Il Signore del Ciclocross - Il ritorno del re
Mathieu van der Poel sbaraglia la concorrenza al primo cross stagionale in quel di Hulst. Pidcock, secondo per lunghi tratti, butta via la gara con una scivolata; sul podio Sweeck e un eroico Iserbyt
Nel giorno in cui tutti gli orari vengono stravolti a causa della Coppa del Mondo di calcio, il ciclocross si prepara a vivere uno dei giorni più importanti della stagione, quello dell'attesissimo ritorno di uno dei più grandi interpreti nella storia della disciplina, se non il più forte di tutti: Mathieu van der Poel. Il tracciato di Hulst si presenta ben adatto alle caratteristiche del neerlandese, invero capace di primeggiare su qualsiasi percorso e in qualsiasi condizione con pochissime eccezioni. Ma lo è anche per il grande rivale del momento Tom Pidcock (quello storico rientrerà invece tra sette giorni), amante di questi percorsi tecnici e non troppo pesanti, già ben rodato da tre gare e vincitore ieri in quel di Kortrijk al termine di una prova decisamente convincente. Mathieu parte dalla quarta fila e questo sarebbe un grosso svantaggio se non fosse che MVDP è, tra le altre mille mila cose, il più forte allo start di tutto il plotone. In ogni caso, considerando che Van der Poel ha sempre bisogno di un po' di tempo prima di essere al top e che parte tre file indietro rispetto a loro, i crossisti puri e l'iridato coltivano speranze di batterlo nonostante la storia indichi chiaramente il contrario. L'interesse per questa tappa sta quasi tutto nell'osservare i movimenti di Mathieu al proprio ritorno ma non solo lì; Eli Iserbyt e Laurens Sweeck, infatti, sono separati da appena un punto nelle generale e la lotta che ne consegue è eccitante e probabilmente si prolungherà fino alla frazione conclusiva di Besançon. Fino ad allora però ogni gara può risultare decisiva per indirizzare in un senso o nell'altro la classifica, anche a causa delle varie mine vaganti che possono rubare punti all'uno e all'altro. Su tutti, Lars van der Haar e Michael Vanthourenhout, i quali sperano magari di lottare a lungo con Van der Poel nella gara odierna.
Gran scatto al via proprio di Van der Haar, Sweeck e Iserbyt, che ben sanno quanto sia necessario partire a tutta per mettere subito in difficoltà Van der Poel, il quale però è una vera e propria forza della natura. Mathieu sorpassa decine di crossisti in un paio di curve, si porta a ruota di Pidcock e lo supera in un batter d'occhio, poi nel tratto in riva al lago mette in mostra tutta la sua potenza e si porta in seconda posizione dietro al solo LVDH. Come inizio è già sufficiente per mettere paura a tutti i suoi avversari. La furia di MVDP si prende anche il campione dei Paesi Bassi, il quattro volte iridato è già in testa e il primo giro deve ancora finire. Proprio quando la rimonta sembra completata Van der Poel cade su una collinetta ribaltandosi e perdendo un paio di posizioni. Con tutta calma si riporta a ruota di Iserbyt, mentre da dietro Pidcock risale bene e aggancia il campione europeo Vanthourenhout.
Al termine della tornata numero uno davanti ci sono già i big 6: Van der Haar, Iserbyt, Van der Poel, Sweeck, Vanthourenhout e Pidcock. A 10" tutti gli altri, a partire da Jens Adams e Joris Nieuwenhuis. In avvio di secondo giro Mathieu commette diversi errori tecnici, che sono il sintomo della sua poca abitudine alla bicicletta da cross. Con il passare delle gare migliorerà sensibilmente. Approfitta di questa situazione il campione del mondo, salito di giri e capace di staccare tutti meno Sweeck con una sola menata. Il circuito di Hulst gli è particolarmente favorevole e il piccolo rallentamento di MVDP permette all'inglese e a Laurens di guadagnare nei confronti dei più diretti inseguitori Iserbyt e Van der Haar.
Mathieu, superato il piccolo momento di difficoltà nella seconda tornata, cambia passo di nuovo nel terzo giro, salta Adams, Vanthourenhout e Nieuwenhuis e come se niente fosse raggiunge anche Lars ed Eli, avvicinandosi alla coppia al comando dove sembra regnare l'equilibrio. Dopo il secondo giro al fulmicotone infatti Pidcock ha bisogno di rifiatare e lascia rientrare Van der Poel, Iserbyt e Van der Haar, mentre Vanthourenhout arranca più indietro. Nella quarta tornata Tom apre nuovamente il gas e distacca sensibilmente il campione neerlandese e il leader di coppa complice un errore di quest'ultimo in un tratto in contropendenza. Iserbyt, proprio come la compagna Van Empel, perde la testa e inizia per lui un susseguirsi di errori che lo fanno sprofondare oltre la sesta posizione.
Davanti intanto Mathieu riprende Pidcock e stacca Sweeck, operando il sorpasso sul campione del mondo a circa metà tornata dopo un errore di quest'ultimo in salita. MVDP pela le curve e rilancia bene dopo le tavole affrontate in modo sublime allungando un po' su Tom, a 5", e su Laurens, a 8". A tre giri dalla fine la corsa ha finalmente preso la strada del copione classico, quello in cui Mathieu parte e lo rivedono tutti solo al traguardo.
La resistenza di Pidcock è buona, il campione del mondo arriva ad avere un massimo passivo di venti secondi a circa due tornate dal termine, ma con forza riesce a rilanciare la propria azione e riportarsi nell'ordine dei 10/15" da un Van der Poel che non può dunque permettersi la minima sbavatura nell'ultimo giro, mentre intanto Sweeck prosegue del proprio passo difendendo con facilità la terza posizione. Anche la gara del belga è meritevole di essere citata. Dietro di lui, a battagliare per la quarta piazza ci sono Van der Haar e un Iserbyt capace di riprendersi dopo il calo del quarto giro; Eli dimostra in questa circostanza, come sempre d'altronde, grande resistenza e forza d'animo.
Proprio quando le posizioni del podio appaiono ormai cristallizzate dopo tre round di braccio di ferro ecco il colpo di scena: Pidcock scivola sull'asfalto e sbatte contro le transenne distruggendo la ruota posteriore. Per lui gara finita, sarebbe costretto a proseguire a piedi fino ai box, lontanissimi, per cui decide di uscire dal percorso e ritirarsi. Tutti coloro che erano dietro all'inglese scalano in avanti di una posizione e così la lotta tra Iserbyt e Van der Haar finisce per dare in premio la terza piazza.
Mathieu trionfa al primo colpo dominando la corsa, ma nonostante tutto i margini di crescita sono ancora diversi: tecnicamente, infatti, non è stato impeccabile e gli è mancato anche quel giro infuocato che ha sempre contraddistinto le prove del fenomeno figlio e fratello d'arte. Quel che si può immaginare è che con l'addentrarsi di dicembre Van der Poel diverrà sempre più devastante, pur contro degli avversari non certo arrendevoli. Su tutti Sweeck, secondo a 15" e autore dell'ennesima solida prestazione stagionale che gli vale la maglia di leader di CDM, classifica in cui ora conduce con quattro punti di vantaggio su Iserbyt (214 vs 210). Proprio Eli completa il podio a 22" da Mathieu. Per il folletto belga l'obiettivo è sempre quello di limitare come può i dolori alla gamba sinistra che lo affliggono da inizio annata. Quarto e quinto altri due figli dei Paesi Bassi, Van der Haar a 30" e il solito Nieuwenhuis quinto a 49". Il nuovo atleta del team di Sven Nys si è così guadagnato la qualificazione automatica alle prove di Coppa a partire da Dublino in poi (salterà invece Anversa per una questione regolamentare) e non dovrà più sottostare alla wild card datagli dal C.T. olandese. Solo sesto a 1'31" il campione europeo Michael Vanthourenhout, che precede l'ottimo Felipe Orts Lloret, settimo a 1'44" e il coriaceo Adams, ottavo a 1'50". Oltre due minuti di distacco invece per Toon Vandebosch, nono a 2'11" e per lo svizzero Kevin Kuhn, decimo a 2'18".