Il Boom del Ciclocross azzurro è tutto al femminile
Supeprestige: tra la Arzuffi di nuovo vittoriosa e la Lechner seconda in rimonta, l'annata appena cominciata promette benissimo
Se il buongiorno si vede dal mattino, c’è di che sperare. Anche se quando si parla di Arzuffi e Lechner non si tratta di speranze, ma di certezze: da una parte abbiamo un’atleta che, prima fra tutte in Italia, ha deciso di mettere il ciclocross al centro della sua carriera, e ci sta riuscendo come profitto guadagnandosi un nome più fuori che dentro l’Italia; dall’altra, un’atleta esperta per la quale la preoccupazione è più che altro quanto ancora potrà competere ad alti livelli. Un’atleta che viene dalle terre della mountainbike, ma che dopo aver scoperto il ciclocross ha pian piano assecondato, sempre più, questa disciplina.
Oggi le vediamo al Superprestige sul tetto del palcoscenico internazionale, ed anche se non è la prima volta che fanno doppietta in Belgio (successe l’anno scorso al BricoCross di Geerardsbergen a parti invertite, ultima vittoria internazionale per la Lechner) non possiamo che godere di questo segnale, a sole due settimane dagli Europei di Silvelle di Trebaseleghe, un percorso che conoscono ormai a memoria per quante volte si sono sfidate nella classica padovana.
Sul fango che conta, le big si sfidano
La seconda prova di Superprestige a Boom avviene col fango delle grandi occasioni: finora quest’anno abbiamo visto ciclocross che merita. Un percorso scivoloso, specialmente in discesa, dove le atlete più accorte avranno la meglio sulle meno equilibrate o più scarognate. Che sia un’ottima giornata per Alice Maria Arzuffi lo si capisce alla partenza, quando dopo le prime curve è già tra le prime 10 (per lei un’anomalia): Eva Lechner è partita forte, ma è stata presto superata da una delle “Wellens’ Angels”, il trio di atlete della 777-Steylaerts (tra le quali Alice) dirette dall’ex-campione del mondo.
Yara Kasteljin spinge a blocco per tutto il primo giro, portando con sé la compagna di squadra Annemarie Worst, la campionessa del mondo Sanne Cant e la vincitrice di Gieten Ceylin del Carmen Alvarado, probabile rivelazione di questa stagione. La Lechner scivola, mentre la Arzuffi insegue con la campionessa del mondo Under 23 Inge van der Heijden arrivando all’aggancio nel secondo dei cinque giri previsti.
Del Carmen Alvarado e Casteljin le più combattive
Nei successivi due giri è la Del Carmen Alvarado a farla da padrone: la capitana della Corendon-Circus ha tutte le carte in regola per vincere qualcosa di pesante quest’anno, e sarebbe ancora under 23. Il suo attacco fa male alla Van der Heijden, che finisce la benzina, e anche alla Cant, decisamente lontana dalla migliore forma come da abitudine per le prime gare. Intanto, Eva Lechner insegue da sola in sesta posizione e non è lontanissima, ma non sembra in grado di poter fare di meglio.
Nel corso del quarto giro è Yara Kasteljin a marcare il cambio di passo ed il suo è un attacco molto incisivo: fa decisamente il vuoto, mettendo in difficoltà Worst, Arzuffi e Del Carmen Alvarado. Ma non fa i conti con la necessaria prudenza sulla scivolossima discesa, e finisce per cappottarsi dolorosamente: perde quasi tutto il suo vantaggio, il resto lo recupera la del Carmen Alvarado con la Arzuffi a ruota al termine del penultimo giro.
Alice attacca senza appello, Eva rimonta all’improvviso
A terzetto formato, sul rettilineo d’arrivo un’Alice fino ad allora guardinga e perfetta apre il gas: un attacco senza appello, al quale le due rivali non hanno le gambe per rispondere: il più la Del Carmen Alvarado scivola, venendo rimontata dalle altre e consentendo alla Arzuffi di guadagnare un gap incolmabile. La stanchezza tra le inseguitrici è così tanta che Eva Lechner, mai così brilante da molto tempo, salta tutte in salita e si ritrova in un amen dal sesto al secondo posto: a contrastare la doppietta italiana, preferendo una doppietta 777 ci pensa Annemarie Worst, la quale pensa a riprendere Eva portandosi dietro una Cant che si muove d’esperienza.
La Lechner però ne ha ancora per allungare nel rettilineo finale, andando a terminare seconda dietro la Arzuffi a 9”: bravissima la Cant, che consegue un podio prezioso in ottica SP di fronte alla delusa Worst. Le sfortunate Kasteiijn e Del Carmen Alvarado devono accontentarsi, rispettivamente quinta a 18” e sesta a 28”, mentre la Van Der Heijden finisce ottava, sorpassata anche dalla ritrovata Kim Van Der Steene, vincitrice giovedì ad Ardooie dopo che un brutto infortunio le aveva fatto chiudere la scorsa stagione già a dicembre: fu lei l'anno scorso a battere qui Alice Arzuffi, impedendole di ottenere il primo successo nel Superprestige che sarebbe arrivato più tardi a Gavere.
Arzuffi e Lechner si ritrovano dunque a ragionare in ottica europea, ma anche in ottica di Superprestige: guida Sanne Cant al momento, a 27 punti, ma Eva è seconda a 26 con la Del Carmen Alvarado a 25 e la Casteljin a 24. Alice Arzuffi grazie alla vittoria odierna si riabilita della scialba gara di Gieten e adesso ha 20 punti: è qui che sarà la massima concentrazione delle azzurre, che in Coppa del Mondo a Berna domani saranno presenti, ma senza velleità di ranking.