Le squadre 2022: Team BikeExchange-Jayco
L'ingaggio di Groenewegen promette di colmare in qualche misura il gap di risultati di un team che da diversi anni affronta una lunga fase di transizione. Simon Yates come al solito è pronto per il Giro, per Matthews focus classiche
Decimo anno di vita per la formazione australiana figlia del progetto del direttore sportivo Shayne Bannan e del ricco imprenditore Gerry Ryan, quest'ultimo vera anima ed ancora oggi patron del team sempre pronto a scendere in campo in prima persona per garantire la sopravvivenza della squadra, come accaduto proprio per questo 2022 laddove, attraverso il proprio marchio Jayco, si è affiancato come co-sponsor all'azienda australiana BikeExchange. Dal 2020 la leadership del settore prettamente sportivo è affidata al manager sudafricano Brent Copeland, in precedenza alla guida della Bahrain-Merida ed ancora prima all'italiana Lampre. Team con radici australiane ma da sempre a vocazione internazionale si affaccia a questo 2022 con la speranza di riscattare le ultime annate.
La formazione di nazionalità e anima australiana tanto ha contribuito a far crescere il movimento ciclistico in Oceania, dando un punto di arrivo solido e affidabile alle giovani promesse locali e riponendo grande fiducia nei propri storici leader, che spesso vediamo alle prese con calendari collaudati e poco vari. Nelle ultime stagioni in calo si è verificata in linea di massima una flessione nei risultati che però può essere forse figlia anche di alcune complicate vicende societarie, in particolar modo nella ricerca da parte del magnate Gerry Ryan di un nuovo sponsor che possa garantire un futuro sicuro alla squadra, più di quanto non lo faccia BikeExchange. La ricerca, appunto, si è rivelata tutt'altro che facile e ha già visto il fallimento di due importanti trattative: quella con la spagnola Manuela Fundación e quella con la Canadese Premier Tech, poi accasatasi alla Israel.
Il 2021 del team, da qualcuno accusato di essere "Yates-centrico" (forse anche in virtù della presenza fino al 2020 anche del gemello Adam) non ha di certo portato a risultati sensazionali ma sono comunque arrivati buoni piazzamenti in linea con le aspettative. Lo stesso Simon Yates è terzo al Giro d'Italia vincendo la tappa con arrivo all'Alpe Mera, dopo aver in precedenza stravinto il Tour of the Alps. Lucas Hamilton si cimenta con successo nelle corse di una settimana portando a casa un quarto posto alla Parigi-Nizza ed un ottavo al Romandia. Esteban Chaves e Luke Durbridge concludono in sesta posizione rispettivamente Volta a Catalunya e Benelux Tour. Infine Michael Matthews, che sorprendentemente non riesce ad alzare le braccia al cielo nell'arco della stagione è sesto alla Milano-Sanremo e quarto all'Amstel.
IL MERCATO
Colpo di coda inaspettato di un mercato che si preannunciava scarico è senza dubbio l'ingaggio dello sprinter neerlandese Dylan Groenewegen. Il velocista, che ha interrotto anzitempo il proprio contratto con la Jumbo-Visma cercava maggiore spazio e libertà e il team BikeExchange sembra proprio essere la giusta soluzione. Altri arrivi di un bilancio che vede nel complesso 8 entrate e 6 uscite sono lo statunitense Lawson Craddock, il nostro Matteo Sobrero e il lussemburghese Jan Maas. La cessione più nota è sicuramente quella che riguarda il colombiano Esteban Chaves, che è parso in ripresa dopo alcune stagioni opache. Lasciano il team anche i gregari di lungo corso Nieve, Zeits e Bookwalter, quest'ultimo ritiratosi dal ciclismo pedalato. Infine cambia aria il giovane Robert Stannard, velocista atipico di cui si parla molto bene, trasferitosi all'Alpecin-Fenix.
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Alexandre Balmer (Svi, 2000)
Jack Bauer (Nze, 1985)
Sam Bewley (Nze, 1987)
Kevin Colleoni (Ita, 1999)
Lawson Craddock (Usa, 1992)
Luke Durbridge (Aus, 1991)
Alexander Edmondson (Aus, 1993)
Tsgabu Grmay (Eti, 1991)
Dylan Groenewegen (Ola, 1993)
Kaden Groves (Aus, 1998)
Lucas Hamilton (Aus, 1996)
Michael Hepburn (Aus, 1991)
Damien Howson (Aus, 1992)
Amund Grøndahl Jansen (Nor, 1994)
Christopher Juul Jensen (Dan, 1989)
Tanel Kangert (Est, 1987)
Alexander Konychev (Ita, 1998)
Jan Maas (Ola, 1996)
Michael Matthews (Aus, 1990)
Cameron Meyer (Aus, 1988)
Luka Mezgec (Slo, 1988)
Kelland O'Brien (Aus, 1998)
Jesús David Peña (Col, 2000)
Nick Schultz (Aus, 1994)
Callum Scotson (Aus, 1996)
Dion Smith (Nze, 1993)
Matteo Sobrero (Ita, 1997)
Campbell Stewart (Nze, 1998)
Simon Yates (Gbr, 1992)
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L'ANALISI
CORSE A TAPPE: Simon Yates è indiscutibilmente leader della formazione, e per il quinto anno consecutivo in questo 2022 avrà nel Giro d'Italia il proprio obiettivo principale. L'australiano Lucas Hamilton ha già dimostrato di saper competere per la classifica nelle corse di una settimana, ma mai nei grandi giri, chissà che il 2022 non porti per lui ad un'affermazione più ampia. Discorso abbastanza simile per il connazionale Nick Schultz, spesso però relegato a compiti di gregariato. Parliamo infine di Matteo Sobrero, campione italiano a cronometro. Il ventiquattrenne piemontese ha dichiarato di voler provare a coltivare la classifica nelle gare di una settimana.
VOLATE: Dylan Groenewegen risolve i problemi alla squadra australiana per quanto riguarda le volate, sarà lui il velocista di punta, ad esempio, al Tour de France, dove sarà presente anche Michael Matthews, sprinter atipico che in passato si è dovuto impegnare sia nella preparazione delle classiche che in quella per gli sprint. Il giovane Kaden Groves scalpita ed è partito molto forte in questo 2022, sicuramente troverà più spazio rispetto alle scorse stagioni per mettersi in mostra e cogliere risultati. Presente in squadra anche l'esperto sloveno Luka Mezgec, che riesce sempre a farsi trovare pronto quando chiamato in causa.
CLASSICHE: Sollevato, con l'arrivo di Groenewegen, da eccessive responsabilità negli sprint l'ormai trentunenne Michael Matthews vuole dedicarsi maggiormente alle classiche, a partire dalla Milano-Sanremo che l'ha già visto due volte sul podio. L'australiano si sposterà poi tra Belgio e Olanda per preparare, tra le altre, Giro delle Fiandre ed Amstel Gold Race. Il reparto classiche rischia però di essere un po' limitato allo stesso Matthews in quanto sembrano mancare altri nomi che possano garantire piazzamenti importanti. La pattuglia che vedremo all'opera nelle corse di un giorno sarà comunque composta da buoni corridori come Luke Durbridge e Amund Grøndahl Jansen e giovani promettenti in cerca di affermazione tra i quali troviamo i nostri Alexander Konychev e Kevin Colleoni.