Inseguimento, giudici un po' così: la finale domani sarà Italia-Danimarca. Tra le donne oro e record tedesco
Sarà Italia-Danimarca la finale dell'Inseguimento a squadre a Tokyo 2020. Dopo un lunghissimo confronto tra i giudici e le parti in causa, la decisione è stata presa. Riassumiamo: nel primo turno tra Danimarca e Gran Bretagna, i danesi hanno raggiunto i britannici a 250 metri dalla fine della prova, ma nel farlo il capofila scandinavo (Frederik Pedersen) ha abbattuto il terzo uomo britannico, Charlie Tanfield, che si era staccato dai due compagni superstiti. Entrambi a terra, entrambi i team non hanno portato a termine la prova, in particolare la Gran Bretagna non ha avuto la possibilità di fissare il tempo che avrebbe potuto qualificarla per la finalina.
Ma la situazione non era prevista dai regolamenti UCI, per cui è stato necessario lavorare di interpretazione. E tra il danno procurato agli avversari (evidente, la colpa del crash era tutta danese) e il fatto che i rossobianchi avessero comunque raggiunto i contendenti (fattore che determina il risultato di una qualsiasi gara di inseguimento), i giudici - come sancito da una comunicazione dell'UCI - hanno infine virato sulla seconda opzione, conferendo alla Danimarca il pass per la finalissima di domani nella quale ci sarà l'Italia. Dopo il caso dei cerotti aerodinamici, usati ieri in qualifica dai danesi e vietati oggi (in quanto contrari al regolamento), un'altra decisione benevola della giuria in favore della nazionale nordica, che avrebbe pure potuto essere squalificata per un episodio del genere (i cerotti), e che oggi è stata premiata in una fattispecie fuori regolamento, anche se immancabile arriva il ricorso britannico che tiene aperta una porticina per un cambio di orientamento dei giudici.
A questo bisogna però aggiungere che "il campo" stava comunque premiando Lasse Norman Hansen e compagni: l'ultimo rilevamento disponibile, al terzo chilometro, ci dice che la Danimarca volava sul piede di 2'47"502, l'Italia era a 2'48"655: oltre un secondo di gap, domani servirà un mezzo miracolo per vincere la finale, ma ormai non poniamo limiti a nulla.
A proposito di finali dell'Inseguimento a squadre, si sono appena disputate quelle del torneo femminile: una Germania stratosferica, in linea con quanto fatto vedere nei primi due turni, ha stracciato la pur fortissima Gran Bretagna, reduce da due titoli olimpici di fila. Franziska Brausse, Lisa Brennauer, Lisa Klein e Mieke Kroger hanno travolto tutto col tempo di 4'04"242, quasi due secondi meglio del 4'06"159 siglato stamattina al primo turno contro l'Italia. 4'10"607 il tempo delle britanniche. Il bronzo è stato conquistato dagli Stati Uniti, 4'08"040 contro il Canada (4'10"552).
Nella finale per il quinto posto era di scena l'Italia, opposta all'Australia con Martina Alzini al posto di Rachele Barbieri, insieme alle confermate Elisa Balsamo, Vittoria Guazzini e Letizia Paternoster. Le ragazze si sono ben comportate, testa a testa con le avversarie e addirittura passate in testa al terzo chilometro, dopodiché gli ultimi mille metri hanno visto la reazione potete delle oceaniche che hanno chiuso in 4'11"041 contro il 4'11"108 delle azzurre, seste alla fine e con grande onore. Ci si rivede a Parigi.
Il tabellone è completato dal settimo posto della Francia (4'10"388) contro la Nuova Zelanda (4'10"600).
Il programma odierno è stato poi concluso dalle finali del Team Sprint maschile. La Francia di Florian Grengbo, Sébastien Vigier e Rayan Helal ha vinto nettamente il bronzo (42"331 contro il 44"013 dell'Australia), quanto all'oro non c'è stata proprio storia, il terzetto olandese ha battuto nettamente quello britannico: 41"369 (record olimpico) per Roy Van den Berg, Harrie Lavreysen e Jeffrey Hoogland, 44"589 per Ryan Owens, Jack Carlin e Jason Kenny.
Domani si riparte dai primi turni dei tornei della Velocità individuale maschile e del Keirin femminile, ma il piatto forte saranno le finali dell'Inseguimento a squadre maschile, previste dalle 10.45 in avanti. Italia-Danimarca andrà in scena alle 11.06: disdite tutti gli impegni e mettetevi davanti agli schermi, ci saranno emozioni forti.