Festa per due sul Mont Brouilly: vince Buitrago, Plapp nuovo leader
Alla Paris-Nice l'attacco di coppia sorprende UAE, Evenepoel e Roglič: il colombiano vince la tappa, l'austrliano sale in testa alla generale. Skjelmose ottimo terzo
Dopo che la cronosquadre ha lasciato qualche distacco importante e inaspettato e diversi interrogativi aperti, il primo arrivo in salita della Paris-Nice riserva ancora sorprese. Dopo la vittoria di ieri, il UAE Team Emirates cede la maglia a Luke Plapp, protagonista di un attacco nel finale insieme a Santiago Buitrago, che si è aggiudicato la vittoria sul Mont Brouilly. Il colombiano della Bahrain Victorious ha avuto la meglio sulle ultime rampe della salita finale (3 km al 7.7%), ma l'australiano della Jayco AlUla si consola salendo in testa alla classifica generale, con una mossa molto coraggiosa sulla penultima salita.
Tra i grandi favoriti sostanzialmente finisce in pareggio, con tutti più o meno sorpresi dall'attacco di Plapp e Buitrago. Remco Evenepoel e Primož Roglič hanno guadagnato secondi di abbuono a uno sprint intermedio, ma non si sono fatti molto male negli ultimi chilometri, dove altri hanno dimostrato di avere una condizione simile a quella dei due superfavoriti, a cominciare da Mattias Skjelmose, che ha vinto lo sprint del gruppo.
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Un paio di defezioni significative prima di iniziare: non ripartono Oliver Naesen, che aveva un ruolo importante nelle tappe di volata per la Decathlon Ag2r, e soprattutto di Arnaud De Lie, che dopo tre giorni difficili ha scelto di fermarsi per recuperare in vista delle classiche. Durante la tappa invece è arrivato il ritiro di Michael Matthews.
Dopo i primissimi chilometri dalla partenza di Chalon-sur-Saône, la strada tende quasi subito a salire, in una frazione da 183 chilometri con ben sette salite categorizzate. Non può mancare quindi in fuga Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), che punta ad incrementare il suo bottino di punti per la maglia a pois. Con lui ci sono Jasper De Buyst (Lotto Dstny), Stefan Bissegger (EF-Education EasyPost) e Christian Scaroni (Astana Qazaqstan).
Il vantaggio dei quattro oscilla a lungo tra i tre e i due minuti, mentre in gruppo la UAE si prende l'onore di condurre la corsa dato dalla maglia di leader della generale, sulle spalle di Brandon McNulty. Il distacco inizia a scendere quando anche la Bora Hansgrohe e la Ineos Grenadiers iniziano a farsi vedere davanti e ad aumentare il ritmo. Bissegger e De Buyst sono i primi a essere ripresi sul Col de Durbize (2.3 km al 8.6%), mentre davanti Scaroni riesce a staccare anche Burgaudeau e a guadagnare qualche punto sul francese. A fine giornata sarà 28-21 per il francese, perché Scaroni continua nella sua ottima giornata e riesce a resistere anche sul primo passaggio sul Mont Brouilly, mantenendo una ventina di secondi sul gruppo.
Già da qualche chilometro si era messa davanti in blocco la Bora Hansgrohe, con Bob Jungels a fare il ritmo. L'azione è volta soprattutto ad arrivare allo sprint intermedio posto ai -32 che assegna secondi di abbuono. Roglič viene però battuto da Evenepoel, che si prende 6", mentre Laurence Pithie sprinta per la classifica a punti e toglie 2" a Matteo Jorgenson, l'altro che aveva provato a lanciarsi in volata.
La Quick-Step lancia Plapp
Le salite non sono terminate, e prima del finale c'è ancora l'unico prima categoria di giornata: sul Col du Fût d'Avenas-Les Chappes (5.2 km al 7.2%) è la Soudal Quick-Step a prendere il comando delle operazioni, ma con una tattica decisamente particolare: Evenepoel e compagni lasciano un buco a Louis Vervaeke, che prosegue insieme a Luke Plapp. Il campione australiano riesce quasi subito a staccare il belga e prova a sfruttare la situazione in suo favore, mentre dietro c'è un po' di incertezza e una caduta, in cui ha la peggio David Gaudu, che alla fine chiuderà a sei minuti dal vincitore. L'unico a muoversi da dietro è Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious), che riesce a riportarsi sull'australiano con una bella sparata, e a quel punto i due proseguono in coppia.
Dietro tocca a Jay Vine sacrificarsi i compagni, perché gli UAE sono rimasti in tre e i due davanti non possono certo essere lasciati andare. Una volta finito il lavoro dell'australiano il distacco inizia subito a salire, perché nessuno ha l'intenzione di andare a chiudere prima della salita finale. La Ineos Grenadiers ha i numeri ma non abbastanza forze, e ai piedi del Mont Brouilly il vantaggio della coppia di testa è salito fino a quaranta secondi. Plapp è in odore di maglia gialla (partiva con 15" da McNulty) e fa la maggior parte del lavoro, ma tra i due di testa la collaborazione non manca.
A un chilometro e mezzo dalla cima però Buitrago attacca, facendo valere le sue qualità, perfette per una salita di questo tipo, mentre Plapp non riesce a rispondere e prende subito il suo passo, pensando alla classifica generale. Buitrago arriva al traguardo in solitaria con 10" su Plapp e 37" sui migliori che arrivavano da dietro, con Skjelmose che riesce a battere Evenepoel nello sprint per il terzo posto.
Il belga era stato il primo ad accelerare dopo aver fatto tirare Ilan van Wilder per buona parte della salita, ma il campione danese ha risposto bene e ha avuto lo spunto migliore. Arrivano conferme anche da Egan Bernal, che arriva poco dietro insieme a Jorgenson, Felix Gall e un Roglič stranamente silenzioso sulle rampe finali. McNulty e João Almeida perdono qualche secondo ma limitano i danni, pur cedendo la maglia a Plapp, che ora comanda la classifica con 13" su Buitrago e 27" sullo stesso McNulty. Evenepoel è quinto a 30", Roglič quindecesimo a 1'10", ma la classifica è ancora molto corta.