiace perché avevo ottime gambe e la squadra ha lavorato in maniera eccezionale, portando quattro corridori nella fuga principale. Negli ultimi chilometri si sono susseguiti tanti attacchi, non era possibile seguirli tutti»
VALERIO CONTI (UAE Team Emirates)
«Volevamo essere a tutti i costi nelle fughe, la squadra ha corso bene e, personalmente, ho avvertito buone sensazioni dopo un periodo difficile. Mi sono messo nel finale a disposizione di Rui, dispiace che Rolland abbia colto il momento giusto per allungare»
JAN POLANC (UAE Team Emirates)
«Quando ho visto che si stava formando un folto gruppo di fuggitivi, ho provato a cogliere l’occasione e mi sono unito agli attaccanti. Con questa azione ho guadagnato posizioni nella classifica generale, spero di non aver speso troppe energie e di avere buone gambe per domani»
MATEJ MOHORIC (UAE Team Emirates)
«Era una tappa adatta alle fughe, così non ho perso tempo e ho attaccato subito, trovandomi anche da solo in testa alla corsa. Ripreso dai primi inseguitori, ho dato il massimo per aiutare Rui Costa, Conti e Polanc per provare a raggiungere i rispettivi obiettivi. Peccato che Rui abbia trovato un Rolland perfetto, ma ci riproveremo ancora»
DANIEL TEKLEHAYMANOT (Team Dimension Data)
«Ero molto emozionato per questa tappa nel giorno dell'indipendenza dell'Eritrea. Il direttore sportivo mi ha detto di provarci e di entrare nelle prime fughe e io ci sono riuscito. Verso la tappa della tappa ci sono stati numerosi attacchi perché il gruppo era ancora grande. Sfortunatamente negli ultimi 10 chilometri ero completamente vuoto. Omar e Jacques erano ancora la davanti per noi, ma è stata una giornata molto difficile».
FELIX GROSSSCHARTNER (CCC Sprandi Polkowice)
«Al mattino mi sentivo stanco dopo la fuga di ieri. Quando sono entrato in fuga ho pensato che sarebbe stato una giornata dura, la seconda di fila. Ma sorprendentemente mi sentivo bene, sono riuscito a restare con i più forti e nonostante il fatto non sia un velocista sono riuscito a finire sesto nel gruppo dietro Rolland. Penso che avrei potuto fare meglio dal momento che le mie gambe erano abbastanza buone alla fine. Nel finale avevamo vento contro ed era difficile attaccare: Rolland è scelto il momento perfetto, subito dopo che abbiamo ripreso altri attaccanti e tutti eravamo al limite. Sono contento della mia prestazione di oggi, specialmente riguardando indietro alla prima settimana in cui ero malato e non mi sentivo bene. È stato un grande miglioramento, spero di riuscire a tenere questa forma fino all'ultima tappa».