Incredibile al GP Denain: caduta di tutti gli inseguitori, vince Steimle in fuga
Per il tedesco azione di 172 km e sprint a due su Desal. Küng ha innescato lo scivolone che ha coinvolto l'intero gruppetto alle spalle dei fuggitivi
A 27 anni Jannik Steimle centra il successo più importante di una carriera più avara di quanto ci si sarebbe aspettati agli esordi, e questo GP Denain se lo ricorderà a vita, per come è maturata la sua vittoria, dopo 172 km di fuga, e perché resterà proverbiale l'incredibile caduta che a 11.5 km dalla fine ha coinvolto interamente il gruppetto di 9 inseguitori, in un momento in cui le possibilità dei fuggitivi sembravano davvero al lumicino.
Otto dei nove componenti del drappello sono andati giù dietro a Stefan Küng, primo a scivolare sull'infido pavé di Avesnes-le-Sec; il nono, Brent van Moer, per evitare il capitombolo, ha dovuto fare un fuoristrada sull'erba. Di fatto la caduta generale ha troncato le chance degli inseguitori, lasciando via libera ai superstiti della fuga.
GP Denain, il video dell'incredibile caduta
GP Denain 2024, la cronaca della corsa
Da Denain a Denain, 196.2 km per il 65esimo GP Denain-Porte du Hainaut, 12 settori di pavé (moderatamente fangosi e scivolosi) a punteggiare la seconda parte e il finale di una delle più belle corse di seconda fascia del calendario internazionale. Dopo 24 km di gara (a 172 dalla fine) si sono mossi cinque uomini, Ceriel Desal (Bingoal WB), James Fouché (Euskaltel-Euskadi), Paul Hennequin (Nice Métropole Côte d'Azur), Maxime Jarnet (Van Rysel-Roubaix) e, agganciatosi un attimo dopo, Jannik Steimle (Q36.5). L'azione ha preso subito un grande margine andando a sfiorare i 7' di vantaggio massimo dopo una sessantina di chilometri.
Il margine ammontava ancora a 5' quando dal gruppo - già in fase di frazionamento in tronconi - è emerso Stefan Küng (Groupama-FDJ) sul secondo settore di pavé (numerato con l'11), da Saint-Vaast-en-Cambresis a Quievy ai -74; sul tratto successivo, da Quievy a Viesly ai -70, Hennequin ha perso contatto dal gruppetto di testa, e dopo il settore 9 (Saint-Python) Fouché ha dovuto fermarsi per un problema meccanico ai -64. L'ensemble dei battistrada perdeva insomma forze e terreno, con Küng che in 10 km aveva recuperato più di un minuto su di loro guadagnando quasi altrettanto al plotone.
La situazione si è però ben presto assestata su un'inerzia non così sfavorevole ai fuggitivi, i quali, rimasti in tre, hanno rimodulato ottimamente turni ed energie investite, mentre l'azione dell'elvetico alle loro spalle perdeva un minimo di intensità ed efficacia; quanto al gruppo, settore dopo settore, caduta dopo caduta, si sfarinava sempre più: a ogni uscita dal pavé pezzetti di plotone sempre più ridotti, destinati poi magari a ricongiungersi sull'asfalto, ma sempre al costo di rallentamenti che allontanavano sempre più l'idea di andare a riprendere quelli davanti. Si segnalava comunque un certo attivismo da parte di Arnaud De Lie (Lotto Dstny).
Ai -50, sul settore 7 (da Escarmain a Pont à Pierres), Küng ha raggiunto e superato al volo Hennequin; Fouché è stato ripreso ai -47, sulla strada, ma quantomeno è riuscito ad accodarsi allo svizzero, che intanto avvicinava i 3' di distacco dai primi; il problema per il corridore della Groupama era che ora l'avanguardia del gruppo (meno di 15 unità) era riuscita a riorganizzarsi un minimo, e col contributo principalmente di Lotto e UAE Emirates (in favore di un motivato Sebastián Molano, campione uscente) è andata a riprendere ai -37 la coppia intercalata.
Ai -33, col distacco dai fuggitivi sceso per la prima volta sotto i 3', dal gruppettone inseguitore è uscito in contropiede Filippo Baroncini (UAE), rimasto allo scoperto fino ai -21, quando gli sono rientrati in 8: il suo compagno Molano, Piet Allegaert e Aimé De Gendt della Cofidis, Hugo Page (Intermarché-Wanty), Dries van Gestel (TotalEnergies), i Lotto Arnaud De Lie e Brent van Moer, e il già protagonista Küng. Meno di due minuti il margine dei primi a questo punto.
Il sorprendente epilogo e il successo di Steimle
De Lie si sentiva il favorito della compagnia e sapeva di dover sfruttare i restanti tratti di pavé per ridurre in maniera decisiva il gap dai battistrada e magari disfarsi di qualche concorrente, così sul settore 2 (da Thiant a Haspres ai -17), dopo una buona passata di Page, si è prodotto in un forcing che ha limato una buona ventina di secondi ai fuggitivi, i quali a questo punto erano abbastanza alla canna del gas: ai -13 è stato abbattuto il muro del minuto, e restava un ultimo pavé, Avesnes-le-Sec ai -12.
E qui è successo l'incredibile: entrati sul settore con 57" di ritardo, ai -11.5 gli inseguitori sono stati praticamente tutti vittime di una clamorosa caduta: solo Van Moer è riuscito a rimanere in piedi producendosi in un'escursione sull'erba, mentre intorno a lui tutti finivano giù, uno dopo l'altro, appresso a Küng che in quel momento era in testa e che per primo ha perso il controllo della bici su un punto particolarmente scivoloso, innescando così un clamoroso domino di cui le maggiori spese le ha pagate Baroncini, ritiratosi molto dolorante.
Van Moer a quel punto ha continuato la propria rincorsa, presto raggiunto da Van Gestel che era stato il più lesto a rialzarsi e ripartire; il terzetto davanti ha ripreso nell'occasione una decina di secondi, ma ora alle calcagna aveva solo due uomini. Due son rimasti presto anche nel drappello di testa: ai -10.5 - si era sempre sul pavé - Jarnet ha perso contatto da Desal e Steimle.
Emergendo dal gorgo dell'incredibile caduta, una seconda coppia inseguitrice si è formata con De Lie e Page, e a questo punto Van Moer ha smesso di collaborare con Van Gestel per aspettare il capitano; del resto, inseguendo in quattro aumentavano le chance di raggiungere le due lepri, e presto l'ha capito anche Van Gestel, rialzandosi a propria volta e favorendo il rientro di De Lie e Page ai -7. Nel frattempo però Desal e Steimle erano risaliti a 1'20" e mancava sempre meno all'arrivo.
Presto è stato chiaro che quei due non sarebbero più stati raggiunti. Anche loro l'hanno capito, e infatti si son concessi il lusso di un super rallentamento nell'ultimo chilometro in vista della volata, con Desal in prima ruota a studiare Steimle alle sue spalle. Il tedesco sulla carta era il più veloce, e lo è stato chiaramente anche sulla strada, partendo ai 250 metri e non lasciando scampo al belga. Jarnet è stato raggiunto nel bel mezzo dello sprint che ha regalato a Van Gestel il podio davanti a De Lie e Page, a 11" dal vincitore.