Il secondo posto perfetto di Annemiek van Vleuten
La maglia rosa è soddisfatta per il tempo guadagnato in classifica, nonostante la caduta in discesa. Incredula la vincitrice Niedermaier, al suo primo Giro Donne
Da una parte l'incredulità della debuttante, dall'altra la consapevolezza e la lucidità della veterana. Ci sono vent'anni e tre maglie rosa di differenza tra la giovane Antonia Niedermaier, vincitrice a sorpresa della tappa di oggi a Ceres, e Annemiek van Vleuten, seconda al traguardo e sempre più saldamente al comando di questo Giro Donne. Dall'intervista post-tappa è emerso tutto lo stupore della giovane tedesca, che ha tagliato il traguardo senza nemmeno alzare le braccia, per poi lasciarsi andare alle emozioni negli istanti successivi. Visibilmente soddisfatta invece la campionessa del mondo, che parla di “obiettivo raggiunto” dopo aver guadagnato ulteriore tempo sulle rivali in classifica, ma consapevole che la lotta per la maglia rosa non è ancora chiusa, dopo una tappa comunque estremamente impegnativa.
Antonia Niedermaier, vincitrice a sorpresa: “Non riesco ancora a realizzare cosa ho fatto"
“Sono veramente sconvolta, perché è il mio primo Giro Donne e sono ancora molto giovane. Non riesco ancora a realizzare cosa ho fatto, sono molto felice. Ho continuato a spingere e fino alla fine non sapevo se sarei riuscita ad arrivare o no, ma sul traguardo ho capito di avercela fatta ed è stata una grande sensazione. La dedica è per mia nonna, che è morta quest’anno ed era una delle persone più vicine a me. Questa vittoria è per lei.”
Annemiek van Vleuten: “Una giornata perfetta”
“È stata una giornata durissima, ora la maglia rosa è un po’ più salda sulle mie spalle, quindi direi che l’obiettivo è stato raggiunto. Alla fine sono riuscita anche a lottare per la vittoria; credo sia stata una tappa emozionante, ed è quello che vogliamo per il ciclismo femminile. Ho cercato di renderla ancora più emozionante nella discesa finale, ma mi sono presa un po’ troppi rischi. Niente di grave comunque, non ho potuto più giocarmi la vittoria ma questa è la corsa, l’importante è aver guadagnato ancora tempo in classifica. Sono andata subito a tutta dall’inizio della prima salita per non prendere rischi in discesa, e alla fine ero prima sola con Realini e poi in quattro. Alla fine è stata una giornata perfetta, abbiamo guadagnato ancora tempo in classifica, ma è stata una tappa dura. Non penso sia stata quella decisiva, anche l’anno scorso pensavamo che la tappa chiave fosse solo una e poi abbiamo capito che non bisogna concentrarsi troppo sulla singola giornata. Anche ieri e la prima tappa sono state decisive per la classifica, ma sulla carta non sembravano così dure”.
Juliette Labous: “Il podio è ancora alla portata”
“Siamo andate full gas dalla partenza. La squadra ha fatto un grande lavoro per portarmi nella posizione che volevamo all'inizio della prima salita. Francesca (Barale) è andata davanti nella prima parte, ma poi è partita Annemiek. Ho trovato il mio passo per gestire lo sforzo in salita e non ero lontana dalle prime. Ero nel gruppo giusto, abbiamo spinto dopo la discesa e siamo riuscite a rientrare sulle prime, ma purtroppo ci siamo guardate. Ho provato ad attaccare, ma mi hanno seguita e sono rientrate da dietro. Esmée (Peperkamp) ha fatto un gran ritmo sull'ultima salita e sono riuscita a staccare qualche rivale di classifica, il che mi aiuta molto psicologicamente. Ho dato tutto e alla fine sono felice del quarto posto di tappa e di essere ancora quarta in classifica. Il podio è ancora alla portata, quindi è stata una buona giornata. Una tappa dura, ma direi che abbiamo fatto un buon lavoro”.