Mathieu Van der Poel: “Pogačar spinge ogni gara al limite e a me piace così”
L’ex iridato di Glasgow guarda alla sua prossima stagione: mi concentrerò sulle gare di un giorno. L’avversario Pogačar?“Quando lo vorrà, si giocherà senza alcun dubbio la Parigi Roubaix”
Cosa proverà Mathieu van der Poel a essere considerato soltanto il “secondo cannibale” dell’anno? Sorride l’ex iridato di Glasgow, e spera che lui, il convitato di pietra di ogni discorso sulle corse, Tadej Pogačar, non migliori ulteriormente nella prossima stagione.
Ha passato un weekend rilassante nel sud della Spagna, Mathieu. È stato la stella del Criterium de la Nucia (Alicante), tra bagni di folla e fantasiose sfide a bolidi da Rally.
E in quella atmosfera da vacanza, intervistato dal quotidiano sportivo Marca, ha parlato della stagione appena passata e delle sue idee per la prossima ancora tutta da programmare.
Una primavera 2024 molto buona la sua: gli è riuscita la doppietta Fiandre/Roubaix in maglia iridata. Non accadeva dai tempi di Rik Van Looy nel 1962. Nell’inverno precedente, aveva cannibalizzato la stagione di ciclocross, vincendo quasi tutto.
In autunno, si è scontrato con l'imbattibile Pogačar ai Mondiali di Zurigo. Nonostante l'intensa preparazione per riconquistare la maglia iridata, che tanto significava per lui, non è riuscito nell'impresa; tuttavia, ha comunque offerto una prestazione di alto livello
Unico neo, nel 2024 dell’asso olandese, il Tour de France: ha faticato a trovare se stesso nelle tre settimane transalpine. Forse, il prossimo anno, cercherà stimoli diversi, con altre discipline.
Il Tour…? So di essere migliore nelle gare di un giorno
Ci sono poche occasioni per un corridore come Van der Poel in un grande giro, ha ancora senso che si schieri alla partenza? Nell’ultimo Tour, come in quello precedente, il leader dell’ Alpecin – Deceuninck ha fatto da apripista al suo compagno Jasper Philipsen. Grande abilità, certo, ma tutto qui. Nessun risultato personale di rilievo.
Le sensazioni dell’olandese a riguardo sono incerte; non un giudizio netto, però nell’intervista al quotidiano spagnolo esprime tanti dubbi: “Dire che non sono stato contento del Tour forse è eccessivo, ma non mi sono divertito”.
Le aspettative di performance sin dalla sua prima Grande Boucle, erano diverse:“Al mio debutto al Tour – nel 2021 - sono riuscito a indossare la maglia gialla e le mie aspettative erano alte. Quest’anno ho avuto difficoltà a raggiungere il mio miglior livello in un Tour, ma non è andata male”.
Insistere sulle corse a tappe di tre settimane, secondo VDP, potrebbe essere controproducente: “So di essere più bravo nelle gare di un giorno e mi concentrerò su quelle”
In futuro l’olandese inseguirà veri obiettivi e reali interessi:“Non so se tornerò al Tour, forse sarà la volta buona per riprendere la mountain bike quest’estate”.
Pogačar è un rivale difficile, ma questo mi piace: vincerà la Parigi Roubaix
Mathieu e Tadej sono rivali nelle classiche monumento. Nel 2024 hanno vinto due monumento ciascuno: quelle delle “pietre”, Fiandre e Roubaix, l’olandese, Liegi e Lombardia lo sloveno.
Ma il campione di Komenda ha già vinto il giro delle Fiandre e per il prossimo anno conta di tornarci. Van der Poel lo aspetta: “Ho corso nelle Fiandre due volte con lui e siamo stati nelle prime posizioni a lottare. È un rivale difficile, e la cosa mi piace. Porta la gara all’estremo e questo mi sta bene”.
“La sua è stata una delle stagioni più impressionanti della storia del ciclismo e sono sicuro che ne sia felice”. Ma di ceto il neo campione del mondo non è appagato. Manca qualcosa nel suo palmarès e lo vedremo all’opera per colmare il vuoto.
Fra le poche assenti, proprio la Parigi Roubaix. Van der Poel pensa di trovare presto sulle pietre del nord della Francia, Pogačar a contendergli la prima posizione al mitico velodromo di cemento.“Nella tappa che abbiamo fatto al Tour de France sui settori della Roubaix ha dimostrato di essere fortissimo anche sul pavé, quindi penso di sì: Pogacar sarà competitivo a Roubaix il giorno in cui deciderà di correre lì”