Italia superlativa, record incredibile e finale: domani per l'oro ma contro chi?
Che sogno, che fenomeni, che Pippo Ganna, che Italia, che quartetto, che tutto: gli azzurri di Marco Villa sono in finale nell'Inseguimento a squadre a Tokyo 2020, ed è il come a lasciarci strabiliati, dopo una sfida supersonica, forse la più bella di sempre, testa a testa dall'inizio alla fine, mai più di mezzo secondo di distacco (in favore dei neozelandesi, gli avversari di oggi), rimonta da panico di Ganna, vittoria per soli 9 centesimi, e tutto questo con tempi abbondantemente sotto il vecchio record del mondo. Cosa volere di più? Ecco cosa: il colpo di scena dell'altra "semifinale", laddove la Danimarca ha fatto un pasticcio clamoroso rischiando la squalifica.
Ripartiamo dall'inizio. Si è cominciato da Canada-Germania, sesti e settimi ieri, e i tempi sono stati decisamente migliorati, addirittura 4" per gli americani che col loro 3'46"769 hanno distanziato il 3'48"861 dei tedeschi. Senza storia Australia-Svizzera, quinti e ottavi in qualifica, con gli oceanici che, stavolta senza incidenti, hanno letteralmente stracciato gli elvetici: 3'44"902, record olimpico (quindi tempo migliore del 3'45"014 siglato ieri dai danesi) e finalina assicurata, contro il 3'49"111 di Stefan Bissegger e compagni.
Quindi Italia-Nuova Zelanda. Azzurri subito in vantaggio, il lavoro svolto nell'ultimo anno sulle partenze dà evidenti risultati; ma i neozelandesi si sono rivelati avversari quantomai ostici, e al primo chilometro sono per un attimo passati al comando, però l'Italia con sicurezza ha proceduto sulla sua tabella, in un testa a testa appassionante nel secondo chilometro, al termine del quale Ganna e compagni avevano un decimo di margine. Ai 2500 nuovo passaggio in testa per gli oceanici, un vantaggio arrivato fino a mezzo secondo poco dopo il terzo chilometro, quando è andato a tirare Filippo per il recupero finale. E qui è avvenuta l'attesa epifania, qui è salito in cattedra il Gannone nazionale, fino ai 3.750 i neozelandesi erano ancora avanti, ma l'ultimo giro è stato fenomenale tanto quanto palpitante: per un nulla si andava fuori, per un nulla si è in finale, e quel nulla si sostanzia in un tempo lisergico: 3'42"307, record italiano, record europeo, record olimpico, record del mondo, medaglia olimpica assicurata, tutto troppo bello, e reso ancor più grande dalla bravura degli avversari che sono arrivati lì a un'incollatura, 9 centesimi appena, 3'42"397 per loro. All'ultimo respiro, nella maniera più bella immaginabile.
Quindi l'ultima sfida, Danimarca-Gran Bretagna, prime e quarte ieri. In qualifica i danesi avevano gareggiato con dei cerottoni sulle gambe (sotto il ginocchio) che facilitavano l'aerodinamica e che non erano consentiti, per cui oggi niente "tapes" e già gli è andata bene che non sono stati messi fuori gara. Nonostante questo dettaglio, la Danimarca ha controllato in scioltezza, non spendendo tutte le energie mentali degli azzurri, ma anche divertendosi molto meno, va detto... questo fino al terzo chilometro. Poi, l'incredibile: i britannici, già rimasti in tre (così come i loro avversari), si sono del tutto disuniti, Charlie Tanfield si è staccato dai due compagni ed è rimasto diversi metri indietro. I danesi gli son piombati addosso a un giro dalla fine, tirava Frederik Madsen che era ingobbito sul manubrio, testa bassa, guardando solo la ruota e la linea nera sulla pista, nient'altro: nemmeno l'avversario che all'improvviso gli era un centimetro avanti, non visto nemmeno allora, preso in pieno, abbattuto, giù l'uno e l'altro, rimasti in due sia i danesi che i britannici, il tempo si prende sul terzo, gara interrotta a 250 metri dalla fine.
Lunghi attimi febbrili, il britannico era al posto giusto, era il terzo dei suoi e non doveva spostarsi in alto, la colpa dell'incidente era tutta danese. Nell'attesa che i giudici giudicassero, si è disputato il primo turno della Velocità a squadre maschile, in qualifica gli olandesi avevano siglato il miglior tempo e si sono confermati anche nella batteria contro la Polonia, staccando il pass per la finalissima nella quale affronteranno la Gran Bretagna. Francia-Australia per il bronzo, tempi importanti ma non sensazionali, fa premio il 41"431 dei neerlandesi, record olimpico (ma pure i britannici poco prima avevano stabilito il primato dei Giochi, durato pochi minuti).
"Al momento di andare in stampa" i giudici non hanno ancora risolto il busillis di Danimarca-Gran Bretagna. Seguiranno aggiornamenti.