Andrea Bagioli vince il Gran Piemonte 2023 © GranPiemonte Twitter-RCS Sport
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Andrea Bagioli è perfetto: al Gran Piemonte battuti Hirschi e Aranburu

Il lombardo vince la corsa piemontese regolando allo sprint ristretto gli altri attaccanti; tra i migliori in salita, si dimostra anche il più veloce a Favria. Quinto posto per Ganna, ottavo Marcellusi, Van Aert lontano dai migliori

05.10.2023 16:32

Il Gran Piemonte è una corsa da cui non si sa mai cosa aspettarsi, sia perché il percorso che varia radicalmente di anno in anno non permette di avere punti di riferimento, sia perché essendo disputato nel mese di ottobre i valori in campo possono essere imprevedibili. Quest'anno, però, c'erano tutti gli ingredienti per assistere ad una corsa avvincente e di alto livello, e così è stato. I protagonisti annunciati alla vigilia hanno tutti mantenuto le promesse, fatta eccezione per un Wout Van Aert arrivato un po' scarico e presto fuori dai giochi, ma stavolta alla UAE e al suo specialista di semiclassiche Marc Hirschi è mancata la vittoria. La tattica della formazione emiratina è stata ancora una volta azzeccata, ma lo svizzero ha trovato sulla propria strada un avversario quest'oggi imbattibile. 

Andrea Bagioli è stato infatti semplicemente perfetto, prima dimostrandosi tra i migliori in salita, poi il più attento quando Hirschi ha allungato, infine il più veloce allo sprint ristretto, dove ottenere il successo era tutt'altro che banale. Il valtellinese nel 2024 passerà alla Lidl-Trek e potrà godere di maggiore libertà nelle corse di giornata, e viste queste ottime premesse dalla sua nuova avventura ci si aspettano grandi cose.

L’edizione 2023 della corsa piemontese presenta un percorso che si snoda interamente all'interno della provincia di Torino e decisamente diverso da quello proposto nelle ultime stagioni in cui a trionfare erano i velocisti. Quest’oggi si parte da Borgofranco d’Ivrea per arrivare a Favria dopo 152 km di cui la prima metà completamente pianeggianti, mentre negli ultimi 60 km sono inserite in successione le salite di Colleretto Castelnuovo, Faiallo, Alpette (ben 5 km all’8.8%) e Prascorsano per un finale inedito ma che promette spettacolo. Passando alla cronaca, la fuga di giornata tarda a formarsi, e la prima ora è corsa ad altissima intensità con diversi tentativi che non vanno in porto. Addirittura dopo 60 km si forma in testa un drappello comprendente anche Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), ma la Jumbo-Visma di Wout Van Aert riporta tutti sotto.

 La situazione però resta nervosa, ed infatti poco dopo riesce a prendere il largo un gruppo di 14 uomini, tra cui Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty), Davide Formulo (UAE Emirates), Thymen Arensman (Ineos Grenadiers), Michael Matthews (Jayco-AlUla) e Bob Jungels (Bora-Hansgrohe). Dietro è nuovamente la formazione giallo-nera ad inseguire con un ritardo si 2’. Sulla salita di Faiallo il gap comincia a calare, grazie all’azione della Jayco-AlUla, che decide di inseguire nonostante la presenza di Matthews in testa. Salendo le dure rampe verso Alpette la corsa esplode: in testa rimangono solo Formolo, Costa, Jonathan Caicedo (EF Education-EasyPost) e Harold Tejada (Astana Qazaqstan) ma a breve distanza si seleziona un gruppetto di scalatori in cui non c’è Van Aert, staccato dal forcing della Cofidis. Quasi giunti in cima, si ha un’idea più chiara della situazione all’inseguimento dei 4, con 13 tra gli uomini più attesi a 20” di ritardo.

Ai piedi dell’ultima difficoltà si verifica un raggruppamento generale: i fuggitivi vengono ripresi dai primi inseguitori, su cui rientrano un’altra quindicina di uomini. Non ci sta Marc Hirschi (UAE Emirates), che lancia un secco attacco, seguito dal solo Andrea Bagioli (Soudal-Quick Step). Dietro c’è una breve fase di incertezza, sfruttata al meglio da Alex Aranburu (Movistar) e Guillaume Martin (Cofidis), che rientrano sui battistrada. L’ultima scalata fa meno selezione del previsto, e i 4 si gettano a folle velocità verso Favria, anche se il vantaggio è molto ridotto. A 5 km dal traguardo i secondi di vantaggio sono solo 13, ma dietro tardano ad organizzare un inseguimento efficace, consegnando così la vittoria al quartetto, in cui tutti collaborano al massimo, almeno fino all’ultimo chilometro. 

Aranburu prende il rettilineo finale in testa, ma è Hirschi a lanciare la volata, affiancato da Bagioli. Tra lo svizzero e il valtellinese è testa a testa fin sul traguardo, ma negli ultimi metri la velocità di Bagioli ha la meglio: il Gran Piemonte è suo. Battuti Hirschi, Aranburu e Martin, pochi istanti dopo arriva il padrone di casa Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) quinto.

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