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Presentato il percorso del Criterium du Dauphiné 2025

Percorso tosto ma più docile del solito, con una cronometro di 18 km e 3 arrivi in salita nelle ultime tre frazioni; punto chiave la penultima tappa con Madeleine e Croix de Fer

30.01.2025 19:01

Il Criterium du Dauphiné si conferma nel 2025 come il tradizionale appuntamento di preparazione in vista della Grande Boucle e mantiene il canovaccio delle ultime edizioni, con un primo blocco di tappe variamente mosse e un trittico finale sulle Alpi, abbinati ad una cronometro a metà corsa. Il percorso sarà comunque un po' meno esigente rispetto agli ultimi anni, con una sola tappa di montagna veramente temibile e una cronometro dal chilometraggio più ristretto (circa 18 km), nonché in generale un numero maggiore di tappe che possono sorridere ai velocisti, quantomeno quelli più resistenti.

 

Le tappe nel dettaglio

Domenica 8 giugno - 1a tappa: Domérat - Montluçon (189.2 km)

Altimetria 1a tappa

La prima tappa è una delle quattro che pur essendo estremamente mosse e dispendiose potrebbero chiudersi in volata. Tutto il tracciato è fatto per lunghi tratti di continue ondulazioni e strade non semplicissime, ma la prima Côte arriva ufficialmente dopo un centinaio di km. La Côte de Sainte-Thérence e la Côte d'Argenty conducono all'interno del circuito finale, per salire una prima volta la breve ma arcigna Côte de Buffon e transitare dal traguardo. Iniziano due giri di 29.6 km, molto mossi: dopo 5 km abbastanza semplici a Domérat inizia una salitella di 4 km al 3.5% (GPM a metà, dopo i primi 1800 metri), seguita a stretto giro da un'altra non classificata di circa 1500 metri al 4%; anche se queste ondulazioni sono unite a qualche tratto tortuoso, non sono certo trascendentali, mentre ben più arcigno è lo strappo della Côte de Buffon (600 metri al 9.2%, quindi più dura del dato ufficiale) che termina a poco più di 4 km dall'arrivo. Da segnalare infine che dopo la discesa si incontra un ultimo zampellotto (300 metri al 4/5%) che termina a circa 1500 metri dal traguardo, in vista dell'ultima curva.

 

Lunedì 9 giugno - 2a tappa: Prémilhat - Issoire (204.6 km)

Altimetria 2a tappa

Tappa ancora più lunga e movimentata della precedente, che comunque dovrebbe strizzare l'occhio alla stessa tipologia di corridori avendo un finale più semplice. I 160 km che si corrono in linea verso Issoire sono quelli più densi di salite, con in particolare la dura Côte du Château de Buron proprio a ridosso del circuito finale quando mancano 57 km all'arrivo. Di questo si percorre una sola tornata: nei primi km la strada è lineare ma quella che sull'altimetria sembra pianura è in realtà un susseguirsi di brevi salitelle, fino a quella che da Saint-Germain-Lembron porta a Vichel (circa 2 km al 4%); dopo pochi km si affronta la  Côte de Nonette, leggermente più impegnativa, che propone l'ultimo GPM di giornata a 18 km dall'arrivo. Non sarà tutta pianura fin sul traguardo, visto che a 4.5 km dall'arrivo termina in località Chaffour un tratto di 2.2 km al 3.2%, con salita sensibile al 5/6% nella parte centrale. Tutti trampolini buoni per tentare mosse azzardate e che complicano l'organizzazione della volata ma comunque non sembrano particolarmente impegnativi.

 

Martedì 10 giugno - 3a tappa: Brioude - Charantonnay (202.8 km)

Altimetria 3a tappa

Anche la terza tappa ha un canovaccio simile, ma risulta ancora più tosta, sia perché nei primi km si sale in montagna con ascese piuttosto esigenti, ma soprattutto per il duro strappo posto nel finale: infatti una volta terminata la prima fase arcigna di 160 km, si percorrono 20 km di fondovalle che vengono interrotti dalla Côte du Château Jeaune (1.2 km al 9.2%) che termina a 19 km dalla conclusione; in vetta si incontrano 3.5 km di altopiano, 2 km di discesa e circa 2.5 km di pianura, prima di incontrare un ultimo strappo di circa 800 metri al 7% con passaggi in doppia cifra ad appena 9 km dal traguardo. Da sottolineare che gli ultimi km sono tutti in falsopiano.
 

Mercoledì 11 giugno - 4a tappa: Charmes-sur-Rhône - Saint-Péray (17.7 km - Cronometro individuale)

Altimetria 4a tappa

Cronometro breve e, come vuole la tendenza generale degli ultimi anni di ciclismo, movimentata tanto altimetricamente quanto planimetricamente. A metà prova si incontra infatti il duro strappo che da Les Croisières porta a Le Cours in 1.6 km al 9.4%, seguito da un ulteriore zampellotto a Toulaud (400 metri al 5%) dove si trova il rilevamento intermedio. Il tempo sarà in buona parte già fatto visto che da qui la strada è tutta sensibilmente a favore, ma può sempre essere che spendendo troppo in salita non si sia in grado di rilanciare correttamente in questa parte finale.
 

Giovedì 12 giugno - 5a tappa: Saint-Priest - Mâcon (182.6 km)

Altimetria 5a tappa

La 5a tappa è l'ultima più o meno semplice, forse anche la più favorevole ai velocisti. Anche stavolta il chilometraggio e le tante salite la rendono comunque una frazione dispendiosa: se è vero che le asperità si trovano concentrare nella seconda parte di corsa, è anche vero che nessuna di queste presenta grandi pendenze e che il finale vero e proprio è in verità piuttosto lineare. L'ultimo GPM è infatti posto sulla Côte des Quatre Vents a 27 km dall'arrivo e nel finale rimane da superare solo lo zampellotto di Charbonnières (600 metri al 5%) quando mancano 11 km al traguardo. C'è dunque qualche possibilità in più per i velocisti più puri.
 

Venerdì 13 giugno - 6a tappa: Valserhône - Combloux (139.1 km)

Altimetria 6a tappa

Si entra nel vivo di questo Delfinato con un arrivo in salita impegnativo ma esplosivo. La tappa è concepita per decidersi sulla salita conclusiva, ma i primi 100 km non presentano un metro di pianura, dunque sarà una giornata comunque molto impegnativa: la partenza è praticamente in salita e susseguono poi ascese a Murcier (7.4 km al 3.7%), Cercier (5.3 km al 4.3%), Côte de Villy-le-Pelloux (800 mt all'8.1%), Ménibel (2.8 km al 4.5%), Col des Fleuries (5.1 km al 4.4%), Saint-Laurent (2.8 km al 3.5%) e soprattutto Côte de Mont-Saxonnex (5.4 km all'8.7%). Queste montagne russe sono interrotte da circa 25 km di fondovalle prima di iniziare la salita finale, che, a dispetto dei due GPM, è un'unica salita di 9.2 km al 6.9%, con punte in doppia cifra nel primo tratto verso Domancy e negli ultimi 3 km. Una salita non tremenda che aprirà i giochi per la classifica, presumibilmente senza creare distacchi significativi.
 

Sabato 14 giugno - 7a tappa: Grand-Algueblanche > Valmeinier 1800 (132.1 km)

Altimetria 7a tappa

È il momento della tappa regina, che si corre sulle strade più mitiche e tradizionali delle Alpi francesi: non hanno bisogno di presentazioni le infinite salite al Col de la Madeleine dal suo versante più “facile” (24.6 km al 6.2%, ma divisi in tre tronconi con passaggi al 9/10%) e al Col de la Croix de Fer dal suo versante più ripido (22.4 km al 6.9%, 8.5 km al 9% nel tratto che porta al Col du Glandon); sembrerà invece sconosciuta l'ascesa a Valmeinier (16.5 km al 6.7%), che condivide però buona parte del tracciato con il più noto Col du Télégraphe. Le pendenze maggiori sono proprio nei primi 7 km (dal 7 al 9%), poi leggermente più agevole nei 2 km seguenti che portano al bivio per Valloire; qui si prende la strada verso il traguardo con uno strappo tosto (circa 1 km all'8%) a 6 km dall'arrivo seguito da un tratto di falsopiano con addirittura alcuni metri di discesa. La strada torna a salire per gli ultimi 5 km scarsi con pendenze molto regolari (media 7.2%). La cavalcata consente in questo caso di avere spettacolo fin dall'inizio, anche se i 15 km di fondovalle prima della salita finale lasciano pensare che il punto decisivo sarà proprio l'ascesa conclusiva. Da non sottovalutare il doppio passaggio a 2000 metri. 
 

Domenica 15 giugno - 8a tappa: Val-d'Arc > Plateau du Mont-Cenis (133.8 km)

Altimetria 8a tappa

La tappa finale è decisamente complicata da decifrare: finisce in alta quota, ma non ha certo l'aspetto di un tappone. Vivrà in crescendo, incontrando le prime côtes a bassa quota in partenza e salendo di altitudine in modo progressivo. Da un punto di vista della prestazione richiesta sarà una tappa molto strana, che ad ogni asperità prevede una discesa più breve (a volte anche di tanto) della salita quindi molto più tempo ad alta intensità rispetto a fasi di recupero. Potrebbe uscirne una frazione molto più impegnativa di quanto non sembri dall'altimetria: è comunque lampante che si parte da 315 metri e si arriva a quasi 2100. Le pendenze più arcigne si trovano proprio sull'ultima salita che porta al Colle del Moncenisio (9.9 km al 6.9%, con un tratto duro di 6 km al 7.7%, max 12%). In vetta si percorrono 5 km di altopiano a fianco del lago artificiale, appena ondulati e in lieve ascesa, buoni per dilatare i distacchi dopo aver fatto la differenza nel tratto più duro.

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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.