Majka e Pogacar oliano gli ingranaggi per il Tour
Il percorso della prima tappa del Tour of Slovenia non suggeriva grandi movimenti, ma se la salita non viene a Tadej, Tadej si cerca la salita; il successo va al compagno davanti a Domen Novak. Albanese, quarto, è il primo dei battuti
Il Giro di Slovenia si apriva oggi con una tappa impegnativa, ma probabilmente concepita per assistere ad una volata ristretta, visto che le salite più impegnative erano lontane dal traguardo e gli ultimi 14 km in altopiano. Tuttavia la ciurma slovena presente al via ha deciso di iniziare a stuzzicarsi fin da subito, facendoci il regalo di farci divertire come matti. Ecco che ad oltre 60 km dal traguardo, sulla salita più dura di giornata (Zadlog, circa 4.5 km al 7.5%) a sorpresa è partito Domen Novak (Bahrain - Victorious) dopo essere stato pilotato dai compagni, sbriciolando velocemente il gruppo di testa. Se già Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) solitamente soffre la noia, stuzzicarlo non poteva che produrre un unico effetto: il fenomeno sloveno ha - verrebbe da dire "ovviamente" - rilanciato l'azione creando il caos generale.
In vetta sono rimasti in 4: Novak, Pogacar, Rafal Majka (UAE) e Sean Bennett (China Glory Continental Cycling Team). Alle spalle galleggiavano a bagnomaria brandelli di gruppi, con Matej Mohorič e Jan Tratnik (Bahrain) a condurre l'inseguimento in mezzo agli altri corridori colti nel sacco, tra cui i nostri Davide Gabburo (Bardiani-CSF-Faizanè) e Nicola Conci (Alpecin-Fenix), al debutto stagionale con la nuova maglia e subito pimpante. La successiva salita di Strmec ha creato qualche difficoltà a Bennett, che si è staccato dalla testa ed è stato ripreso dal solo Mohorič.
A questo punto la corsa ha trovato un equilibrio con i 3 uomini al comando, Mohorič e Bennett all'inseguimento a quasi 50" e un gruppo decisamente ristretto ad oltre 1'30", guidato dalla EOLO-Kometa. Mohorič, senza ricevere la collaborazione di uno stremato Bennett, è riuscito a ridurre il vantaggio fino a 25", ma l'inizio della salita finale (Razdrto, circa 7.5 km al 5.5%) gli ha suggerito di desistere e farsi riassorbire. L'ascesa era troppo pedalabile e troppo distante per pensare di vedere ulteriori movimenti e così il trio di testa è entrato sul tratto pianeggiante finale ancora compatto con 1'20" sul gruppo, dove invece ha iniziato ad esserci un po' di bagarre.
Rimaneva soltanto da attendere il finale per vedere se Novak, rimasto a ruota per oltre 50 km, fosse in grado di beffare la coppia UAE e conteggiare il ritardo del gruppo. Tuttavia Majka e Pogacar hanno preferito puntare sugli scatti a ripetizione: dopo un primo attacco vano di Tadej a 2 km dal traguardo, è stato Majka a piazzare uno scatto notevole a circa 1300 metri al traguardo. Novak, indomito, è riuscito a tenere il polacco a pochi metri fin sul traguardo, ma purtroppo per lui senza mai riuscire a riprenderlo, dovendosi così accontentare di arrivare 2° a 2" dal vincitore davanti ad un esultante Pogacar.
E' giunto a 48" il gruppo dei battuti, formato da 17 unità e capeggiato da un brillante Vincenzo Albanese (EOLO), davanti a Luka Mezgec (Team BikeExchange - Jayco), Nicola Conci, Matej Mohorič, Dernando Barcelo (Caja Rural - Seguros RGA), Davide Gabburo e Fabio Felline (Astana Qazaqstan Team). Da segnalare anche il 14° posto di Alex Tolio (Bardiani), rimasto con i migliori dopo aver fatto parte anche della fuga del mattino.
Al netto dei secondi di abbuono è analoga la classifica generale, che vede Majka al comando con 6" su Novak e 8" su Pogacar. Seguono gli altri a 58".