Cosnefroy chiude il conto in sospeso con la Freccia del Brabante
Il ciclista della Decathlon AG2R La Mondiale Team fa sua la gara che lo ha visto salire tre volte sul podio in passato: secondo Dylan Teuns, terzo Tim Wellens
Negli occhi ci è rimasta la doppia impresa di Mathieu van der Poel al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix in maglia iridata di campione del mondo, per una doppietta tanto anelata e finalmente conquistata con pieno merito, al di là di qualche assenza di troppo tra i suoi principali avversari (Wout Van Aert su tutti). Ora, però, è tempo di spostarsi verso le Ardenne ma, ancor prima, di fare una tappa intermedia tra le pietre e le côtes, in una classica che conserva comunque il suo fascino come la Freccia del Brabante. Il parco pretendenti non è particolarmente accattivante, ma questo potrebbe rendere la corsa ancor più attrattiva e imprevedibile del solito.
Freccia del Brabante 2024, la cronaca della gara
L'edizione numero 64 del Brabante ha preso il via da Leuven nel primo pomeriggio e si è conclusa ad Overijse, per un totale di 195,2 km disseminati di muri. Rispetto al 2023 c'è stato un piccolo, ma importante cambiamento, dal momento in cui le asperità altimetriche sono state ridotte da 25 a 22. Dopo una prima parte del percorso in cui le principali difficoltà sono rappresentate dal Chausee d'Alsemberg (1,6 km al 2,5%), dal Sollenberg (0,5 km al 5,6%), dal Bruine Put (1,2 km al 4,7%), dall'Eigenbrakelsesteenweg (0,9 km al 4,2%) e dalla Rue de Nivelles (2,0 km al 4,0%). A seguire un passaggio sulla Rue François Dubois (0,9 km al 3,3%) e l'ingresso nel circuito finale di 19,8 km da ripetersi quattro volte da cui è stato ‘eliminato’ l'Hagaard. Presenti, dunque, l'Hertstraat (0,7 km al 3,8%), il Moskesstraat (0,5 km all'8%), l'Holstheide (1,0 km al 5,2%) e il S-bocht Overijse (1,3 km al 3,8%), dove è situato il traguardo.
Dopo più di 50 km di continui tentativi velleitari per cercare la fuga, l'attacco decisivo è avvenuto ai 143 km dal traguardo ed è stato messo a segno da Alan Riou (Arkéa B&B Hotels), Nicolas Debeaumarché (Cofidis), Jens Reynders (Bingoal WB), James Whelan (Q36.5 Pro Cycling Team), Lorrenzo Manzin (TotalEnergies) e Anders Halland Johannessen (Uno-X Mobility), raggiunte poche centinaia di metri più tardi da Jordi Warlop (Soudal Quick-Step) e Tomáš Kopecký (TDT-Unibet Cycling Team). Il plotoncino ha avuto un massimo di 2' di vantaggio sul gruppo principale, tirato per gran parte del tempo dalla Decathlon AG2R La Mondiale Team del campione in carica Dorian Godon e dalla EF Education-EasyPost.
Al primo passaggio sul Moskesstraat dal gruppo è partito con un attacco deciso, per provare a sfoltire il più possibile il plotone, Pascal Eenkhorn (Lotto-Dstny), seguito da un secondo tentativo di Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), recente vincitore di una tappa all'Itzulia Basque Country, che di fatto hanno fatto aumentare il ritmo e hanno portato all'annullamento della fuga di giornata, anche se di fatto non c'è stato un vero sgretolamento tra i migliori. A quel punto, con ancora 65 km da percorrere, a regnare è stata l'anarchia, anche per l'assenza di un vero e proprio favorito indiscusso, e a tentare un allungo sono stati Antoine Huby (Soudal Quick-Step), Andreas Leknessund (Uno-X Mobility) e Alec Segaert (Lotto-Dstny), tenuti comunque sempre sotto controllo.
Non solo, perché da dietro a tentare il contrattacco, nel secondo passaggio sul Moskesstraat, è stata la coppia dell'UAE Team Emirates composta da Antonio Morgado e Tim Wellens che, una volta portatisi a pochi secondi dai tre uomini in avanscoperta, non hanno continuato a crederci, favorendo in questo modo un ulteriore offensiva da parte di Axel Laurence e Søren Kragh Andersen (Alpecin-Deceuninck) oltre a Benoît Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale Team), bravi a rientrare su Huby e Leknessund. A questi cinque si sono aggiunti, in un secondo tempo, anche Dries De Pooter (Intermarché-Wanty), Frank van den Broek (Team DSM-Firmenich Post NL), Lawson Craddock (Team Jayco AlUla), lo stesso Antonio Morgado, Alec Seagert e Stephen Williams (Free Palestine), che hanno fatto penare - per qualche chilometro - la EF Education-EasyPost, unica big a non riuscire ad entrare in questo attacco.
A 36 km dal traguardo di Overijse il gruppo è tornato ad essere unito e folto, ma molto allungato e, sul terzo passaggio al Moskesstraat, è arrivato il terzo attacco dopo che a prendere il muro in testa al gruppo è stata ancora una volta la squadra emiratina. A dare la sgasata - col lungo rapporto - ci ha pensato questa volta Dylan Teuns (Free Palestine), raggiunto con qualche patema da Tim Wellens (UAE Team Emirates) e Marijn van den Berg (EF Education-EasyPost). Dietro il gruppo si è aperto e ha tergiversato fin troppo, il che ha permesso ai tre di guadagnare secondi preziosi con il passare dei chilometri.
In occasione dell'ultima ascesa sul muro in cui, nella gara femminile, ha attaccato la nostra Elisa Longo Borghini, è stato l'olandese a provare a mettere in difficoltà i suoi compagni, senza grandissimo successo, mentre dal plotone principale si sono sganciati ancora Quinten Hermans e Benoît Cosnefroy. Al termine anche dell'ultimo muro sono ripartiti gli attacchi dal gruppo, per provare a raggiungere i fuggitivi, con Joseph Blackmore (Free Palestine) e Jefferson Cepeda (Caja Rural-Seguros RGA) bravi a rientrare sui 5 già in avanscoperta mentre tanti altri sono stati rimbalzati indietro. A 2,5 km dal traguardo è stato, per l'ennesima volta, Marijn van den Berg a tentare di sorprendere il resto della compagnia, con il giovane britannico che è stato messo in testa per chiudere il gap. L'entusiasmante volata a cinque è stata poi dominata da Benoît Cosnefroy, che ha preceduto proprio Dylan Teuns e Tim Wellens dopo il terzo posto nel 2020 e nel 2023 e il secondo nel 2022.