Sweeck zittisce tutti dopo le polemiche dei giorni scorsi
Ciclocross

Iserbyt, a chi davi del frustrato, allora?

Sweeck si aggiudica la prima vittoria in carriera in Coppa del Mondo battendo Van der Haar e il leader della generale caduto a metà gara. Nelle categorie giovanili successi per Nys e Van der Eijnden

30.10.2022 13:08

La Coppa del Mondo sbarca finalmente in Belgio e lo fa con una prova inedita in quel di Maasmechelen, nel territorio della riserva naturale di Terhills sorta nei pressi dell'ex miniera. L'organizzazione, che punta a rendere questo il primo cross a rifiuti zero, ha ideato un percorso con svariate trappole tecniche e qualche muro ripido, ma sostanzialmente il tracciato si presenta velocissimo, proprio come Tabor e i due circuiti americani, e adatto solamente ad un certo prototipo di crossista che fa della scorrevolezza la propria arma preferita. Novità della CDM dopo la rinuncia di Rucphen, la tappa di Maasmechelen è stata preceduta nei giorni scorsi da svariate polemiche riguardo la struttura della Coppa targata Flanders Classic. Alcuni degli uomini di punta del circus, tra cui Lars van der Haar ed Eli Iserbyt, hanno posto sotto esame l'aspetto economico della challenge più impegnativa tra le tre principali, sottolineando come non sia sufficientemente remunerativa né per il vincitore né per i piazzati a causa dell'assenza delle tasse di partenza, solitamente la fonte maggiore di introito per gli atleti. Queste polemiche, che si trascinano già dalla scorsa stagione, non fanno altro che porre ulteriori dubbi sulla reale necessità di allargare una CDM che già tre anni fa con le sue nove tappe complessive risultava la più importante delle tre, davanti persino al Superprestige.

Per ciò che concerne le competizioni maschili, la giornata si apre con la gara juniores, secondo di cinque appuntamenti che decreteranno il vincitore finale anche nella categoria U19. Trionfatore il neerlandese Guus van der Eijnden, che già nelle prime corse dell'anno si era comportato ottimamente; secondo ma ancora saldamente al comando della generale il francese Léo Bisiaux, oggi distante 15" dal vincitore. In terza posizione chiude Viktor Vandenberghe, belga da tenere in considerazione ogni volta che appiccica un dorsale sulla schiena, il quale precede lo statunitense Andrew August, già quinto ai Mondiali di Fayetteville da primo anno nel 2022. Da rimarcare anche i piazzamenti di due fratelli d'arte: Barnabás Vas, cinque anni più giovane della già affermata sorella Kata Blanka, è ottavo, mentre Floris Haverdings, fratello di David, chiude decimo. Entrambi con l'ausilio del tempo, dato che sono 2006 quindi nuovi della categoria, scaleranno probabilmente le gerarchie tra gli junior sino a diventare i punti di riferimento nelle prove internazionali nella prossima stagione. Samuele Scappini, miglior italiano, è diciannovesimo.

A livello under 23, sempre a proposito di parentele pesanti, altro successo per Thibau Nys, autore di un inizio di 2022-2023 semplicemente perfetto. Il portacolori della Baloise ha battuto per appena 2" il compagno di squadra Pim Ronhaar, che però si è fatto valere su un tracciato sicuramente poco avvezzo alle sue caratteristiche. In vista dell'Europeo di Namur, percorso sicuramente più favorevole all'ex iridato, la sfida si fa interessante e il Koppenbergcross di martedì non farà altro che aggiungere altra carne al fuoco. Terzo il solito Witse Meeussen a 5", davanti a Jente Michels, quarto a 10". Si è così ricomposto il drappello dei fantastici quattro destinato a dominare tra gli under in questa stagione, coppia Crelan permettendo (Joran Wyseure ed Emiel Verstrynge, oro e argento agli scorsi Mondiali, sono partiti però piuttosto piano quest'anno e oggi hanno terminato la prova nella parte meno nobile della top ten). Quinto il fenomenale David Haverdings, unico 2004 a chiudere nei dieci. Abbastanza bene gli italiani: Davide Toneatti undicesimo, Lorenzo Masciarelli conferma la tredicesima piazza di Tabor.

Tra gli élite, noto percorso e livello dei protagonisti, il favorito non può che essere Eli Iserbyt (Pauwels-Sauzen), vincitore delle prime tre tappe, le due americane di Waterloo e Fayetteville e quella ceca di Tabor. Il folletto belga deve però guardarsi le spalle anzitutto da Lars van der Haar (Baloise) e Laurens Sweeck (Crelan), apparsi combattivi e sul pezzo a Ruddervoorde, e in seconda battuta anche da Quinten Hermans (Tormans) e dal compagno Michael Vanthourenhout.

Dopo pochi secondi dalla partenza la gara perde subito un potenziale vincitore: Hermans, in seconda posizione dietro a Sweeck (ancora arrabbiato per la sconfitta di ieri a Ruddervoorde subita da Iserbyt dopo una gara bilanciatissima che senza forature avrebbe con ogni probabilità sorriso a Van der Haar), cade rovinosamente in discesa a causa di un banale errore tecnico che molto spesso condisce le sue corse e troppe volte, soprattutto nella scorsa stagione, lo ha limitato nei risultati. Comunque sia, le prime due tornate non vedono una selezione accentuatissima, soprattutto perché Laurens, Eli, Lars e Vanthourenhout sono tutti nelle prime posizioni e nessuno se la sente di tentare l'affondo con tutti gli avversari ancora facilmente attaccati.

Sweeck guida il gruppo anche nel terzo giro, durante il quale si verifica un parziale riappallamento con addirittura Hermans che rientra nel numeroso drappello di testa composto da almeno venti atleti. Anche Toon Vandebosch (Alpecin) è molto attivo in questa fase, insieme al campione svizzero Kevin Kuhn (Tormans). Per scongiurare il rientro di Quinten e per allungare un po' il plotoncino, Laurens accelera violentemente in apertura della quarta tornata, seguito da Vanthourenhout e Iserbyt che addirittura rilancia l'azione, mentre Van der Haar viene sorpreso nelle retrovie e transita al traguardo in settima posizione con poco meno di dieci secondi di ritardo dal terzetto di testa. Davanti al campione europeo anche Vandebosch, Kuhn e Niels Vandeputte (Alpecin).

Eli non si ferma, al giro di boa spinge sempre più forte con grande decisione, forse anche troppa, perché in una discesina con i sassolini scivola e rompe il manubrio. Fortunatamente per lui i box sono vicini e in qualche modo si salva perdendo solo una quindicina di secondi e una manciata di posizioni. Sweeck però non attendeva altro: non appena vede il rivale a terra piazza uno scatto devastante al quale un poco brillante Vanthourenhout non può replicare. Dietro di loro Van der Haar supera Kuhn e gli Alpecin riprendendo in un batter d'occhio anche Michael. A -4 giri il vantaggio di Sweeck su un quintetto formato da LVDH, Vanthourenhout, Kuhn, uno straordinario Joris Nieuwenhuis (Baloise, da questa stagione tornerà in pianta stabile alla disciplina con cui è cresciuto) e Iserbyt è di circa 10".

Ben presto il campione d'Europa stacca tutti e dopo un mezzo giro Eli ricuce su di lui. In due, a tre tornate dal termine, hanno la possibilità di unire le forze per rientrare sullo scatenato Sweeck, avanti di oltre quindici secondi. Non passa molto tempo però prima che sia LVDH che Iserbyt si accorgano che l'andatura tenuta dall'alfiere della Crelan è troppo elevata e le speranze di chiudere il gap sono minime e dipendono quasi interamente da un problema di Sweeck. Per non rischiare che da dietro rientrino Kuhn e Nieuwenhuis, Eli dà una seconda botta nell'ottavo giro e ne subisce poi le conseguenze nel finale, venendo staccato anche da Van der Haar, il quale si riavvicina pericolosamente anche al primo posto dopo la foratura di Laurens nell'ultima tornata. Fortunatamente il margine di sicurezza rimane intatto e Sweeck può finalmente festeggiare per la prima volta in Coppa del Mondo, dopo essersi già tolto molteplici soddisfazioni in passato al campionato belga (l'acuto di Anversa rimane il più importante della carriera) e tra Superprestige e DVV/X2O. La sua esultanza è polemica e diretta a Iserbyt che ieri al termine della prova di Ruddervoorde aveva accusato Sweeck di essere frustrato per non aver ancora vinto in questa stagione, dopo che lo stesso Laurens aveva dichiarato ai microfoni fiamminghi di non non aver apprezzato la condotta di gara conservativa di Eli che a suo avviso non faceva onore ad un campione come il piccolo belga. 
Secondo a 13" Van der Haar, come detto, e terzo a 20" lo stesso Iserbyt che riesce quindi a minimizzare i danni e rimanere al comando della generale. Quarto a 24" un opaco Vanthourenhout, il quale in questo back to back non ha dato segnali positivi in vista degli Europei. Chiude la top five a 27" un ottimo Vandeputte, a suo agio in un percorso pieno zeppo di insidie tecniche. Niels precede il campione svizzero Kuhn (a 31") ed Hermans (a 33"), pesantemente penalizzato dal pasticcio iniziale. Jens Adams è ottavo a 35", Vandebosch, un po' calato nel finale, nono a 39" e Ryan Kamp (Pauwels) partito malissimo termina decimo a 48". Appena fuori dalla top ten Nieuwenhuis, undicesimo a 56". Per il neerlandese è comunque un ritorno in campo più che ottimo dopo il quinto posto a Woerden di martedì.

 

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