Home, Sweet Home Wout
Van Aert batte Van Der Poel dopo due anni (complice una foratura) sul neonato circuito di Herentals. Del Carmen Alvarado torna a vincere
Giro di boa per l'X20 Badkamers Trofee ad Herentals: un circuito inedito che decisamente è piaciuto a tutti gli appassionati e agli addetti ai lavori del ciclocross. Un percorso all'antica, "svizzero" se vogliamo, lunghissimo (solo 6 giri disputati tra gli uomini) e con collinetta ai limiti del mountain biking, reso ancor più impervio e fangoso dal maltempo con la pioggia che è tornata ad affacciarsi durante la gara maschile.
Una corsa che sopratutto si distingueva per essere la partita in casa di Wout Van Aert, sebbene a porte chiuse. Ed il campione belga si è regalato una gioia che attendeva da due anni, per la precisione dal suo ultimo titolo mondiale a Valkenburg: mettere le sue ruote davanti a quelle di Mathieu Van Der Poel in una gara di ciclocross. A dir la verità, il successo odierno ha poco da spartire con l'epicità di quella gara: a viziare la gara una foratura di Van Der Poel alla quarta tornata, quando aveva inesorabilmente distanziato Van Aert che inseguiva a pochi secondi di distanza. Fino ad allora il campione del mondo si era comportato da rullo compressore, mettendosi in testa sin dalla prima curva e facendo subito la differenza con Van Aert e un ancora una volta eccellente Michael Vanthourenhout, che perdeva le ruote nel corso del secondo giro per poi continuare in solitaria fino all'arrivo, conquistando un meritato podio.
Sarebbe ingeneroso, però, definire la vittoria di Van Aert solo un colpo di fortuna: dopo l'infortunio Van Der Poel è ripartito con la nuova bici distanziato di quasi 30", ma non ha mai guadagnato neanche mezzo secondo, anzi è stato un galvanizzato Van Aert a continuare a spingere arrivando a sfiorare il minuto di margine (terminerà con 35"). Come spesso capita quando Van Aert è in una delle sue giornate, i distacchi sono notevoli: Vanthourenhout arriva dopo 1'31", per attendere Toon Aerts ed Eli Iserbyt, entrambi annichiliti dalla partenza dei due fuoriclasse, bisogna attendere 2'14". Poco male per Iserbyt che non fa che incrementare il suo margine nel challenge.
Anche nella gara femminile vediamo un copione diverso rispetto al solito: Ceylin Del Carmen Alvarado, come il suo alter ego maschile in veste di campione del mondo, ha giocato d'anticipo attaccando sin dalla partenza e mettendo distanza dalla favorita Lucinda Brand. La quale non è più riuscita a rientrare, ma è comunque riuscita a riprendere e saltare Denise Betsema salvaguardando la sua leadership nel challenge. Brand a 19", Betsema a 23", poi ad 1'30 la Honsinger si conferma ad alti livelli precedendo Sanne Cant; sesta Marianne Vos ad 1'50", complice la partenza dalle retrovie. Migliore azzurra Alice Arzuffi 13esima a 3'29", Eva Lechner 15esima a 3'58", Silvia Persico 20esima a 4'32".