Professionisti

Zana tricolore, è una vittoria del domani

26.06.2022 17:23

Ad Alberobello il vicentino della Bardiani conquista il Campionato Italiano davanti a Rota, Battistella e Piccolo: i giovani si prendono la scena sulle strade pugliesi


Un vincitore inaspettato, come relativamente inaspettati sono stati i protagonisti di questo Campionato Italiano. Eppure ognuno degli uomini facenti parte del gruppetto che si è giocato il tricolore ha una storia significativa da raccontare. Partiamo dal vincitore Filippo Zana, scalatore dal talento cristallino in costante crescita che, dopo la vittoria dell'Adriatica Ionica Race, batte in volata avversari probabilmente più veloci di lui, come Samuele Battistella che si deve accontentare del terzo posto in uno sprint comunque atipico. Poi c'è Lorenzo Rota, classe '95 che sta vivendo la miglior stagione della propria carriera, e che dopo anni nelle Professional italiane sembra aver trovato la propria dimensione ideale nella sua Intermarchè-Wanty-Gobert. Dopo una lunga serie di piazzamenti al bergamasco mancava solo la prima vittoria da pro, e anche oggi il finale si rivela per lui indigesto, ma il solco è tracciato ed il successo arriverà.

Infine non possiamo non citare Andrea Piccolo, che da dominatore nella categoria Juniores aveva trovato sul suo cammino diverse difficoltà nelle ultime due stagioni, rimanendo senza squadra dopo la vicenda Gazprom-RusVelo. Il classe 2001 ha corso oggi la prima gara dopo mesi, essendo appena stato tesserato per la DroneHopper-Androni di Gianni Savio, ed è immediatamente andato oltre ogni più rosea aspettativa, correndo da protagonista e concludendo quarto. I "vecchi" del ciclismo nazionale oggi rimangono a bocca asciutta, con un campionato nazionale che mostra al grande pubblico la presenza di un manipolo di nuove leve spesso sottovalutate o comunque poco considerate, ma sicuramente dotate del talento necessario per continuare a dare lustro ad un movimento, quello italiano, tra i più storici del panorama internazionale.

Il percorso della prova in linea prende il via da Marina di Ginosa, per poi spostarsi verso l’entroterra concludendosi nel circuito finale di Alberobello, per una prova di 237 km interamente pugliesi. Guardando all’altimetria, appare subito evidente la quasi totale mancanza di chilometri in pianura, con l’impegnativa salita verso Mottola posta a più di 100 km dalla conclusione. La corsa giunge successivamente nella zona conclusiva con un primo circuito vallonato di 33 km da ripetere 2 volte, per poi entrare nel finale vero e proprio, con il circuito di Alberobello che misura 14 km e viene percorso per 4 giri. Proprio nel circuito finale il trampolino di lancio per eventuali azioni è rappresentato dallo strappo di Coreggia, posto a soli 4 km dal traguardo. Come spesso accade quindi si tratta di un campionato italiano incerto e dalle molteplici possibili interpretazioni tattiche.

Ma veniamo alla cronaca di questa caldissima giornata, con temperature che si aggirano attorno ai 35°C sotto un sole cocente. La giornata parte con il forfait dell’ultimo minuto di Andrea Pasqualon (Intercmarché-Wanty-Gobert) che in accordo con la squadra sceglie di rinunciare per il manifestarsi di sintomi influenzali. Sono 8 i coraggiosi all’attacco sin dalle primissime battute di gara, anche se i fuggitivi devono attendere a lungo prima di unificarsi in un gruppetto. In avanscoperta troviamo Jacopo Cortese (Mg.K Vis-Color for Peace-VPM), Alessio Martinelli, Alessandro Tonelli, Manuele Tarozzi e Martin Marcellusi (Bardiani-CSF-Faizanè), Stefano Gandin (Corratec), Francesco Zandri e Lorenzo Ginestra (Work Service-Vitalcare-Vega). Vista la presenza massiccia di uomini della Bardiani-CSF-Faizanè che ovviamente scandiscono il ritmo in fuga, il gruppo sceglie di non concedere troppo margine agli attaccanti, con Astana Qazaqstan ed Eolo-Kometa a guidare l’inseguimento con 3’ di ritardo.

Sulle rampe per giungere verso Mottola i fuggitivi restano in 6, con Cortese e Martinelli che perdono contatto, mentre il plotone inizia a ridurre il proprio ritardo dalla testa della corsa. Si entra dunque nel primo, ampio, circuito con una situazione di gara ancora relativamente tranquilla ma, con 80 km dalla conclusione, pronta ben presto ad accendersi definitivamente. Proprio agli inizi del circuito finale avviene il primo, interessante, rimescolamento di carte: tra i fuggitivi resistono solo Tonelli e Marcellusi, raggiunti poco dopo dal compagno di squadra Samuele Zoccarato (Bardiani-CSF-Faizané), ma il gruppo si avvicina sensibilmente e anche Tonelli deve desistere. Il ritmo della Eolo-Kometa si fa sempre più elevato e, a 47 km dal traguardo, sullo strappo di Coreggia la corsa s’infiamma. Su Marcellusi e Zoccarato si portano Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert), Samuele Battistella (Astana Qazaqstan), Marco Tizza (Bingoal-Pauwels-WB), Andrea Piccolo (DroneHopper-Androni) e Filippo Zana (Bardiani-CSF-Faizanè).

Questo interessante tentativo di 7 unità si porta presto ad un vantaggio di 20”, mentre dietro sono le formazioni escluse a guidare l’inseguimento. Zoccarato e Marcellusi perdono le ruote della testa della corsa, mentre il distacco diventa più cospicuo toccando i 50”. In corrispondenza del terzultimo passaggio sullo strappo di Coreggia Matteo Trentin (UAE) e Nicola Conci (Alpecin-Fenix) provano ad alzare il ritmo, ma l’accordo non sembra trovarsi. Provano così a gettarsi all’inseguimento Davide Ballerini (Quick-Step AlphaVynil), Giovanni Aleotti (Bora-Hansgrohe) e Christian Scaroni (Selez.FCI), mentre l’accordo tra i 5 di testa sembra resistere con efficacia. I 3 contrattaccanti sono riassorbiti da un gruppo scatenato in cui però nessuno sembra avere la soluzione per riportarsi sui battistrada, che continuano a difendere 30” di vantaggio. Il plotone infatti procede a strappi che però si annullano dopo poco, con anche Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan) a lavorare da stopper.

Il 40” con cui i 5 prendono per l’ultima volta la salita di Coreggia lasciano poco spazio a dubbi, nonostante gli sforzi di un indomito Filippo Conca (Lotto-Soudal) e di un Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizané) che dimostra di avere grande gamba. L’unica vittima dell’alto ritmo a cui vengono affrontati gli ultimi chilometri è Marco Tizza, che lascia i 4 ex compagni d’avventura a giocarsi la maglia tricolore. Si arriva dunque senza ulteriori scossoni all’ultimo chilometro, quando davanti cominciano i giochi tattici in vista della volata finale. Lo sprint è lanciato lunghissimo da Rota, che resta in testa a lungo ma viene sorpassato negli ultimi metri da Filippo Zana, che diventa il nuovo campione italiano.

Vince Zana, Lorenzo Rota in seconda posizione e Samuele Battistella terzo. Quarto poi un sorprendente Andrea Piccolo. Quinta posizione poi per Filippo Baroncini (Trek-Segafredo) che batte Filippo Fiorelli a 27". Settimo Marco Tizza, poi il gruppo a 38" è regolato da Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), che batte Marco Canola (Selez.FCI) e Giovanni Aleotti.
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