Mathieu si prende la rivincita
Nella tredicesima tappa di CDM a Benidorm, in Spagna, Van der Poel ha la meglio su Van Aert solo nel finale dopo un ultimo giro battagliato. Terzo Iserbyt, Sweeck quarto si aggiudica la classifica generale
Torna per l'ultima volta in questa stagione a distanza di più di tre settimane dall'ultima occasione la grande sfida nel ciclocross tra l'iridato Tom Pidcock e i due che si contenderanno la sua maglia tra appena due settimane in quel di Hoogerheide, cioè Mathieu van der Poel e Wout van Aert. Benidorm, località turistica della Costa Blanca, è la cornice di questa gara, frazione numero tredici (su quattordici) della Coppa del Mondo ormai ipotecata da Laurens Sweeck, il quale si trova nella situazione di poterla vincere matematicamente con una gara d'anticipo grazie al forfait di Michael Vanthourenhout, neo-campione belga febbricitante e per questo fermo ai box. Oltre ai quattro succitati da tener d'occhio per un piazzamento prestigioso anche Lars van der Haar, riconfermatosi campione dei Paesi Bassi, ed Eli Iserbyt, obbligato a riscattarsi dopo un pessimo weekend in cui ha addirittura mancato il podio al campionato belga, riconfermando la maledizione che lo perseguita nelle occasioni più importanti. La gara può rivelarsi più equilibrata rispetto agli standard a cui siamo abituati poiché a parte la sabbiera e la discesa tecnica nella seconda parte del tracciato non ci sono tanti punti in cui è possibile marcare la differenza nei confronti dei rivali. Il circuito infatti è complessivamente piuttosto semplice e si sviluppa attorno a due parchi: il Parque Foietes e il Parque el Moralet, il più impegnativo della coppia. La risposta degli spettatori è eccellente, l'organizzazione ha dichiarato il sold-out diversi giorni prima della corsa.
Tanta incertezza nella categorie giovanili, con la prova juniores e quella U23 ambedue decise nelle ultime battute dell'ultimo giro, a dimostrazione di quanto risulti complicato distanziare in maniera netta gli avversari diretti su questo circuito. Podio monocolore tra gli U19 con Yordi Corsus che si prende la prima vittoria stagionale in CDM dopo aver sofferto di crampi al polpaccio la settimana scorsa a Lokeren (i problemi gli avevano impedito di difendere il titolo conquistato a Middelkerke nel 2022). Altri due belgi occupano seconda e terza piazza: Seppe Van Den Boer è secondo mentre il campione nazionale Viktor Vandenberghe chiude terzo. Anche l'americano Andrew August è autore di una prova incoraggiante chiusa al quarto posto; a Hoogerheide sarà un crossista temibile anche per l'oro. Abbastanza bene i due neerlandesi Senna Remijn e Guus van den Einden (calato nel finale), rispettivamente quinto e sesto, mentre delude il favorito francese Léo Bisiaux, solamente settimo davanti al fratello d'arte Floris Haverdings, anch'egli spentosi alla distanza.
Ennesimo successo di Thibau Nys tra gli under 23, in questa stagione sono quattro su quattro tra le promesse, punteggio pieno e classifica generale assicurata. Alle sue spalle giunge Tibor del Grosso, in crescita in quest'ultimo periodo e sempre più pericoloso in vista del Mondiale casalingo dove comunque battere l'armata belga sarà per lui un rompicapo. In terza piazza conclude il campione d'Europa e vice-campione del mondo Emiel Verstrynge, quarto Jente Michels in netta ripresa dopo un periodo decisamente complicato. Leggermente staccato dal primo quartetto Witse Meeussen, quinto, mentre paga quasi 30" da Nys un altro belga, il campione del mondo in carica Joran Wyseure. Migliore italiano Davide Toneatti, settimo a un minuto dal vincitore, prestazione buona per il portacolori dell'Astana.
Tornando alla gara élite, in partenza Van der Poel non fa prigionieri, seguito da Iserbyt e Pidcock, mentre Van Aert è molto più indietro a causa di una sbandata giunta allo start dopo appena un paio di pedalate. Mentre davanti MVDP detta un passo molto alto ma non sufficiente a staccare Eli, Tom, Kevin Kuhn e tutti gli altri, il belga si deve impegnare in una complicata rimonta tra le curve tecniche di Benidorm, riuscendo a saltar via diversi corridori in una volta sola esclusivamente grazie alla presenza della lunga salita asfaltata che gli consente di aprire il gas e riportarsi nelle posizioni che contano. Davanti intanto Pidcock salta via Van der Poel e attacca sfruttando le proprie grandi doti tecniche, guadagnando immediatamente una manciata di secondi sui diretti inseguitori guidati da Kuhn. Al transito del primo giro la situazione è ancora in divenire: al comando il campione del mondo con appena 3" su Mathieu e Kuhn, 5" su Iserbyt, 7" su Van Aert e 8" su uno Sweeck leggermente in difficoltà nell'affrontare le tavole. Più indietro tutti gli altri a partire da Van der Haar, già fuori gara dopo appena una tornata. A giocarsi la vittoria saranno solamente i sei di testa.
Anche nel secondo e terzo round è sempre Pidcock a dettare il ritmo, ma su un tracciato così veloce non è affatto scontato che una scelta così audace alla fine paghi e infatti tutti e cinque (MVDP, WVA, Iserbyt, Sweeck e Kuhn) sembrano reggere con discreta facilità il passo dell'iridato, il quale si trova nella delicatissima posizione di fare da paravento ai propri avversari. Van der Poel cerca di sorprendere Van Aert attaccando nella quarta tornata e guadagna subito un bel margine sul belga grazie ad un passaggio sublime nella sabbiera, mentre Wout è rallentato da Sweeck e Pidcock e inoltre non sembra a proprio agio sulla sabbia riportata del parco di Benidorm. L'alfiere della Jumbo ricuce il gap nei confronti di Mathieu con un'accelerazione da paura sulla salita in asfalto e va a ricomporre in testa la coppia più forte nella storia del ciclocross.
Iserbyt prima e Sweeck poi reagiscono al violento cambio di passo, mentre Pidcock accusa il colpo e probabilmente la poca brillantezza dopo l'impegnativo periodo di allenamenti con la Ineos (c'è da dire che anche WVA e MVDP sono reduci da un training camp spagnolo, ma la differenza tra la coppia fiamminga e il britannico nel ciclocross è ancora molto ampia). Sfruttando un momento di studio tra Van Aert e Van der Poel, Eli e Laurens rientrano sulla testa della corsa al termine del sesto giro sui nove previsti e anche Pidcock si riavvicina ai battistrada. La corsa però si spacca nuovamente sulla sabbiera nel corso del settimo giro: Wout guadagna qualche metro su Mathieu e rilancia subito l'andatura per metterlo alle strette. I due scavano i solchi per terra sulla lunga salita in asfalto mentre alle loro spalle arrancano uno stoico Iserbyt e un più guardingo Sweeck. Pidcock in quest'occasione affonda del tutto, salutando mestamente la maglia di campione del mondo.
A due round dal termine la coppia WVA-MVDP può contare su un vantaggio di circa 7" su Sweeck, mentre Iserbyt e Pidcock sono distanti 13" e 15", ma il belga appare in grado di prodursi in un'altra accelerazione dopo il fuori giri delle tornate precedenti a differenza del britannico. Wout e Mathieu si studiano sulla salita e così facendo favoriscono il rientro di Sweeck, il quale tenta addirittura di cogliere di sorpresa i due attaccandoli nel segmento tecnico. In qualche modo Van der Poel riesce a rispondere, anche approfittando dell'incapacità di Laurens di saltare le tavole in bici, e, portandosi dietro Van Aert, ricompone il terzetto di testa all'imbocco dell'ultimo giro, con Iserbyt non troppo distante.
Sia Wout che Mathieu vogliono presentarsi in testa sulla sabbiera per evitare di venire staccati e poi esser costretti ad uno sforzo extra sulla salite: che le spallate abbiano inizio. WVA ha la meglio nella prima curva, ma Van der Poel con un'entrata alla Valentino Rossi riesce a prendere il comando delle operazioni appena prima della sabbia. Entrambi l'affrontano bene e poi rallentano, consentendo anche a Sweeck e Iserbyt di riunirsi a loro. Sulla salita Van Aert attacca in maniera decisa staccando Eli e Laurens mentre Mathieu gli rimane appiccicato e tenta in un paio d'occasioni il sorpasso, venendo però tenuto dietro da un ottimo Wout. Il neerlandese riesce a passare solamente grazie ad una magia in uscita dal bosco, proprio nelle ultime battute della lunga discesa tecnica. Data la brevità del rettilineo finale questo sorpasso può risultare decisivo; Van Aert ne è consapevole e infatti tenta in tutti i modi di sorpassare Mathieu che però si difende alla grande di mestiere.
A una curva dalla fine Van der Poel è ancora davanti, Van Aert tenta il tutto per tutto e in uscita dall'ultima svolta rischia di spalmarsi sulle transenne, ma fortunatamente rimane in piedi, senza ovviamente riuscire a operare il sorpasso decisivo sul rivale. Mathieu ottiene quindi la quinta vittoria stagionale accorcia le distanze con WVA: sei a quattro in favore del belga il computo totale delle sfide fra i due. Ottimo terzo posto a 9" per Iserbyt, Sweeck è quarto a 20" ma conquista la classifica generale con una tappa d'anticipo (355 punti contro i 309 di Vanthourenhout). Pidcock è quinto a 34" nella sua ultima gara in maglia iridata, Kuhn sesto a 56". Un opaco Van der Haar si deve accontentare della settima posizione a 1'11", davanti a Niels Vandeputte, ottavo a 1'14", e all'idolo di casa Felipe Orts Lloret, nono a 1'17". Ancora nei dieci il belga Gerben Kuypers, stavolta decimo a 1'22" da Van der Poel; sarebbe scandaloso se entro fine stagione non riuscisse a trovare un contratto professionistico.
Prossimo appuntamento con il ciclocross sabato prossimo ad Hamme, sesta tappa dell'X2O Trofee. Sicura la presenza di Van Aert, non è detto invece sarà al via Van der Poel, il quale annuncerà a breve se nel prossimo fine settimana correrà in Belgio o in Francia. La Coppa del Mondo infatti si chiuderà domenica oltralpe con la quattordicesima frazione a Besançon.