
Pogačar eguaglia Girardengo, Coppi e Kelly: tutti i numeri della Liegi-Bastogne-Liegi 2025
Il campione iridato ha surclassato la concorrenza nella classica conclusiva di primavera. Il riepilogo statistico della Doyenne numero 111, la nona Monumento in bacheca per Tadej
Tutto secondo i piani: così come nella precedente edizione, a Tadej Pogačar è bastato un singolo scatto a 900 metri dalla fine della Redoute per salutare i rivali e mettere le mani sulla nona classica Monumento della sua carriera. Così facendo, la stagione 2025 è diventata la terza annata consecutiva in cui due corridori diversi si sono aggiudicati almeno due delle cinque principali corse di un giorno della stagione, fatto senza precedenti.
A mente fredda, proviamo a riepilogare tutte le curiosità statistiche più rilevanti della 111esima edizione della Doyenne, che come di consueto archivia la Spring Classics.
Tadej sempre più nell'Olimpo tutto suo
Si rinnova l'abitudine di trovarci a fare le collezione dei primati stabiliti dal campionissimo sloveno dopo ogni nuova corsa vinta. In quella che è forse la più dominante campagna delle classiche mai vista (4 vittorie di cui due Monumento e altri 3 podi in sette gare), la superstar della UAE Team Emirates è diventato il primo corridore di sempre a centrare il podio in 6 classiche Monumento consecutive (dalla Liegi 2024 alla Liegi 2025).
Non solo: prima di Pogačar nel 2025, nella storia del ciclismo soltanto Eddy Merckx (1969 e 1975) e Sean Kelly (1984) erano riusciti a salire sul podio a Sanremo, Fiandre, Roubaix e Liegi nello stesso anno. Inoltre, solamente ‘Il Cannibale’ (1969 e 1975) era riuscito a trionfare alla Ronde e alla Doyenne nella medesima stagione.
Per il computo complessivo delle Monumento, il conto adesso dice nove: eguagliato il totale di Costante Girardengo, Fausto Coppi e Sean Kelly, con la chance di superarli già il prossimo ottobre con il Lombardia. Davanti a lui, restano solo i belgi De Vlaeminck (11) e Merckx (19), il cui storico primato ogni epoca comincia un minimo a tremare.
Il numero di vittorie in carriera dice invece 95: diventa sempre più probabile che il simbolico traguardo della tripla cifra possa essere tagliato durante la prossima Grande Boucle, considerando che al Delfinato potrebbe aggiungere qualche altro successo.
Un Italia presente e l'Irlanda che ritrova il podio
Dopo ben otto anni dall'ultima volta, l'Italia riporta tre suoi rappresentati nelle prime sei posizioni di una classica Monumento grazie a Giulio Ciccone (2°), Simone Velasco (4°) e Andrea Bagioli (6°). L'ultima volta era accaduto al Giro di Lombardia 2017 con Vincenzo Nibali vittorioso, Gianni Moscon sul terzo gradino del podio e Domenico Pozzovivo sesto.

Un risultato di notevole spessore per il movimento azzurro, specie se si considera che nelle ultime cinque edizioni della Liegi nessuno era riuscito a finire in Top 10. L'ultima occasione risaliva al 2019 con Davide Formolo, che esattamente come Ciccone terminò secondo.
Il 30enne abruzzese, inoltre, ripete quanto fatto da Romain Bardet lo scorso anno: chiudere in 2ª posizione dopo aver disputato nella stessa settimana il Tour of the Alps, concluso da entrambi nella Top 5 della classifica generale (5° Romain, 4° Giulio).
Nella Doyenne 2025 fa festa anche l'Irlanda che ritorna sul podio di una Monumento dopo quasi un decennio grazie a Ben Healy, quarto irlandese di sempre a riuscirci dopo Sean Kelly (15 podi complessivi), Dan Martin (4, l'ultimo alla Liegi 2017) e Stephen Roche (2). Nella storia della EF, il risultato il Healy è il terzo podio alla Liegi dopo il trionfo proprio di Dan Martin nel 2013 e il 2° posto di Woods nel 2018. Healy lo sfiorò già nel 2023 (4°).
Un primo bilancio delle Monumento
Estendendo il raggio a quanto visto in questa campagna di primavera, emergono alcune significative sentenze: su tutte, fa rumore la completa assenza del Belgio dal podio delle quattro Monumento disputate, incapace di andare oltre il 4° posto con Wout van Aert.
L'Italia è l'unica che ha piazzato due corridori diversi nei primi tre (Ganna alla Sanremo e Ciccone alla Liegi), mentre in casa Francia il piatto è piuttosto amaro: solamente Axel Laurance è stato capace di chiudere in Top 10 (8° posto alla Doyenne).
Da evidenziare il fantastico rendimento di squadra della Lidl-Trek: sia al Fiandre (Pedersen 2° e Stuyven 5°) che alla Liegi (Ciccone 2°, Nys 5° e Bagioli 6°) hanno piazzato più di un corridore nei primi cinque. In totale tre podi su quattro gare, in una campagna di primavera in cui sono arrivati anche i successi alla Gent-Wevelgem e all'Amstel Gold Race.
È andata decisamente meno bene invece alla BORA nel suo primo anno targata Red Bull: il 7° posto di Daniel Martínez alla Liegi è il miglior piazzamento in una corsa World-Tour di questa Spring Classics, in cui la formazione di Ralph Denk non è mai stata protagonista.