
Paris-Nice, Lenny Martinez re dei muri. Vingegaard soffre e lascia la maglia a Jorgenson
Prima vittoria World Tour e in una corsa a tappe per il francese della Bahrain-Victorious. Il danese cade a metà tappa e perde dal compagno, terzo dietro Champoussin
Continua lo scambio di maglia gialla della Paris-Nice tra i due capitani del Team Visma Lease a Bike, ma questa volta le sensazioni sono ancora più negative rispetto all'arrivo di ieri. Jonas Vingegaard perde il simbolo del primato dopo una quinta tappa di grande sofferenza, con una caduta a 80 chilometri dall'arrivo e poi staccato nettamente sulle durissime pendenze della Côte-Saint-André (1.7 km al 10.9%). Matteo Jorgenson torna invece in testa alla classifica, ma la tappa va a uno splendido Lenny Martinez, che già ieri aveva fatto vedere ottime cose.
Per il talentuoso scalatore francese non è solo la prima vittoria in maglia Bahrain-Victorious, ma anche la prima in carriera a livello World Tour e stranamente anche la prima in una corsa a tappe, perché finora si era imposto solo in semiclassiche francesi e al Trofeo Laigueglia di un anno fa. Il classe 2003 è uscito dal mazzo al secondo arrivo in salita in due giorni, che per condizioni esterne e caratteristiche della salita ha espresso valori molto diversi.
Paris-Nice 2025, la cronaca della quinta tappa
Sono diversi i tentativi di fuga dalla partenza di Saint-Just-en-Chevalet, in cui tra i più attivi ci sono Mauro Schmid e Michael Matthews per la Jayco AlUla, oltre a Bruno Armirail (Decathlon AG2R-La Mondiale) o Anthony Turgis (Team TotalEnergies). Solo sulla Côte de Trèves (2.3 km al 5.8%), dopo più di 100 chilometri di tappa, riescono ad avvantaggiarsi Ben Swift (INEOS-Grenadiers) e Thibaud Gruel (Groupama-FDJ), che possono prendere un paio di minuti di vantaggio.
I due fuggitivi non preoccupano la Visma, che invece corre qualche brivido in più sulla caduta di Jonas Vingegaard a poco più di ottanta chilometri dall'arrivo. La maglia gialla rientra in gruppo dopo un controllo all'auto medica, con i segni evidenti della botta sul labbro. Negli ultimi cinquanta minuti si affrontano sei strappi brevi ma tutti con pendenze importanti, a cominciare dalla Côte du Chateau Jaune (1.2 km al 9.2%) e dalla Côte de Sibuze (1.1 km all'8.3%).
Con la fuga a una manciata di secondi, Tobias Foss prova ancora una volta a muoversi da lontano, raggiungendo il compagno di squadra Swift in testa alla corsa. Ai -40 si muovono Oscar Riesebeek (Alpecin-Deceuninck), Michael Matthews e Iván Romeo (Movistar Team), indubbiamente il più pericoloso in classifica generale a 2'01" da Vingegaard. Il terzetto viene subito neutralizzato, mentre davanti Foss continua a guadagnare e sulla Côte de Chavagneux stacca anche i compagni di fuga.

Il norvegese ai -20 è addirittura maglia gialla virtuale, con 1'10" di vantaggio sul gruppo. Solo sulle pendenze più dure della Côte d'Arzay (1.3 km al 7.9%) inizia a perdere secondi, mentre dietro a fare il forcing è Kevin Geniets (Groupama-FDJ). Davanti ci sono tutti gli uomini di classifica ad eccezione di Vingegaard, rimasto a lungo in coda scortato da Victor Campenaerts. Il danese torna davanti insieme ai compagni solo negli ultimi sei chilometri, quando il vantaggio di Foss è ormai minimo.
Vingegaard cede, Lenny Martinez vola
Il gruppo arriva ai piedi Côte-Saint-André scortato da un inesauribile Mads Pedersen, anche oggi autore di un grandissimo lavoro per Mattias Skjelmose. La maglia bianca è però tra i primi ad andare in difficoltà sulle durissime pendenze del muro finale, insieme al connazionale in maglia gialla. Vingegaard mostra di nuovo tutta la sua sofferenza e si stacca molto presto, mentre davanti Jorgenson continua a fare la sua gara e prova a stare davanti di passo. Lo statunitense si toglie di ruota i connazionali Magnus Sheffield e Brandon McNulty, non brillantissimo così come il compagno Joao Almeida, mentre davanti rimangono Harold Tejada e Clément Champoussin (XDS-Astana), Florian Lipowitz (Red Bull-BORA-hansgrohe) e Lenny Martinez (Bahrain-Victorious). Proprio quest'ultimo è l'unico ad avere un grande spunto negli ultimi metri, con cui riesce a fare distacco e vince per la prima volta in carriera nel World Tour. Champoussin sceglie il lato sbagliato, si trova chiuso e chiude secondo davanti al nuovo leader della corsa.
La classifica generale cambia nuovamente volto: Jorgenson torna in giallo con 22" su Vingegaard, che chiude la tappa al sedicesimo posto a 26". Lipowitz sale al terzo posto a 36", mentre Almeida alla fine limita i danni in un finale non ideale per lui, chiudendo sesto a 7" dal vincitore e trovandosi a 40" in classifica. Martinez è quinto a 55" e scavalca un deludente Skjelmose, mentre tutti gli altri sono a oltre un minuto dalla maglia gialla. Domani giornata di tregua (anche se di 210 chilometri), con possibile volata di gruppo o fuga da lontano.