Lorena Wiebes festeggia la vittoria nella terza tappa del Tour de France Femmes di quest'anno © Eurosport
Donne Élite

Lorena Wiebes: “Ho un istinto omicida. Quando inizia lo sprint, non penso più a niente”

04.08.2023 18:44

Lorena Wiebes (SD Worx) è la regina degli sprint di massa. Prima maglia gialla in assoluto al Tour de France Femmes quando nel 2022 vinse nettamente sulle avversarie sugli Champs-Elysées e un predominio sugli sprint confermato nella Collonges-la-Rouge-Montignac-Lascaux di quest'anno. Scopriamo insieme la sua arma vincente.

É ormai risaputo che l’Olanda sforna i migliori velocisti al mondo. Lo dimostrano da ultimo i risultati di Lorena Wiebes (SD Worx), che nella terza tappa del Giro Donne 2023 ha letteralmente polverizzato le avversarie Marianne Vos (Jumbo-Visma) e Chloé Dygert (Canyon-SRAM Racing), prima di ripetersi al Tour, dove ha conquistato la frazione di Montignac-Lascaux.

Per me è sempre un vantaggio avere un traguardo tecnico. Non mi piacciono gli sprint lunghi”, dichiara la campionessa olandese che nei primi anni della sua giovinezza non si era affatto cimentata nelle due ruote, ma la sua passione era la ginnastica acrobatica: una combinazione di ginnastica e acrobazie che richiede quell’esplosività e forza muscolare che poi la caratterizza come la sprinter che è diventata. “La palestra acrobatica mi ha sicuramente influenzato come velocista. Soprattutto nella costruzione muscolare e nell’equilibrio”.

Sembra quindi che il sottile fil rouge che lega il ciclismo alla ginnastica nella vita di Lorena fosse già ben definito e forte. Tuttavia, come ogni campionessa che si rispetti non manca di essere il bersaglio di altre sprinter che portano gli stessi colori della sua terra: Madre Olanda. Marianne Vos (Jumbo-Visma) e Charlotte Kool (Team DSM) non sono donne che possono essere battute in uno sprint di gruppo con una sola gamba. Per non parlare poi del successo degli stessi corridori olandesi e i brillanti risultati nella pista.

Viene quindi naturale per noi comuni mortali chiederci quale sia l’antica arte dello sprint. Bisogna sopravvivere il più a lungo possibile. Poi negli ultimi 250 metri aprire il gas come se non ci fosse un domani”. Ecco cos’è sprintare per Lorena Wiebes: un gioco di dosaggio perfetto in cui non puoi sbagliare e a cui non puoi sottrarti. Vero è che le corse femminili non hanno gli stessi kilometraggi degli uomini e soprattutto le atlete non si trovano mai ad affrontare percorsi interamente pianeggianti ma sempre collinari. Questo diventa determinante in quel perfetto gioco di equilibrio degli sforzi, perché andando meno veloci rispetto ai velocisti uomini le atlete sono esposte al massimo sforzo per un tempo più prolungato. Dichiara la Wiebes: “Non c'erano quasi mai delle tappe totalmente pianeggianti al Tour de France. È anche comprensibile perché sono otto giorni per noi e tre settimane per gli uomini. Quindi loro hanno più possibilità di affrontare delle tappe per velocisti puri. Lo sport potrebbe dover migliorare per questo”.

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