La Colombia si sta preparando a una nuova età dell'oro
Il ritorno del Tour Colombia ha rilanciato il ciclismo nel paese, con le Continental che passano da due a sei. La Nu Colombia ha sorpreso tutti, battendo anche gli squadroni WorldTour
Terzo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: i Campionati Nazionali di Filippine e Nuova Zelanda e la Nu Colombia, vincitrice a sorpresa del Tour Colombia.
Le corse della settimana
Campionati Nazionali Filippine e Nuova Zelanda
Mentre in Europa la stagione comincia lentamente ad entrare nel vivo, negli altri continenti continuano i campionati nazionali. In questa settimana si è corso nelle Filippine, dove Nichol Pareja ha regalato la prima storica vittoria UCI alla Victoria Sports, conquistando il titolo a cronometro. Il ventitreenne ha preceduto di 25” Joshua Pascual e di 58” il compagno di squadra Alexis Pagara. Il campione uscente Rustom Lim (Go for Gold Philippines) non è andato oltre il diciannovesimo posto, con ben 4’50” di ritardo. Fra gli under 23, invece, si è imposto Julius Tudtud.
Nella prova in linea è andata in scena un’altra esibizione di Jonel Carcueva (Go for Gold Philippines), che si è imposto in solitaria per il terzo anno consecutivo. A 1’01” il compagno di squadra Jericho Lucero si è preso il secondo posto, mentre Ronald Lomotos ha completato il podio con 1’10” di ritardo. Da segnalare il quarto posto di Junrey Navarra a 2’12: il trentaduenne, che in passato ha disputato diverse gare in Italia con la Dimension Data Continental, è tornato nella top ten di una corsa UCI a quattro anni e mezzo dall’ultima volta. Il titolo under 23 è andato a Jude Francisco.
Decisamente più alto il livello dei contendenti in Nuova Zelanda, dove erano presenti quasi tutti i professionisti locali. Nella prova contro il tempo Logan Currie (Lotto Dstny) ha detronizzato il campione uscente Aaron Gate (Burgos BH), precedendolo di 15". In realtà il ventiduenne aveva fatto segnare il miglior tempo anche lo scorso anno, ma, in quell’occasione, era in gara tra gli under 23 e si era dovuto accontentare del titolo di categoria. Sul terzo gradino del podio è salito Laurence Pithie (Groupama-FDJ), staccato di 1’04”. Guy Yarrell ha conquistato il successo tra gli under 23, stabilendo il sesto tempo assoluto.
Una volata a cinque tra i principali corridori del paese ha deciso la corsa in linea: si è imposto Aaron Gate, che ha avuto la meglio su Corbin Strong, Laurence Pithie, George Bennett e Logan Currie. Per il corridore della Burgos BH, pluridecorato su pista e due volte campione nazionale a cronometro, si è trattato del primo titolo su strada in carriera. Da segnalare il sesto posto di un altro professionista, Reuben Thompson (Groupama-FDJ), che aveva provato la fuga da lontano, ma è stato ripreso nel corso dell’ultimo giro. Il miglior rappresentante del ciclismo Continental è stato Luke Mudgway (Li Ning Star), settimo a 25”. Undicesimo a 8'38", il diciottenne Marshall Erwood (MitoQ-NZ) ha conquistato il titolo under 23.
Le Continental tra i big
Grande spazio per le Continental al Tour Colombia: oltre alle sei colombiane, erano presenti le ecuadoriane Banco Guayaquil-Bianchi e Saitel, le messicane Canel’s-Java e Petrolike, la neerlandese Universe, la panamense Panamá es Cultura y Valores, la brasiliana Swift Carbon e la marocchina Sidi Ali-Unlock. Le formazioni locali si sono tolte delle grandi soddisfazioni: la Nu Colombia ha vinto a sorpresa la classifica generale grazie a Rodrigo Contreras, la GW Erco Shimano si è aggiudicata una tappa con Alejandro Osorio e la Sistecredito si è portata a casa la classifica degli sprint con David Gomez. Ha fatto molto bene anche la Petrolike, con la maglia dei giovani vinta da José Ramon Muñiz e il podio finale di Jonathan Caicedo.
Ben quattordici compagini di terza divisione hanno partecipato al Tour of Antalya: le quattro turche, le tedesche BIKE AID e REMBE Sauerland, la malese Terengganu, la cinese China Glory, la slovena Adria Mobil, la giapponese Kinan, l’uzbeka Tashkent City, la belga Tarteletto-Isorex, la portoghese Sabgal/Anicolor e l’austriaca Vorarlberg. Il miglior Continental in classifica è stato Simon Dalby (quinto), corridore della Uno-X Development, in gara con il ramo Pro del team. Ad ottenere il miglior risultato fra le squadre di terza divisione è stata la BIKE AID, con il settimo posto di Anton Schiffer. Anche la Tarteletto-Isorex si è tolta una bella soddisfazione, grazie a Timothy Dupont, vincitore della prima tappa.
Al Tour de la Provence le quattro Continental “pure” francesi sono state raggiunte dalla belga Philippe Wagner/Bazin, dalla statunitense Project Echelon, dalla kazaka Astana Qazaqstan Development e dall’italiana Beltrami TSA-Tre Colli. La Project Echelon ha ottenuto i migliori risultati, grazie a Tyler Stites, quindicesimo in classifica e quarto nella seconda tappa. Il miglior esponente della categoria è stato, però, Jakob Söderqvist, corridore della Lidl-Trek Future in gara con il ramo WorldTour del team: lo svedese ha centrato l’ottavo posto finale e un’eccellente seconda posizione nel prologo.
Tre Continental hanno preso parte alla Muscat Classic e al Tour of Oman: la giapponese JCL Team Ukyo, la malese Terengganu e la thailandese Roojai Insurance. Nella gara di un giorno, la Terengganu ha centrato la top ten con Merhawi Kudus, nono al traguardo. La corsa a tappe ha visto la JCL Team Ukyo fare meglio: Nathan Earle ha concluso la corsa in quattordicesima posizione, mentre a livello di tappe la formazione giapponese ha centrato la top ten con Matteo Malucelli, ottavo nella prima frazione e Thomas Pesenti, settimo nella quarta. Huub Artz, corridore della Wanty-ReUz in gara con la Intermarché, ha sfiorato il successo nell'ultima tappa: protagonista della fuga di giornata, è stato ripreso nel finale, ma ha difeso la terza posizione.
Le nove formazioni portoghesi di terza divisione hanno partecipato alla Figueira Champions Classic senza brillare. Cinque squadre hanno inserito un proprio corridore nella fuga di giornata, ma i risultati sono stati deludenti: il migliore è stato Luís Gomes, leader della Kelly/Simoldes, ma il suo cinquantatreesimo posto a 9’30” non resterà negli annali. Il miglior rappresentante di una compagine di terza divisione è stato Tim Rex, tesserato per la Wanty-ReUz in gara con la Intermarché: il diciannovenne ha chiuso quarantaduesimo a 3’38”.
La Illes Balears Arabay è stata l’unica Continental al via delle tre corse spagnole della settimana. Sergi Darder ha ottenuto il miglior risultato, chiudendo al ventitreesimo posto la Clasica de Almeria. José María García è stato cinquantacinquesimo alla Vuelta a Murcia, mentre alla Clásica Jaén nessuno dei corridori della formazione spagnola ha concluso la corsa. I corridori dei vivai dei team professionistici hanno fatto leggermente meglio alla Vuelta a Murcia, con Sacha Prestianni (Wanty-ReUz) cinquantesimo, e alla Clasica de Almeria, che ha visto Noah Hobbs (Groupama-FDJ Continental) chiudere in dodicesima posizione. Neanche loro, però, sono riusciti a portare a termine la Clásica Jaén.
Una delle formazioni di terza divisione attese in gruppo per il 2024 probabilmente non vedrà mai la luce: si tratta della Kamen Pazin Cabo de Peñas, frutto della fusione fra i croati della Kamen Pazin (per tanti anni in gruppo con il nome Meridiana) e la Kiwi Atlántico-Cabo de Peñas (nel 2022 fra le Continental con licenza venezuelana e il nome Java-Kiwi Atlántico). L’UCI ha annunciato di aver squalificato la compagine sudamericana e il suo general manager Enrique Salgueiro fino alla fine del 2028. I motivi vanno ricercati in diverse irregolarità risalenti al 2022, tra cui la produzione di documenti falsi. Anche un altro membro della dirigenza del team, Gerardo Guzman, è stato sospeso, anche se la sua sanzione terminerà alla fine del 2025.
Il ritratto della settimana: Nu Colombia
È piuttosto raro che una Continental vinca una corsa a tappe di categoria 1 contro i team WorldTour, ma la Nu Colombia, squadra sponsorizzata dalla più grande banca online del Sudamerica, è riuscita nella grande impresa al Tour Colombia. La formazione diretta da Raúl Mesa ha potuto, così, festeggiare nel migliore dei modi il ritorno in terza divisione, dopo tre stagioni come compagine dilettantistica. Nonostante il nuovo sponsor, infatti, la Nu Colombia non è altro che la vecchia EPM, che (con l’unica eccezione del 2014) ha fatto parte del mondo Continental dal 2010 al 2020.
Quest’anno, proprio per poter partecipare al Tour Colombia, che tornava in calendario dopo quattro anni di assenza, ben sei squadra del paese sudamericano si sono iscritte alla serie C del ciclismo UCI: una crescita netta, se si considera che l’anno scorso erano solo due. Tutte hanno fatto bella figura nella corsa di casa (anche approfittando del fatto che per loro era il principale obiettivo della stagione, mentre per i team WorldTour si trattava di una corsa di preparazione), ma la Nu Colombia ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto alle formazioni di pari livello, piazzando tre corridori nei primi quindici della classifica finale e arrendendosi soltanto alla EF Education-EasyPost nella graduatoria a squadre.
Il roster della compagine colombiana è composto da tredici corridori, senza stranieri. Il più noto è senz’altro Sergio Henao, che ha corso nel WorldTour per dieci anni, vincendo, tra le altre cose, una Parigi-Nizza. Il trentaseienne aveva annunciato il ritiro alla fine del 2021, ma ha continuato a correre negli Stati Uniti e quest’anno ha scelto di tornare in patria per sposare il progetto Nu Colombia. In carriera, l’ex corridore del Team Sky ha ottenuto risultati importanti sia nelle classiche (podio alla Freccia Vallone), che nei GT (nono al Giro d’Italia), accompagnando Chris Froome alla vittoria del Tour de France in due occasioni.
Un altro dei big della squadra diretta da Raúl Mesa è Rodrigo Contreras e non potrebbe essere altrimenti, dato che è stato proprio lui a vincere il Tour Colombia. Il ventinovenne ha vissuto delle annate non esaltanti nel WorldTour con le maglie di Quick Step e Astana, ma è sempre rimasto un corridore di vertice in Sudamerica. Specializzato soprattutto nelle cronometro, specialità in cui ha vinto il titolo panamericano e le medaglie d’oro ai Giochi Sudamericani e a quelli Centroamericani e Caraibici, negli ultimi anni ha mostrato importanti progressi in salita, arrivando al grande risultato della scorsa settimana.
Anche Cristian Muñoz ha corso ai massimi livelli: dopo l’ottimo Giro d’Italia under 23 del 2018, in cui vinse una tappa e chiuse al settimo posto la classifica generale, fu ingaggiato dalla UAE Team Emirates, ma in tre stagioni non è riuscito a trovare risultati di spessore. Tornato in patria, ha ottenuto qualche discreto risultato negli ultimi due anni e quest’anno è partito bene, con il quarto posto nella prova in linea dei campionati nazionali.
Camilo Ardila è un altro di quei corridori da cui ci si aspettava una carriera diversa dopo un ottimo Giro d’Italia under 23: il colombiano dominò l’edizione 2019, portandosi a casa due tappe. Anche per lui c’è stato un triennio tutt’altro che esaltante in maglia UAE Team Emirates. Lo scorso anno ha provato a rilanciarsi alla Burgos BH, ma non ci è riuscito e a fine agosto il suo contratto è stato rescisso. Quest’anno, sceso di un altro gradino, non ha ancora esordito.
Daniel Muñoz ha corso per quattro anni tra i professionisti con Androni Giocattoli e Drone Hopper. A livello UCI si è tolto le principali soddisfazioni in Romania, vincendo una tappa e la classifica finale del Tour of Bihor-Bellotto 2019 e una frazione del Turul Romaniei 2021. Lo scorso anno è tornato alla EPM, in cui già aveva militato prima di unirsi al team di Gianni Savio, nel 2018.
Può vantare un’esperienza tra i professionisti anche Daniel Mendez, che nel biennio 2021-2022 ha difeso i colori della Kern Pharma (con cui aveva corso anche nella stagione precedente a livello Continental). Nonostante qualche bel segnale, ha avuto diverse difficoltà nella sua esperienza europea ed è, quindi, tornato in patria. Quest’anno è partito molto bene, con una buona prestazione ai campionati nazionali e un eccellente Tour Colombia, che lo ha visto chiudere alll’ottavo posto la tappa regina e al nono la classifica generale.
Óscar Quiroz è l’unico tra i corridori schierati dal team al via del Tour Colombia a non aver mai corso tra i professionisti. Il ventinovenne, che ha vestito la maglia della Burgos BH quando la formazione spagnola era ancora Continental, ha ottenuto il risultato più importante della carriera nel 2019, quando si laureò campione nazionale (dopo essere salito sul podio nei due anni precedenti). A livello UCI ha conquistato altre quattro vittorie, ma tutte in corse di categoria 2.
Campione panamericano tra gli under 23 nel 2021, Heberth Gutiérrez ha disputato diverse gare professionistiche con la maglia dell’Electro Hiper Europa l'anno successivo, ma non è riuscito ad ottenere risultati importanti. Anche Jhonatan Chaves ha corso a livello Continental nel 2022, quando difese i colori della D’Amico-UM Tools, ma la sua esperienza in Italia è stata avara di soddisfazioni.
Rafael Pineda, invece, ha ottenuto qualche buon risultato a livello UCI, mettendosi in luce soprattutto alla Vuelta a Colombia, corsa conclusa a ridosso della top ten nelle ultime due edizioni, e in cui è andato anche vicino al successo di tappa in un paio di occasioni. Nel 2022, con la maglia della Colombia Tierra de Atletas-GW Bicicletas, ha disputato diverse corse in Italia, facendosi notare al Giro di Sicilia.
Chiudono il roster tre corridori giovani: Anderson Arboleda è all’esordio nella categoria Continental dopo aver disputato, lo scorso anno, i Campionati del Mondo under 23 (sia crono che prova in linea); anche Manuel Herrera è alla prima esperienza UCI, dopo aver vestito la maglia dell’EPM nel 2023, ed è ancora a caccia di risultati internazionali di prestigio; nel novembre 2022 Mateo Mondragon ha disputato la Vuelta al Ecuador con la maglia del Team Medellín, ma non riuscì a guadagnarsi la conferma per l’anno successivo.
Il Tour Colombia era il grande obiettivo della stagione della Nu Colombia ed è stato un grande successo, ma ora è difficile capire quali saranno le prossime gare del team: di certo sono in programma diversi appuntamenti dell’America Tour, ma i brillanti risultati nella corsa di casa potrebbero spingere i vertici del team a provare qualche trasferta intercontinentale.