I team 2018: Androni Giocattoli-Sidermec
L'obiettivo per la squadra di Savio è confermarsi miglior Professional italiana. Cattaneo e Gavazzi i capitani, attesa per i giovani sudamericani e non
Dopo aver analizzato tutte le 18 squadre dell'UCI World Tour 2018, passiamo adesso alle quattro formazioni italiane della categoria Professional, le uniche registrate in Italia tra le prime due divisioni del ciclismo mondiale. Iniziamo con l'Androni Giocattoli-Sidermec di Gianni Savio che, dopo essere stata ad un passo dalla chiusura e dall'abbandono del main sponsor, in virtù del successo nella Coppa Italia si è abbondantemente conquistata la partecipazione al Giro d'Italia e quindi vivrà una stagione ad impegno pieno: a questo punto per i corridori diretti in corsa da Giovanni Ellena, Giampaolo Cheula e Alessandro Spezialetti converrà confermarsi ad alto livello, per evitare che la sua posizione venga di nuovo messa in discussione. La stagione è cominciata ottimamente, coi successi di Matteo Malucelli e Ivan Sosa alla Vuelta al Táchira.
L'Androni versione 2018 sarà orfana della sua stella Egan Bernal, destinato ai più prestigiosi palchi internazionali. Per il resto la formazione rispetto alla passata stagione è rimasta pressoché identica, con una lieve riduzione di organico (da 19 a 17 corridori) e 3 innesti (stranamente, nessun neoprofessionista): il secondo ritorno di Manuel Belletti, l'arrivo di Alessandro Bisolti ed il rilancio di Luca Chirico. È una squadra che potrà dunque confermarsi su ottimi livelli, magari puntando al successo in qualche semiclassica italiana, oltre che ovviamente a mettersi in evidenza il più possibile al Giro.
ROSA
Davide Ballerini (Ita, 1994), Manuel Belletti (Ita, 1985), Marco Benfatto (Ita, 1988), Alessandro Bisolti (Ita, 1985), Raffaello Bonusi (Ita, 1992), Mattia Cattaneo (Ita, 1990), Luca Chirico (Ita, 1992), Marco Frapporti (Ita, 1985), Mattia Frapporti (Ita, 1994), Francesco Gavazzi (Ita, 1984), Matteo Malucelli (Ita, 1993), Fausto Masnada (Ita, 1993), Kevin Rivera (Crc, 1998), Iván Ramiro Sosa (Col, 1997), Matteo Spreafico (Ita, 1993), Rodolfo Torres (Col, 1987), Andrea Vendrame (Ita, 1994).
L'ANALISI
CORSE A TAPPE: Da derelitto a un passo dal ritiro a capitano di una formazione professional: il recupero di Mattia Cattaneo come atleta è stata una delle notizie più belle del 2017. Impossibile riavere il corridore che ha vinto un Giro Bio ed è salito sul podio del Tour de l'Avenir dopo tutto quello che ha passato, ma con un altra stagione senza problemi fisici Mattia potrebbe cominciare a togliersi grosse soddisfazioni, anche nelle brevi corse a tappe, o concorrere per la maglia blu al Giro d'Italia. La posizione di uomo di classifica è coperta anche dal colombiano Rodolfo Torres, nella quale comincerà a distinguersi già alla Vuelta a San Juan in Argentina, dove deve difendere il sorprendente terzo posto ottenuto nella passata stagione. Un terzo uomo che potrebbe fare molto bene nelle corse a tappe in maglia biancorossa è Luca Chirico: il varesino si è ben distinto nelle passate stagioni in corse minori, e anche alla Vuelta al Táchira sta confermando questa sua caratteristica. In maglia Androni avrà l'occasione di proporsi su palcoscenici variegati, magari puntando anche a un successo a livello professionistico.
VOLATE: Non mancano le soluzioni in volata per questa Androni, che potrà portare a casa diversi successi negli sprint anche in questa stagione grazie ai suoi corridori più veloci. Un valore aggiunto è il ritorno di Manuel Belletti, per il quale gli anni, arrivati a 33 cominciano a farsi sentire: in maglia Androni cercherà di ritrovare la vittoria che è mancata l'anno scorso, sebbene potrebbe soffrire l'alternanza con Gavazzi in determinate gare. Nelle corse a tappe esotiche, spazio ai più giovani Matteo Malucelli e Marco Benfatto, più forti sulla pura velocità che nelle corse difficili. Insieme hanno portato parecchie vittorie all'Androni (3 Malucelli l'anno scorso, 10 Benfatto in due anni, sebbene tutte al Tour of China), ma verrà chiesto loro di migliorarsi se non vorranno restare esclusi dalle corse storiche e più prestigiose.
CLASSICHE: Francesco Gavazzi rappresenta una garanzia di risultato per l'Androni: un corridore che oltre a essere molto veloce sa tenere in salita è preziosissimo per una squadra come l'Androni che ha bisogno di punti sicuri in Coppa Italia. Forse anche per le tattiche esasperate sui piazzamenti, nel 2017 il successo è però mancato: vedremo se quest'anno il valtellinese avrà possibilità di rifarsi. Altro elemento velenoso è Marco Frapporti, vera bandiera del team per il quale correrà per la sesta stagione consecutiva: il bresciano è un uomo-squadra, sa mettersi a disposizione dei compagni, ma quando serve non disdegna il ruolo di capitano e l'ha dimostrato quest'anno a Lugano, arrivando molto vicino al successo che gli manca dal 2013. Un nuovo tassello che è andato a inserirsi nell'Androni per le classiche è Fausto Masnada: l'anno scorso è stato il migliore dei neoprofessionisti per risultati, arrivando anche sul podio del Giro di Turchia. Il bergamasco però da dilettante si distingueva soprattutto nelle corse di un giorno, vinte in solitaria con splendide progressioni quando era in giornata, e nel 2018 potrebbe ritrovare il piglio del vincente.
GIOVANI: Il ciclo aperto nel 2017 coi neoprofessionisti è stato così proficuo per Savio e soci da non ritenere necessario alcun nuovo innesto in tal senso. Oltre al già citato Masnada, sono entrati nella serie A del ciclismo anche Davide Ballerini e Andrea Vendrame senza sfigurare. Il canturino al suo primo anno di professionismo (ma con una solida esperienza Continental alle spalle) non ha dimostrato alcun timore reverenziale, entrando spesso in azione nel vivo delle corse di un giorno a favore dei compagni e trovando alcuni piazzamenti negli arrivi in volata meno facili, facendo leva sul suo spunto veloce. Ancora meglio la prima annata di Vendrame, che ha trovato il suo terreno ideale nelle combattive corse francesi di primavera, trovando anche un successo di tappa al Tour de Bretagne: per entrambi l'esperienza da professionisti sembra durerà molto a lungo. Confortante anche l'esordio dei due pupilli sudamericani, il colombiano Iván Sosa ed il costaricense Kevin Rivera: come Bernal si sono rivelati piuttosto precoci, dimostrando entrambi una particolare attitudine per le corse a tappe; Rivera in particolare è riuscito a vincere la sua prima corsa, il Tour of China II, sebbene debba ancora compiere 20 anni. Anche il 2018 sarà un anno di attesa e crescita, chissà che uno dei due non sia già ai nastri di partenza del Giro d'Italia.