Ciclocross

Sul finir della stagione Worst e Sweeck si rianimano

05.02.2022 18:00

Ethias Cross a Maldegem, nelle gare maggiori Annemarie e Laurens si concedono bei voli solitari. Podio per Bakker e Van Alphen tra le donne, Iserbyt e Van der Haar tra gli uomini


Mentre la stagione su strada si fa spazio a suon di corse, quella di ciclocross, terminati i Mondiali, precede a passi spediti verso la propria conclusione. Ci aspettano ancora altre sei gare, due per fine settimana, tutte in Belgio, prima di arrivare al 20 febbraio, quando l'annata si chiuderà con la tradizionale prova indipendente di Oostmalle, lo Sluitingsprijs, dando l'appuntamento a settembre. Nonostante lo spazio risicato, il calendario ha subito delle ulteriori e definitive modifiche, mentre il pubblico è tornato a far da splendida cornice alla disciplina: il Parkcross di Maldegem, inizialmente previsto mercoledì 2 febbraio, data infausta considerando la trasferta americana, ha preso il posto in data odierna del Poldercross di Kruibeke, cancellato per ragioni legate alla pandemia; il cappello dell'Ethias Cross sarà quindi rappresentato dal Waaslandcross di Sint-Niklaas, in programma il 19 febbraio.

Purtroppo, il Parkcross è stato ignorato da gran parte dei protagonisti attesi, soprattutto al femminile. Alcuni sono assenti poiché contagiati, ad esempio la campionessa belga Sanne Cant, altri invece si stanno già concentrando sulla futura primavera stradale, Vos e Blanka Vas ovviamente, o sulla MTB, come Puck Pieterse. Non mancano poi coloro i quali sono ancora in lotta per l'X2O, domani la penultima prova in quel di Lille, lo spettacolare Krawatencross, e allora hanno scelto consapevolmente di evitarsi un ulteriore fatica: Brand, Denise Betsema e Toon Aerts su tutti. Proprio tra le donne si vivrà una sfida emozionante, apertissima e per nulla scontata, con la campionessa europea Lucinda Brand che dovrà difendere un margine di soli 21" su una Betsema che può contare principalmente su due fattori: i percorsi e il doppio volo intercontinentale di Brand. Lille e Brussels, infatti, si adattano più che bene alle caratteristiche della portacolori Pauwels, che già lo scorso anno nella capitale sfiorò una rimonta impossibile; per quanto concerne la trasferta negli States, la speranza di Denise è data dal fatto che in ottobre Lucinda non assorbì bene il viaggiò e pagò dazio nelle frazioni successive al ritorno in Europa, come Ruddervoorde e Zonhoven, ma anche Oudenaarde (Koppenbergcross) e Overijse (Druivencross).

Il Parkcross di oggi, settima tappa dell'Ethias Cross, challenge che com'è risaputo non presenta una classifica generale, ospitava un tracciato tecnico, senza difficoltà altimetriche e dal fondo totalmente asciutto (proprio quando a Fayetteville è nevicato, con qualche giorno di ritardo), che avvantaggia di molto chi è abile nel condurre il mezzo. Tra gli juniores vittoria del sempre piazzato Kenay de Moyer.

Al femminile la favorita numero uno era Annemarie Worst, guarita dopo aver contratto il virus. Dietro di lei nella griglia delle papabili Manon Bakker guidava una folta schiera di outsider, solitamente ai margini della scena, ma che in quest'occasione puntavano in alto. Sin dalla partenza si seleziona un drappello di quattro atlete: Anna Kay, Worst, Bakker e Aniek van Alphen. A parte Annemarie, le altre fanno proprio della tecnica l'arma migliore e riescono a saltare le tavole tutte e tre. Dietro di loro solitaria a inseguire l'immortale Ellen Van Loy, a sua volta presa come punto di riferimento da Marie Schreiber, Zoe Backstedt, Norbert-Riberolle e Marthe Truyen, sorpresa di giornata. Worst però è molto più avanti sotto il punto di vista atletico nonostante la rapida convalescenza e gestisce a piacimento l'andamento di corsa.

Nel quarto giro, a metà gara, prende la testa prima del secondo zand-bak di tornata e sradica di ruota le due compagne di viaggio Van Alphen e Bakker, Kay invece si era già staccata in precedenza. Con la vittoria già decisa le attenzioni si focalizzano sul duello, senza esclusione di colpi (nel tratto sabbioso del sesto giro Bakker mette in atto una mossa al limite del regolamento) per secondo e terzo posto. La spunta al fotofinish la crossista della Iko-Crelan, squadra che ha tra le file anche Sanne Cant.

Questa la top ten finale: Worst vincitrice (l'ultimo successo risaliva a Koksijde, fine novembre), seconda Bakker (a 25") e terza Van Alphen (a 25"); quarta posizione in rimonta per Alicia Franck (a 1'24"), dalla quale era lecito aspettarsi anche qualcosa in più, ma la pessima partenza ha da subito azzerato le illusioni; quinta Riberolle, sesta Kay, calata vistosamente nel finale e settima Schreiber, una garanzia in circuiti del genere; poi ancora Truyen ottava, Laura Verdonschot nona (quando scorge la sabbia si esalta), e Van Loy, che nel finale ha sentito il peso degli anni, decima. Rebecca Gariboldi, appena fuori dalle dieci, precede una deludente Zoe Backstedt, solo undicesima. C'è da dire che la gallese ama tracciati diametralmente opposti a quello odierno e quindi non bisogna sorprendersi esageratamente per la sua controprestazione.

Tra gli uomini parterre molto più ricco. Detto dell'assenza di Toon Aerts e di quella ovvia del campione del mondo Tom Pidcock, il quale ha concluso la sua stagione e volerà in Portogallo nelle prossime ore, a giocarsi la vittoria rimanevano quasi tutti i big della disciplina e moltissimi under 23, come Kamp, Nys, Verstrynge, Vandeputte e il campione del mondo Wyseure (per nulla adatto al tracciato). Al via solito scatto bruciante dei Tormans (Kevin Kuhn e Corné Van Kessel) e di Lars van der Haar, il quale è però vittima della sua nemesi più odiata: le tavole. Il neerlandese tenta di saltarle in bici, in fondo lo fanno tutti, ma nemmeno stavolta ce la fa e finisce a terra, perdendo posizioni e abbandonando, un po' come Alicia Franck al femminile, ogni chance di successo sin dal via.

Laurens Sweeck è in una delle "sue" giornate, quelle in cui nemmeno con la moto si riesce a stargli dietro e sfruttando le sue enormi abilità sulla sabbia, scava (sulla sabbia che altro si può fare altrimenti!) il solco che si rivelerà decisivo. Van Kessel guida l'inseguimento, ma anche per Corné il ritmo dell'alfiere Pauwels è troppo elevato. Michael Vanthourenhout decide quindi di prendere, innestare la sesta marcia, fare ciao ciao con la mano anche ai compagni Toon Vandebosch, Iserbyt e Kamp e riportarsi su Laurens. Dopo due tornate è evidente a tutti che si sia già formata la coppia decisiva.

Prima Daan Soete, poi Vandebosch, quindi per breve tempo Felipe Orts e infine, terminato un inseguimento durato metà gara, Van der Haar, tentano di rientrare sui due di testa, portandosi dietro un gruppo molto folto che mano a mano che si procede perde sempre più pezzi: inizialmente si staccano Teo Thomas e Stan Godrie, seguiti da Lander Loockx, Kuhn (sfortunatissimo il campione svizzero, vittima di una caduta sulla sabbia e poi di un incidente meccanico), Verstrynge e Kamp; superata la mezz'ora si arrendono anche Soete, Timon Ruegg, Tom Meeusen (fortissimo tecnicamente e quindi molto in palla) e Thibau Nys, autore di una gara molto solida e coraggiosa che lo porterà a calare nell'ultima tornata.

A quattro giri dal termine sono rimasti solo Iserbyt, Orts, Vandebosch, Vandeputte ed il campione europeo a giocarsi il rimanente posto sul podio. La sorpresa che non si aspettava nessuno arriva nel corso del settimo round: Vanthourenhout, già da qualche minuto sofferente in volto, cade nella discesa tecnica e affonda, liberando un posto sul podio. Nelle ultime due tornate Eli tenta svariate volte di sorpassare LVDH, ma tutti i tentativi vengono neutralizzati dal neerlandese, il quale è costretto a lasciare campo libero al belga una volta approcciato l'ultimo, decisivo per loro, giro.

Iserbyt con due rilanci fa il vuoto, Van der Haar appare sfinito dal continuo inseguimento, Vandebosch e lo spagnolo Orts Lloret non sono brillanti e allora tocca a Niels Vandeputte tentare il tutto per tutto: il portacolori della Alpecin prende di petto i due zand-bak (la sabbia è la sua specialità) e riduce considerevolmente il ritardo da Iserbyt. Visto l'obiettivo così vicino, si riaccende la fiamma in LVDH. Il campione europeo fa esplodere tutta la sua esplosività nei metri finali e per poco non riesce a superare Iserbyt, mentre Sweeck si gode la passerella in totale tranquillità.

La top ten recita quanto segue: primo Laurens Sweeck, secondo Iserbyt (a 8"), il quale non ha certo brillato a Maldegem, terzo un Van der Haar (sempre a 8") davvero rinato in questa stagione, quarto l'ottimo Vandeputte (a 10") e quinto Vandebosch (a 12"); sesto posto importante per Felipe Orts, che si conferma una delle vedette nei tracciati tecnici; settima piazza appannaggio di Meeusen, Timon Ruegg, svizzero, è ottavo; chiudono i primi dieci Soete e Thibau Nys.

Domani a Lille rivincita a cui prenderà parte anche Aerts. Il favorito rimane Sweeck, il quale se è in forma come pare risulta imbattibile per quasi chiunque non si chiami Van der Poel o Van Aert e in più troverà un percorso favorevole alle proprie doti, su cui ha vinto anche nella passata stagione. Mai dire mai con Laurens però, perché se c'è un crossista incostante è lui.

Nella giornata odierna si sono corsi anche i campionati giovanili neerlandesi a Hoogeveen: nessuna sorpresa, i titoli juniores sono preda dei due favoriti Leonie Bentveld (femminile) e David Haverdings (maschile).
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