Ben O'Connor dopo il numero a Yunquera: «È stato bellissimo dominare così»
Marco Frigo: «Giù il cappello per l'australiano, ma sono contento lo stesso»
Il numero di Ben O'Connor nella tappa di Yunquera ha completamente ridisegnato la classifica della Vuelta di Spagna e, al tempo stesso, ha in parte incrinato le certezze dei grandi favoriti. In contumacia dei big, che hanno scelto di restare in silenzio, ascoltiamo le voci dei protagonisti della fuga che ha monopolizzato la 6ª frazione della corsa spagnola.
O'Connor: «Sono pronto a godermi ogni istante in maglia rossa»
Il 28enne della Decathlon AG2R La Mondiale tradisce gioia e incredulità quando si presenta davanti alle telecamere per la consueta intervista a diffusione internazionale: «Quando il primo attacco ha preso il largo, ero un po' dispiaciuto, perché pensavo di aver perso una grossa chance. Tuttavia, quando la corsa è ripartita, mi sono subito inserito nella fuga. Sentivo che questa era una giornata densa di opportunità ed ero davvero convinto di poter vincere la tappa. È stato bellissimo dominare in questo modo e mi sono goduto ogni momento della corsa. Prima di iniziare la Vuelta, ho visto l'elenco dei corridori che avevano vinto almeno una tappa in tutti e tre i Grandi Giri. Dopo questo successo, sono orgoglioso di vedere il mio nome in questa lista. E indossare la maglia rossa è una di quelle esperienze che capitano una volta sola nella vita. Pertanto, sono pronto a godermela un istante dopo l'altro».
A questo punto, è lecito chiedersi quanto possa durare il suo primato in classifica. Con grande realismo, O'Connor ammette che «tutto dipenderà da cosa accadrà nelle frazioni di Cazorla e Granada. So che è un'opportunità senza eguali e, pertanto, farò tutto quello che posso per conservare la maglia di leader. Mi sembra un dejà-vu di quanto accadde al Tour de France di tre anni fa (quando O'Connor riuscì a scalare la classifica grazie a una fuga da lontano per poi chiudere ai piedi del podio, ndr): anche allora partii male».
Frigo: «Onore a Ben». Lipowitz: «Il ritardo in classifica non ci spaventa»
Qualche motivo di rammarico per non essere riuscito a seguire il nuovo leader della Vuelta, ma anche la consapevolezza di aver disputato un'ottima tappa: il vicentino Marco Frigo ha commentato il suo 2° posto ai microfoni di Eurosport. «Oggi abbiamo corso a pieni giri fin dal primo tratto pianeggiante e, in questo modo, abbiamo affrontato anche la prima salita del percorso. Sono stato il più possibile in testa al gruppo, ma non sono comunque riuscito a seguire l'attacco di O'Connor. E un po' mi dispiace, perché le cose potevano andare diversamente. D'altro canto, ho chiuso con un ritardo di 4' dal vincitore. Non posso fare altro che togliermi il cappello per la prestazione di Ben. Ad ogni modo, se non ci provi, non puoi sapere come andrà a finire. Per il resto, sono comunque felice».
Sul podio di giornata anche il tedesco Florian Lipowitz, che ha oltretutto sfilato la maglia bianca dalle spalle di Antonio Tiberi: «Il nostro piano prevedeva che almeno uno di noi entrasse nella fuga iniziale», ha dichiarato a Eurosport il promettente corridore della Red Bull-BORA-Hansgrohe. «Ci sono stati tantissimi scatti in salita e, dal canto mio, sono sempre riuscito a reagire. La situazione in testa era particolarmente caotica: nessuno si è risparmiato. Nonostante avessi un'ottima gamba, non sono riuscito a seguire l'azione decisiva: davanti ci siamo guardati un po' troppo e, di conseguenza, abbiamo lasciato andare O'Connor ». Il grande vantaggio concesso alla maglia rossa non spaventa più di tanto Lipowitz e, di riflesso, gli uomini del team austro-tedesco: «La situazione non si è messa bene, certo, ma ci sono tante tappe per recuperare terreno».