La "Chicane di Arenberg": svolta a destra subito dopo il passaggio a livello, inversione stretta a U e nuova svolta a destra per l'ingresso nel settore a cinque stelle
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Van der Poel e la chicane della Roubaix: «È uno scherzo?!»

Non si placano le polemiche per l'introduzione della chicane di sicurezza prima dell'ingresso nella Foresta di Arenberg. Adam Hansen difende la scelta

04.04.2024 08:00

Quando Mathieu Van der Poel l'aveva utilizzato l'ultima volta per scrivere qualcosa, X si chiamava ancora Twitter. Un anno e due giorni fa, il non ancora campione del Mondo su strada aveva ripostato un video, che immortalava la DSM nel trashissimo momento “critical mass” durante l'edizione del Giro delle Fiandre vinto da Tadej Pogacar. «Chapeau TeamDSM», aveva scritto allora sarcastico il fuoriclasse dell'Alpecin, con tanto di emoticon “applauso” a completare l'innocente dissing.

368 giorni più tardi, Van der Poel è tornato a postare un pensiero sul rinominato social per manifestare la propria incredulità a corredo delle prime immagini della chicane disegnata dagli organizzatori della Parigi-Roubaix, pochi metri prima dell'ingresso nel settore più iconico dell'Inferno del Nord: quello della Foresta di Arenberg.

«Is this a joke?», si chiede senza tanti giri di parole il campione uscente di Fiandre e Roubaix, a quattro giorni dalla difesa del titolo conquistato l'anno scorso. Una domanda che sembrano essersi posti in tanti, non solo sui social - dove il video pubblicato nel pomeriggio di ieri da Stefano Rizzato è presto diventato virale - ma anche in gruppo: “Anziché cadere sulle pietre di Arenberg, ci schianteremo sulle transenne”, la sintesi del pensiero di molti, ma non di tutti. Non sono mancate, infatti, le congratulazioni per la decisione degli organizzatori, che alle 18 di ieri avevano ufficializzato il piccolo, grande cambio di percorso con questo post: «Per ragioni di sicurezza e in risposta alla richiesta di CPA Cycling [il sindacato dei Corridori, ndr], l'organizzazione della Parigi-Roubaix modificherà l'approccio alla Foresta di Arenberg. Il percorso prevederà una chicane subito prima l'ingresso nel settore, allo scopo di ridurre la velocità di ingresso dei corridori nel settore stesso e di limitare il pericolo di cadute sulle pietre».

Gouvenou: «Una soluzione temporanea, a cui dovranno seguire scelte definitive»

Tra i più soddisfatti, i Visma-Lease a Bike: tanto Dylan Van Baarle, vincitore sulle pietre della Roubaix nel 2022, quanto il direttore generale Richard Plugge hanno manifestato, sempre su X, il proprio apprezzamento per l'intervento del direttore della corsa Thierry Gouvenou. Il fatto che, proprio Van Baarle e l'allora Jumbo-Visma, siano stati tra i più danneggiati dal passaggio nella Foresta l'anno scorso (e dalle cadute quest'anno, vedi alla voce Wout Van Aert), con l'olandese rovinosamente caduto a terra e bifratturato, non è certamente un caso.

Nel commentare la decisione, lo stesso Gouvenou ha sottolineato come si tratti di una soluzione temporanea, a cui dovranno seguire ragionamenti più accurati e decisioni definitive. Una pezza peggiore del buco per alcuni, la soluzione migliori possibile, visto il poco tempo a disposizione, per altri. La discussione proseguirà senza dubbio almeno fino a domenica, nella speranza che tutto fili liscio e che non sia la corsa a prolungarla ulteriormente. Quel che è certo è che la modifica del percorso non renderà meno aspra la feroce lotta per le posizioni che accompagna l'avvicinamento all'ingresso nella Foresta, che rimarrà uno dei punti chiave e più pericolosi di tutta la corsa, e ridurrà sensibilmente la velocità di ingresso sulle pietre, abbassando drasticamente la probabilità di cadute in questo tratto - ma non prima - e rendendo ancor più dura e selettiva Arenberg, dove i corridori saranno impegnati in uno sforzo decisamente più lungo e intenso rispetto agli anni scorsi. Insomma, la semplice introduzione di una doppia svolta a destra e di una curva a U potrebbe rappresentare una svolta tattica tutt'altro che banale dell'intera corsa.

Hansen: «Così la Foresta sarà ancora più impegnativa»

Lo ha fatto notare anche il Presidente di CPA Cycling Adam Hansen, che ha salutato con ovvia soddisfazione l'accogliemento della richiesta da parte degli organizzatori: «È una conquista dei corridori, abbiamo agito nel loro interesse», ha fieramente commentato Hansen, che sottolineato come l'ingresso più lento ad Arenberg renderà l'iconico settore non solo più sicuro, ma anche più selettivo di quanto già non fosse. «Nulla è più stressante di entrare ad Arenberg a 60 e più km/h», ha risposto a Hansen a chi gli chiedeva se la neonata chicane non rischiasse di aumentare il nervosismo in gruppo. Un punto di vista difficilmente contestabile, senza ombra di dubbio, come del resto paiono del tutto legittime le perplessità manifestate da chi si aspettava un intervento di tutt'altro genere. Probabilmente la soluzione più facilmente percorribile, negli anni a venire, sarà quella di invertire nuovamente il senso di percorrenza della Foresta di Arenberg, facendo entrare così i corridori dopo una svolta a destra e, di conseguenza, a velocità ridotta. Se ne parlerà da lunedì, con argomenti più concreti di quelli a disposizione in questo momento.

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