È tornato Gianluca Brambilla: capolavoro al Tour du Var
L'atleta della Trek-Segafredo torna a vincere in grande stile dopo 5 stagioni: fuga da lontano e arrivo in solitaria staccando tutti, sue tappa e generale
Vi ricordate che stagione fece Gianluca Brambilla nel 2016: cominciò con una vittoria nel Challenge Maiorca ed una prova da gladiatore alle Strade Bianche, cedendo solo a Siena a Cancellara e Stybar; sempre tra le Strade Bianche vinse una tappa al Giro ed un'ancor più importante frazione alla Vuelta, quella di Aáramon Formigal, dove Quintana ribaltò la corsa.
Da allora ben poche le soddisfazioni per il lombardo-veneto, anche in maglia Trek-Segafredo: in questo inizio di stagione inverte la rotta con una prova super nell'ultima tappa del Tour des Alpes-Maritimes et du Var, la breve ma intensa Blausasc-Blausasc di 136 km con 3 salite di 1a categoria e altrettante asperità più brevi non classificate.
La chiave tattica è stata prendere d'anticipo i favoriti in testa alla classifica con un attacco da lontano, approfittando del dislivello dei primi 40 km di gara che culminavano col Col Saint-Roch a quasi 1000 metri d'altitudine: partendo da un'azione di Rudy Molard si è andata a formare un'azione di 18 elementi trainati dalla Groupama-FDJ, che oltre all'esperto scalatore inseriva il ben messo in classifica Valentin Madouas e Bruno Armirail, ed una serie di elementi di assoluto livello: tra tutti il recente vincitore del Giro d'Italia Tao Geogeghan Hart (Ineos), insieme agli italiani Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) e Fabio Felline (Astana-PremierTech) col compagno Gorka Izagirre, ad Alexis Vuillermoz (Total Direct Energie), Simon Clarke (Qhubeka - Assos) e David De La Cruz (UAE Team Emirates), per citarne alcuni.
I 19 al comando raggiungono un vantaggio di 3' sul gruppo comandato dalla Israel Start-Up Nation, messa un po' nel sacco e costretta a limitare da sola i danni. Sull'ultima ascesa lunga, il Col de la Madone de Gorbio, 11 km al 7% di pendenza media, si fa corsa parallela: davanti dopo il forcing Groupama tenta prima un Geogeghan Hart ancora non al 100%, poi Gianluca Brambilla prende il largo con Madouas alla ruota; dietro, la Israel cerca di recuperare terreno sfruttando Daniel Martin, poi sono i big a restare soli davanti col leader Michael Woods che si ritrova a scollinare a 25 km dall'arrivo con Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Jakob Fuglsang (Astana-PremierTech), Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) e David Gaudu (Groupama-FDJ).
Le salite non sono finite: dopo una lunga discesa, c'è uno strappo ad 11 km dal termine dove Brambilla stacca nettamente un Madouas abbastanza in crisi, che viene ripreso da Geoghegan Hart e Molard e scivolerà anche in discesa. Il gruppo dei leader sotto la spinta di Woods recupera terreno, e Ben O'Connor (Ag2r Citroën Team) riesce a sganciarsi e a riportarsi sui primi inseguitori. Non c'è però abbastanza collaborazione e d'altra parte un pur stacco Brambilla ha ancora energie per non farsi riprendere: vince in solitaria con 13" di margine su Geoghegan Hart, O'Connor, Molard e Madouas, nonché 18" su Fuglsang, Gaudu, Mollema, Quintana e Woods. Poco, ma quanto basta per vincere la generale, con 5" di vantaggio su Woods e 6" sul compagno di squadra Mollema.