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La Vuelta, 8a tappa: altrimenti non sarebbe la Vuelta

Nuovo importante appuntamento per gli uomini di classifica che si sfideranno sull'ormai storico Xorret de Catí, impennata micidiale dove si può fare la differenza, ma senza aprire grandi divari

01.09.2023 21:00

La Vuelta va incontra alla sua più autentica identità con una frazione solo ufficialmente di montagna che ha come protagonista una delle più storiche rampe da ribaltamento della Vuelta: Xorret de Catí. Nei 165 km che prendono avvio da Dénia ci sono altri 4 GPM posti su alcune delle salite più impegnative che popolano il tracciato accumulando circa 3500 metri di dislivello complessivo. Dopo 20 km inizia la prima salita, l'Alto de Vall d'Ebo (7.9 km al 5.7%). A seguire si risale la valle con pendenze a volta cattive (4 km al 5% con punte fino al 15%, seguiti da altri brevi strappi), arrivando ai piedi della salita al Puerto de Tollos (4.2 km al 5.6%, molto irregolari con un paio di passate al 15%), immediatamente seguita da quella non classificata all'Alto de Fageca (2 km al 3.1%). La strada procede molto mossa, senza discese vere e proprie fino ai piedi del Puerto de Benifallim (ignorando i dati ufficiali, 9 km al 5.2% con un tratto in doppia cifra prima di Benifallim, seguito quasi subito da 2.5 km al 7%). Lunga discesa e poi si risale subito verso il Puerto de la Carrasqueta, con un paio di strappi che precedono l'inizio formale dell'ascesa (10.9 km al 4.6%, molto regolare). Fin qui non è stato un percorso banale, ma difficilmente ci saranno già stati movimenti e poco dovrebbe cambiare la presenza dei secondi di abbuoni in cima alla Carrasqueta. Pur senza GPM non mancano ulteriori salite prima di quella finale: Puerto de Ibi (5.5 km al 3.7%, media falsata da un tratto in discesa), Alto de Banyeres (1.5 km al 5%) e Puerto de Onil (4.5 km al 2.8%). Al termine della discesa restano soltanto un paio di km pianeggianti e altri 6 ondulati per arrivare ai piedi della rampa cruciale: lo Xorret de Catí è misurato in 3.9 km all'11.4% con punte fino al 22%. Un'impennata tremenda dove è lecito attendersi distacchi (risicati). Dalla vetta mancano 3.3 km, 2 abbondanti di discesa e l'ultimo in lieve ascesa (3%)

Fari puntati su…

La classifica è stata rivoluzionata dalla tappa dello Javalambre e provare a ricostruire le dinamiche della tappa di domani non sarà semplice. Tutto si gioca intorno al fatto che al contrario di quanto avviene di solito, gli uomini risaliti in testa alla classifica grazie alla fuga sono a loro volta outsider di primissimo livello, di cui sarebbe dovuto tenere conto a prescindere. La lotta per indossare la maglia di leader si interseca così in un modo tutto particolare a quella per il successo finale. L'emblema di questa strana condizione è la Jumbo-Visma che si trova con Sepp Kuss a soli 8" dalla maglia roja, senza essere (per sua stessa ammissione, almeno in teoria) il capitano della squadra, bensì l'uomo di fiducia più utile a Jonas Vingegaard e Primož Roglic che sono molto più indietro, ma stanno già riuscendo nel colpo di sopravanzare in classifica Remco Evenepoel (Soudal - Quick Step). In tutto questo la maglia la indossa Lenny Martinez (Groupama - FDJ), che si era dimostrato tra i più forti in gruppo già in occasione del primo arrivo in salita e non si può escludere a priori, a maggior ragione adesso che ha un margine di quasi 3 minuti sui grandi favoriti, che possa riuscire a portarsi a casa la Vuelta. In linea teorica sarebbe da attendersi che da oggi in poi i favoriti rimasti attardati mettano in atto una rincorsa al cardiopalma, attaccando di giorno in giorno per sgretolare la resistenza di Martinez, alla prima esperienza in un GT ad appena 20 anni. Tuttavia coloro che potrebbero riuscirci meglio sarebbero proprio i Jumbo-Visma, che per farlo dovrebbero rinunciare a priori alle possibilità di vittoria di Kuss, che invece, al pari di Martinez, potrebbe anche vincerla questa Vuelta. Allo stesso tempo Evenepoel potrebbe essere nuovamente messo in difficoltà sulle arcigne pendenze del finale e il belga potrebbe aspettare la cronometro per vedere se e quanto può guadagnare sugli avversari prima di esporsi nelle tappe di montagna. A questo punto i più accreditati a tentare attacchi frontali sembrano i capitani di altre formazioni, come la UAE Team Emirates di Juan Ayuso e João Almeida - in verità anche loro bloccati dall'incognità di un Marc Soler 3° a soli 51" dalla leadership - e soprattutto la BORA - hansgrohe, la più altisonante delle formazioni che non hanno tratto vantaggio dalla fuga di ieri, capitanata dal giovanissimo Cian Uijtdebroeks e da Alexander Vlasov. Al fianco di questi c'è anche Enric Mas (Movistar Team) che ieri ha a lungo tenuto il ritmo di Vingegaard e Roglic, salvo poi piantarsi malamente negli ultimi metri.

In tutto questo si trovano a difendere le proprie posizioni per ambire ad un piazzamento nella classifica finale di questa edizione della Vuelta corridori come Wout Poels e Mikel Landa (Bahrain - Victorious), Steff Cras (TotalEnergies), David de la Cruz (Astana Qazaqstan Team) e Jefferson Alveiro Cepeda (Caja Rural - Seguros RGA)

Al successo di tappa possono ambire anche altri corridori, visto che è molto probabile arrivi in porto un'altra fuga a lunga gittata: qui potrebbero inserirsi Egan Bernal Geraint Thomas ormai fuori classifica e sicuramente in circa di una rivalsa per l'avvio a dir poco deludente di uno squadrone come la INEOS Grenadiers. Potrebbe riprovarci Damiano Caruso (Bahrain - Victorious) o magari Romain Bardet (Team dsm - firmenich), uscito ancor di più di classifica rimanendo imbottigliato in un'altra caduta, che ieri sembrava avere le gambe per lottare con i migliori.

La Vuelta 2023, gli orari dell'ottava tappa

La partenza ufficiale è prevista alle 13:10 e la tappa dovrebbe terminare tra le 17:15 e le 17:45. Sarà trasmessa in tv da Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 14:30 alle 18:00).

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