Gran colpo della UAE Team Emirates: ingaggiato lo statunitense McNulty
Il ciclismo statunitense è da tempo alla ricerca di un nome capace di far trepidare gli esigenti cuori del pubblico e del movimento nazionale. La maggior speranza per il futuro è senza ombra di dubbio Brandon McNulty, quest'anno messosi in luce anche in Italia al Giro di Sicilia, dove si è portato a casa una tappa e la classifica generale.
Il ventunenne, tesserato per la Rally UHC Cycling, è ora pronto a sbarcare in pianta stabile al di qua dell'Atlantico: il nativo di Phoenix ha infatti siglato un contratto triennale con la UAE Team Emirates che, dopo Pogacar e Ardila, continua ad attrarre nomi per il futuro delle corse a tappe.
Queste le parole del general manager della compagine emiratina Joxean Matxin: «Brandon è un talento a livello mondiale, dal profilo moderno: nel panorama ciclistico sono pochi i corridori capaci di unire così bene qualità da scalatore e da cronoman. Durante tutta la sua carriera ha dimostrato una costante crescita e una notevole regolarità nel raggiungere importanti obiettivi. Tante squadre avrebbero voluto ingaggiare McNulty, siamo molto soddisfatti per esserci assicurati l’opportunità di averlo nel nostro organico».
McNulty, dal canto suo, aggiunge: «Ho avuto pazienza nel seguire uno sviluppo corretto e graduale nei recenti anni e ora mi sento pronto per il salto nel World Tour: affronto questi cambiamenti con grande entusiasmo. Colgo l’occasione di ringraziare la Rally UHC. La scelta della UAE è legata principalmente all’interesse della squadra a un progetto di sviluppo a lungo termine sia per quanto riguarda me, che per l’intero team. Inoltre, l’organico della squadra è già composto da alcuni giovani atleti molto forti: questo rappresenta un grande stimolo per lavorare con grandi obiettivi. Il mio prossimo obiettivo è di riuscire a diventare un corridore in grado di sfruttare al massimo le proprie potenzialità. Se riuscissi in questo intento, penso che sarei in grado di raccogliere anche qualche risultato importante».