
La Roubaix di Pogačar: "Voglio fare questa corsa, sogno le cinque Monumento, se ci riuscirò..."
Il campione sloveno al debutto nella "Regina delle Classiche": "Voglio capire cosa ha in serbo per me". E c'è chi ricorda le sue Roubaix da Juniores
Alla vigilia della sua prima Parigi-Roubaix (benché avesse già corso due edizioni della corsa juniores nel 2015 e nel 2016) non si nasconde Tadej Pogačar, e durante la presentazione della propria squadra, la UAE Emirates-XRG, il Campione del mondo ha dichiarato di sognare di vincere tutte e cinque le Classiche Monumento (Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi, Giro di Lombardia). Per ora lo sloveno ne ha messe tre nel suo carnet (Fiandre, Liegi, Lombardia), mentre l'assalto alla Sanremo è andato nuovamente a vuoto quattro settimane fa (ha raccolto il secondo terzo posto consecutivo). Il totale delle vittorie, con il Giro delle Fiandre di domenica scorsa, arriva comunque a otto (due Fiandre, due Liegi, quattro Lombardia), proiettandolo già tra i grandi di ogni tempo, addirittura alla pari di Rik Van Looy.
"Posso sognare le cinque monumento, se ci riuscirò o meno è un'altra questione"
Alla domanda posta da Sporza sul perché volesse partecipare alla Parigi-Roubaix nonostante la sua squadra glielo avesse sconsigliato, lo sloveno ha risposto con un sarcastico “Perché no”? Poi ha aggiunto "Questa è una grande corsa, una delle più importanti dell'anno. Voglio farla e posso sognare le cinque Monumento. Ma se ci riuscirò o meno è un'altra questione. Non devo avere fretta. Sarà una giornata difficile, ma voglio capire cosa ha in serbo per me questa corsa. È una grande opportunità poterla vivere dall'altro lato.
La mia prima partecipazione da juniores fu dura, vedremo se domani sarà più o meno la stessa cosa o se sarà qualcosa di più bello."

L'esperienza da juniores
I risultati di Tadej Pogačar nelle due edizioni della Parigi-Roubaix che corse da Juniores furono 30° a 2 minuti e 32 secondi dal vincitore (Bram Welten) nel 2015 e 13° con 33 secondi dal vincitore (Jarno Mobach) nel 2016. Lo sloveno aveva allora la maglia della propria nazionale, e il suo commissario tecnico di allora Andrej Cimpric ha recentemente ricordato a Sporza di come il giovane Pogačar non si lamentasse mai del gap della Slovenia rispetto alle altre nazionali in termini di materiali e preparazione, ma dimostrasse sempre serenità e ottimismo.
Lo stesso commissario tecnico ricorda bene un aneddoto, quando sentì un commento di un suo collega belga che alle parole di ammirazione di un belga per Pogačar rispose: "Quando sarai un professionista, lui starà già friggendo hamburger”.