Vuelta a Andalucía/Ruta del Sol 2024 - Analisi del percorso
Dopo la durissima edizione del 2023, la Ruta del Sol ritorna ad essere più blando, con percorsi esigenti ma non tremendi che lasceranno la corsa più aperta
La stagione entra sempre più nel vivo e domani scatta laVuelta a Andalucía 2024, nota anche come Ruta del Sol. Mentre l'anno passato tutte le tappe presentavano salite molto impegnative in cui si poteva inventare qualcosa, quest'anno il tracciato è molto più semplice, privo di vere tappe di montagne e composto da tante tappe variamente mosse di cui almeno un paio potrebbero sorridere a velocisti resistenti.
Le tappe nel dettaglio
Mercoledì 14 febbraio - 1a tappa: Almuñécar La Herradura - Cádiar (162.9 km)
La prima tappa è subito una delle più toste, con arrivo quasi in salita. Dopo un avvio subito in ripida ascesa (ma breve) si raggiunge in meno di 20 km il Puerto de Itrabo, dura salita di 4 km all'8.5%. Più avanti inizia la salita all'Alto de Lajaron: dopo un primo troncone di 4.5 km al 5% e un paio di km in discesa inizia la salita vera e propria di circa 10 km al 3.5%, ma molto irregolare. Dopo un altro tratto in discesa la strada torna a salire fino al Puerto de Trevelez: dal fondo sono 33 km al 3.2%, ma anche in questo caso la pendenza è molto incostante e la salita spezzata da molteplici tratti in discesa, con i tronconi che salgono al 7/8%. In vetta mancano ancora molti km, molti dei quali da pedalare lungo il fianco della montagna su strade molto tortuose e mai pianeggianti; pur senza vere salite gli atleti arriveranno sfiancati ai piedi dell'ultima salita, che inizia a 12 km dal traguardo: inizialmente si percorrono circa 6 km al 3.5%, quindi una breve discesa e un altro km al 3% portano al tratto più duro di 3 km all'8%, con tratti in doppia cifra in vista dello scollinamento. In vetta mancheranno appena un paio di km di discesa e falsopiano.
Giovedì 15 febbraio - 2a tappa: Vélez-Málaga - Alcaudete (158.8 km)
La seconda tappa è nel complesso ancora più tosta, ma la salita finale è invece più pedalabile. Dopo una manciata di km si affronta subito la salita verso il lago de La Viñuela (1.7 km all'8.4%), poi seguita dalla lunga ascesa al Puerto del Sol (circa 17 km al 5%, con due segmenti tosti di 3 km al 7% e di 7 km al 6.8%, max 10%). Subito dopo si sale anche al Puerto di Los Alazores, con uno strappo di circa 1500 metri al 7% (max 9%) seguito da un breve falsopiano che porta al GPM. Dopo una lunga e pedalabile discesa, si susseguono alcune facili asperità prima di scendere su Iznajar. A questo punto si superano in successione la salita al GPM dell'Alto de Jaramillo (3.6 km al 9%, max 18%) e a El Higueral (2.4 km al 7.8%). Questi due passaggi sono molto impegnativi, ma mancheranno ancora 50 km al traguardo, fatti di lievi ondulazioni e falsopiani. Ad Alcaudete si arriva in salita dopo circa 8 km al 4%.
Venerdì 16 febbraio - 3a tappa: Arjona - Pozoblanco (163.9 km)
È il momento di una frazione più semplice, che in ogni caso è fatta di continue ondulazioni e poca pianura. I primi 70 km, pur senza grandi difficoltà, è un continuo susseguirsi di salitelle (1/2 km), poi una dozzina di km in pianura portano a Villafranca de Cordoba, dove la strada inizia a salire in modo più sensibile. Dopo una prima rampa di circa 2.5 km al 7% di media (con tratti in doppia cifra) fino al Monte de la Sierrezuela, iniziano a susseguirsi gradoni di salita pedalabile (4/5%) che in circa 30 km (media 1.5%) portano al Puerto del Cardo a circa 45 km dal traguardo. I successivi km sono semplici, composti da falsopiani a salire o a scendere, ma senza più pendenze sensibili. Da segnalare che l'arrivo è posto in live pendenza (ultimi 1500 metri all'1.5%). Potenzialmente è una tappa che può chiudersi con una volata a ranghi abbastanza compatti.
Sabato 17 febbraio - 4a tappa: Córdoba - Lucena (166.3 km)
Quasi sicuramente questa sarà la tappa decisiva, perché è l'unica a concentrare nel finale molteplici asperità impegnative, anzi una sola da ripetere 4 volte. L'avvicinamento al circuito finale non è tremendo, ma già si incontra una prima salita di circa 2.5 km al 4.5% per arrivare ad Aguilar de la Frontera. La strada procede in falsopiano fino a Lucena, dove un ulteriore strappo di 1.2 km al 5.5% immette nel circuito. Lo stesso inizia con una salitella di circa 2 km al 3.5%, seguito da 4 km in lieve discesa ed altri 6 di falsopiano a salire che portano ai piedi della salita vera e propria: l'Alto de la Primera Cruz (o salita della Cota) è misurabile in 2.5 km al 6.8% con gli ultimi 1500 metri che salgono in modo costante all'8%. La successiva discesa è abbastanza semplice e termina a ridosso del traguardo, posto in lieve ascesa. Lo scollinamento è posto a 4.2 km dall'arrivo.
Domenica 18 febbraio - 5a tappa: Benahavís - La Línea de la Concepción (172.4 km)
La corsa si chiude con la tappa più lunga della corsa. Il percorso è nel complesso esigente e ricco di salite interessanti, ma l'ultima cinquantina abbondante di km è fondamentalmente pianeggiante e consente consistenti rientri da dietro, motivo per cui la tappa potrebbe risolversi in volata. Si parte quasi subito in salita per valicare il Puerto del Madroño dopo oltre 20 km di salita con una media intorno al 5%. Seguono altopiano e discesa, quindi due salite senza GPM: Mirador de Benajoan (5.1 km al 5.3%) e Cortes de la Frontera (3.5 km al 5.4%, primi 1200 metri al 9.5%). Infine resta l'ultima ascesa al Puerto del Espino (8.9 km al 5.7%, max 10%) che si supera a poco meno di 80 km dal traguardo. In 20 km si arriva a San Pablo de Bucelte, dove termina la discesa e inizia il tratto conclusivo di 57 km in cui si farà la conta delle forze per capire chi potrà giocarsi la volata e se c'è lo spazio per riprendere una preventivabile fuga del mattino.