Richiamo irresistibile
Polivalenza a tutti i livelli per una ragazza che fa dell'agonismo in bici una ragione di vita: la neanche 21enne Gaia Tormena, vera regina dell'Eliminator, da quest'anno impegnata a muovere i primi passi su strada
Il sole illumina con un gradevole tepore il pomeriggio di Krasna Lipa. Non sembra quasi di trovarsi in Repubblica Ceca, tanto si è a nord, e difatti la Germania è letteralmente ad un tiro di schioppo. Alle sedici e trenta circa Gaia scende di pedana per lanciarsi con grinta ed affrontare poco più di dodici chilometri a cronometro. Non esattamente la specialità preferita ma se vogliamo è mero dettaglio. Specie se si pensa che solo qualche ora prima era su un aereo. Che qualche giorno prima si trovava a Sakarya, in Turchia. Vestendo l'ormai amatissima maglia iridata. Quella che lo scorso anno è riuscita a conquistare per la terza volta in una disciplina che è letteralmente un condensato d'adrenalina pura: l'Eliminator.
In un tipo di gara così relativamente breve ed esplosiva può essere sufficiente anche solo un inconveniente per compromettere la prova (ad esempio il contatto con un'altra atleta), com'è capitato in quest'ultima occasione che l'ha vista concludere in quarta posizione. A ben pensarci però come si fa a non pensare alla storia di Gaia Tormena come ad un richiamo irresistibile? Come ad un incrocio perenne di leggerezza e puro agonismo, come pure di tenacia e sperimentazione? Se parlassimo di musica penseremmo ad una polistrumentista o ad un'artista capace d'innovarsi pur tenendo saldi i propri tratti caratterizzanti. Stessa cosa se parlassimo di letteratura o di poesia: sperimentare sarebbe il termine chiave per soddisfare quel richiamo irresistibile che costantemente si ripresenta. Al punto che sembra quasi strano che ci si trovi a parlare di una ragazza che deve ancora compiere ventuno anni (ciò accadrà il prossimo 23 luglio).
Gaia Tormena la sua storia l'ha iniziata in Valle d'Aosta, regione incastonata tra i monti e che il binomio con le due ruote lo vede ideale soprattutto con la Mountain Bike. Per lei comunque la bicicletta era soprattutto un semplice divertimento da bambina, quando viveva la spensieratezza attraverso i primi giretti. Un amore nato presto e destinato a durare, soppiantando altre discipline (danza, arti marziali, pattinaggio su ghiaccio) con cui sviluppare comunque il proprio corpo e tenersi in forma. Una bicicletta che l'ha accompagnata sulle strade (anche se non così tanto) ma soprattutto sui sentieri sterrati, visto che la Mountain Bike, anche per il suo contatto più diretto con la natura, ha finito per prendere il sopravvento.
Crescita costante, prime soddisfazioni, prime esperienze importanti. Fino a quando non si è presentata l'opportunità di mettersi alla prova con l'Eliminator, in cui oltre alla destrezza servono esplosività e molto pelo sullo stomaco. Forse proprio ciò che Gaia stava cercando. Rivela un talento fuori dal comune, vincendo batterie su batterie e scontrandosi man mano con le più forti atlete d'Europa e del Mondo, il che significa ovviamente partecipare ad Europei e Mondiali. Ovvero i massimi palcoscenici.
Gaia non ha il benché minimo timore reverenziale e nonostante l'ancor giovanissima età rivela un'autorevolezza da veterana che la porta a vincere in lungo e in largo: gli Europei conquistati, ad oggi, sono quattro. I Mondiali tre, con l'unica eccezione in anni recenti del 2020, quando fu battuta per questione di millimetri dalla francese Isaure Medde (per dare ulteriore dimostrazione di quanto riesca ad essere dominante).
Divenuta ormai fuoriclasse indiscussa della specialità, sono sorte per lei lecite domande in vista di ulteriori prospettive. Cosa fare, ad esempio, per provare a coronare il sogno di una partecipazione olimpica? Che tipo di ambiziosa via tentare? Con la curiosità e la dedizione che la contraddistingue, Gaia Tormena ha cominciato a battere ogni possibile via delle due ruote. Ha provato la pista, cimentandosi nelle discipline veloci e portando a casa un argento europeo nella Velocità a squadre; si è riavvicinata al Cross Country della Mountain Bike, partecipando anche a prove di Coppa del Mondo; ha tentato l'altrettanto adrenalinica disciplina dell'Enduro (una sorta di via di mezzo tra la MTB e il Downhill), portando a casa il titolo italiano anche lì; ha provato a cimentarsi con le prove a cronometro ed infine ha accettato quell'ultima sfida che pareva la più ambiziosa e affascinante: quella del ciclismo su strada.
Da questa stagione infatti Gaia Tormena è entrata a far parte della formazione Development dell'UAE ed anche se c'è ancora moltissimo da imparare (al suo esordio, sulle strade spagnole della Clásica de Almería, rimase anche coinvolta in una caduta, fortunatamente senza serie conseguenze), si è messa in gioco con la proverbiale grinta per cercare di lasciare una traccia importante di sé anche sull'asfalto. Del resto tener ferma una come lei è divenuta, col tempo, impresa praticamente impossibile (durante l'inverno, nelle scorse stagioni, si è cimentata anche col Winter Triathlon, alternando frazioni in MTB con la corsa a piedi e conquistando anche lì il titolo italiano). Perché quello della bicicletta e dell'agonismo per Gaia Tormena era e sarà sempre un meraviglioso e irresistibile richiamo.