La B&B Hotels-KTM a Copenaghen alla partenza dell'ultimo Tour de France © Getty Images
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La B&B Hotels-KTM chiude, cronaca di un'opera incompiuta

Ripercorriamo gli incredibili ultimi mesi della squadra francese. Dal faraonico progetto per inseguire Cavendish e il WorldTour alla forzata rinuncia per mancanza di sponsor

10.12.2022 12:08

È arrivato il 7 dicembre l’annuncio ufficiale che di fatto decreta la chiusura della B&B Hotels-KTM, formazione Professional francese nata nel 2018 con il nome di Vital Concept e basata a Thiex, piccolo centro sulle coste della Bretagna. La direzione della squadra è stata sin dagli esordi affidata all’ex professionista francese Jérome Pineau, classe 1980, fino al 2015 duttile corridore e uomo-squadra che ottenne una vittoria di tappa al Giro d’Italia 2010 come risultato principale di una carriera spesso trascorsa al servizio dei compagni di squadra. Pineau però può essere considerato il vero e proprio animatore del progetto, che con regolarità e costanza in queste 5 stagioni di vita ha visto la compagine bretone ottenere 3 wild card per partecipare al Tour de France e garantirsi un roster competitivo, specialmente nelle corse dell’Europa del nord: a cavallo tra Francia e Belgio sono infatti arrivati i risultati migliori del team.

La stagione 2022 non è di certo stata inferiore alle aspettative, soprattutto grazie agli exploit di due giovani talenti come Axel Laurence, classe 2001, ed il veneto Luca Mozzato. I due corridori hanno infatti saputo garantire una notevole continuità di piazzamenti e buone prestazioni, anche se Mozzato non ha potuto coronare l’ottima stagione con una meritata vittoria e si deve accontentare, per ora, di alcuni piazzamenti di lusso tra i grandi del Tour de France. Laurance ha invece esultato per la prima volta tra i pro vincendo una tappa della Cro Race, dimostrando così di saper abbinare alle buone doti di scalatore un interessante spunto veloce. Il resto del team si è attestato decisamente un passo indietro ai due citati in termini di risultati, ma i numerosissimi piazzamenti ottenuti nelle corse minori dai vari Pierre Barbier, Franck Bonnamour e Jérémy Lecroq hanno contribuito ad un’annata solida ed in linea con le previsioni. Poi, all’improvviso, nel mese di luglio e con la squadra impegnata nel Tour de France, diverse voci riguardo a grandi sponsorizzazioni e progetti futuri cominciato a circolare.

Proprio al termine dell’ultima Grand Boucle le indiscrezioni sono state confermate dallo stesso Pineau, che nel mese di agosto scopriva le carte ed annunciava di avere raggiunto l’accordo per una grande sponsorizzazione con la città di Parigi, che avrebbe dovuto diventare primo sponsor del team e portare un budget stagionale di 15 milioni di euro, budget che avrebbe così permesso una rapida ascesa verso il WorldTour. Pineau non si accontentava, ed annunciava di aver già raggiunto un accordo con ben 5 corridori provenienti dalla massima divisione (Dylan Teuns, Michael Matthews e Cees Bol alcuni dei nomi accostati al team) e di essere in una fase avanzata della trattativa con Mark Cavendish, con la possibilità di offrire a Cannonball il ruolo di punta di diamante della squadra per il 2023. E, come se non bastasse, veniva contestualmente annunciata anche la creazione di una squadra femminile con atlete del calibro di Audrey Cordon-Ragot, Chloe Hosking e la campionessa olimpica Anna Kiesenhofer.

Le prime incertezze sulla realizzazione di questo ambizioso progetto sono sorti nel mese di ottobre, quando il silenzio del manager cominciava a protrarsi un po’ troppo a lungo e i media francesi iniziavano a riportare dei dubbi sul noto manager Didier Quillot, al lavoro con Pineau per la realizzazione delle trattative, che non sembra godere di grande fama tra i cugini d’oltralpe. Una conferenza prevista per la fine del mese, e poi annullata, in cui la dirigenza avrebbe dovuto aggiornare la stampa sugli sviluppi del progetto ha poi fatto aumentare decisamente le preoccupazioni di tifosi e corridori, ma questi ultimi, a quanto risulta dalle indiscrezioni dei media francesi, sono sempre stati rassicurati sulle vicende societarie. Ma i problemi erano solo all’inizio, perché con l’arrivo di novembre la situazione è precipitata definitivamente, vista soprattutto l’assenza del nome del team tra le squadre che avevano fatto richiesta di ottenere la licenza per il 2023. L’inaspettato è improvvisamente apparso evidente sotto gli occhi di tutti: il grande progetto annunciato in estate, che nelle settimane precedenti sembrava includere anche il colosso Amazon, era inequivocabilmente saltato, e ora la squadra faticava addirittura a garantire per il 2023 il livello già acquisito nelle ultime stagioni.

Ancora una volta, però, da Pineau arrivavano rassicurazioni, e molti corridori continuavano a fidarsi ciecamente del manager. Le proroghe generosamente concesse dall’UCI però si rincorrevano velocemente e nell’ultima settimana di novembre i corridori sono stati resi liberi di cercare una nuova sistemazione per il futuro. Ma si sa, il ciclomercato è spesso molto ricco per i big, ma sa essere spietato per i comprimari e gli onesti praticanti, e qualcuno di loro ha giustamente cominciato ad esternare le proprie preoccupazioni per il prosieguo della carriera. Pochi giorni fa quello che, ad ora, è l’ultimo atto: il 7 dicembre è arrivato l’annuncio ufficiale, comunicato agli atleti tramite una videoconferenza. Pineau si trova ad affrontare per la prima volta la dura realtà: il fallimento del grande progetto di sponsorizzazione previsto a luglio ha portato ad un effetto domino, causando il ritiro di quegli sponsor già presenti che non hanno più garantito nemmeno il supporto delle ultime stagioni. 

Ad oggi, la parola definitiva sul team sembra essere certa, anche se incredibilmente Jérome Pineau non vuole del tutto abbandonare quello che sembra un improbabile “miracolo”, definizione data da lui stesso, ovvero ripartire nella divisione Continental, la più bassa del professionismo. Ma la squadra al momento deve chiudere. Da Cavendish al nulla in pochi mesi: è l’estremo riassunto di un'altra opera incompiuta del nostro sport.

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