Anello della Val Belluna, da Belluno a Feltre lungo le sponde del Piave
Un itinerario di 80 chilometri alla scoperta di paesaggi e siti storici, sfruttando anche l’intermodalità bici + treno
L’itinerario, anche frazionabile, è l’ideale per scoprire una pagina di storia poco nota: quella relativa agli zattieri del Piave.
L'Anello della Val Belluna tra paesaggi e storia
Percorso su terreno misto, in parte asfalto e in parte sterrato, con presenza di piste ciclabili. È consigliato percorrere l’Anello della Val Belluna in senso antiorario. L’intermodalità bici+treno è facilitata dalla presenza delle stazioni di Belluno, Feltre, Sedico-Bribano e Busche. Quest’ultima può essere una buona occasione per visitare l’omonima celebre fabbrica di prodotti lattiero-caseari che proprio nel 2024 ha compiuto 70 anni. Ma è interessante scoprire che in questa zona l’allevamento del bestiame da latte pare essersi imposto come una valida alternativa economica durante il declino della Repubblica di Venezia, declino che diminuì gli interscambi tra laguna e montagna.
L'interesse naturalistico
L’Anello della Val Belluna consente di visitare il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi con le sue numerose tipicità. A cominciare dalla flora, di notevole ricchezza e varietà. La British Library di Londra conserva il Codex Bellunensis, un erbario risalente al 1400 ove già sono menzionate ed illustrate piante medicinali raccolte nella zona tra Feltre e Belluno, zona ora compresa all’interno del Parco. La grande varietà di ambienti all’interno del parco è un habitat favorevole per altrettante specie faunistiche: pesci, rettili, insetti, mammiferi e uccelli. Il parco ha altresì un importante interesse geologico; da notare che comprende un complesso conosciuto come la più lunga grotta del Veneto, tuttora in fase di esplorazione. Si tratta del complesso dei Piani Eterni-Grotta Isabella, che arriva ad una profondità di oltre 1000 metri per una lunghezza di 35 km.
Aspetti storici dell'Anello della Val Belluna
Già colonia romana, Belluno conobbe molte vicende attraverso diversi governi e signorie. Da visitare il Museo Civico e quello Archeologico, il Ponte della Vittoria, la Basilica di S. Martino ed il Palazzo dei Rettori. All’altro estremo dell’Anello Feltre, una delle città murate del Veneto. Imperdibile la visita al Santuario dei SS. Vittore e Corona, al Castello di Alboino ed al Teatro de la Sena che vide anche la presenza di Carlo Goldoni. Ma la pagina forse più interessante e certamente meno conosciuta è relativa agli zattieri del Piave. Si tratta di figure specializzate che ai tempi della Repubblica di Venezia portavano il legname dai boschi dolomitici sino alla città. Il legname era caricato su zattere appositamente costruite e condotte sul Piave sino a Venezia, che lo utilizzava per usi civili, edilizi e militari. Sulle zattere, però, viaggiavano anche altre materie prime di cui la Serenissima aveva necessità (pieta, carbonella, minerali), così come bestiame e persone. Un mestiere faticoso e pericoloso che si tramandava di padre in figlio. Il Museo degli zattieri del Piave, a Codissago, nei pressi di Belluno, consente di conoscere questa pagina di storia. Gli zattieri del Piave sono stati riconosciuti dall’UNESCO come Patrimonio Culturale dell’Umanità.